Compreso in: Chiesa di S. Fedele, Milano (MI)
Chiesa di S. Fedele
Milano (MI)
Indirizzo: Piazza S. Fedele - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: La Chiesa nel suo complesso fu costruita con un'unità stilistica notevole, oltre ad aver proposto un modello planimetrico (la navata unica con cappelle e altari laterali) che avrebbe avuto un ampio seguito nell'architettura religiosa lombarda
Epoca di costruzione: seconda metà sec. XVI
Autori: Tibaldi, Pellegrino, progetto; Richini, Francesco Maria, ampliamento; Biffi, Andrea, sopraelevazione, cupola; Pestagalli, Pietro, decorazione coronamento facciata
Descrizione
La chiesa dei Gesuiti stava nascendo a pochi passi dal grande palazzo voluto da Tommaso Marino e dalla casa di Leone Leoni: nel luogo, cioè, dove si concentrano le maggiori novità architettoniche della Milano di fine Cinquecento.
I primi Gesuiti si erano insediati a Milano nel 1563, con il pieno sostegno di Carlo Borromeo, allora cardinal nipote a Roma. All'inizio ebbero una provvisoria sistemazione in due case d'affitto poste presso il Carrobbio, e solo nel 1567 ottennero, come sede definitiva, l'antica chiesetta di S. Fedele, troppo piccola, però, e assai poco prestigiosa. La decisione di costruire una nuova chiesa fu presa rapidamente.
Pellegrino Tibaldi, quindi, l'architetto prediletto da Carlo Borromeo, da poco nominato Architetto della Fabbrica del Duomo, era l'autore di questo primo progetto per S. Fedele. Pellegrino, architetto della Veneranda Fabbrica, ma anche ingegnere civile, era impegnato nei cantieri più importanti della città, civili e religiosi; la sua presenza garantiva quindi prestigio all'impresa, e soprattutto il rispetto di quei principi di decoro e di funzionalità su cui si fondava la loro idea di architettura religiosa, come hanno accertato gli studi più recenti.
Approvato il progetto definitivo, che prevedeva un edificio a pianta longitudinale e a navata unica, nel luglio del 1569 si diede inizio alla costruzione. I lavori procedettero contemporaneamente all'interno e all'esterno della navata, e il primo lotto era certamente concluso nel 1579, quando la chiesa di S. Fedele fu consacrata con una messa solenne celebrata da Carlo Borromeo. Pellegrino Tibaldi diresse personalmente il cantiere fino al 1586, anno della sua partenza per la Spagna. Non è certo, secondo Della Torre - Schofield (1994), che sia stato Martino Bassi, l'antico rivale di Pellegrino, a prendere il suo posto alla guida della fabbrica, come la critica ha sempre sostenuto.
Sia Bassi, qualunque sia stato esattamente il suo ruolo, sia i suoi successori probabilmente non si scostarono mai troppo dai disegni predisposti da Pellegrino. Solo così si spiega la straordinaria unità stilistica dell'edificio, che fu compiuto nel corso del secolo successivo: solo nel 1629, infatti, iniziarono i lavori nel coro, condotti da Francesco Maria Richini e conclusi nel 1643; e solo nel 1684 si cominciò a erigere la cupola, sotto la direzione di Andrea Biffi. Non alterano in maniera significativa il volto di S. Fedele neppure gli interventi successivi, del XVII e XIX secolo, con la sola eccezione del pesante coronamento della facciata realizzato nel 1833 su disegno di Pietro Pestagalli.
L'invenzione di Pellegrino Tibaldi per S. Fedele molto deve ai lunghi anni di studio e di lavoro trascorsi dall'artista a Roma. È ricca di soluzioni nuove, la sontuosa chiesa dei Gesuiti milanesi: l'idea, in particolare, delle sei gigantesche colonne di granito rosa di Baveno, di ordine corinzio, staccate dalla parete e poste su alti piedistalli a reggere le due volte a vela gemelle, pensata dall'architetto per accentuare la profondità prospettica dell'aula e per regalare una illusione di spazio monumentale, nonostante le dimensioni relativamente ridotte; la scelta di non privilegiare la veduta frontale della chiesa, trattando con l'identica cura e con ritmo unitario la facciata e il fianco, risolvendo così la difficile collocazione urbanistica dell'edificio, posto a stretto contatto con la grande mole di palazzo Marino (Scotti, 1990); e l'insolito, raffinatissimo disegno delle cappelle laterali, con il motivo degli angeli in stucco che sostengono i capitelli e reggono le colonne staccate dai capitelli e dalle basi.
Due soltanto sono le cappelle laterali eseguite sotto il controllo diretto di Pellegrino Tibaldi, prima della sua partenza: la cappella del Collegio della Guastalla e l'altra concessa agli Spinola.
Pellegrino Tibaldi sorvegliò personalmente anche la realizzazione del pulpito e dei primi cinque confessionali lignei, eseguiti da Rizzardo Taurino.
Notizie storiche
Edificata su una chiesa più antica, S.Maria in Solariolo o Solario, pochè sorta accanto ad una casa solariata, cioè il tradizionale edificio medioevale di area padana, con al piano inferiore a portici e al piano superiore una sala con funzioni pubbliche.
Nel 1147, il papa Eugenio III con una bolla, ne conferma il possesso ai monaci di S. Dionigi.
La trasformazione come Casa Professa, cioè sede dei Gesuiti si ha per opera del Pellegrino Tibaldi dopo la metà del Cinquecento. Il nuovo edificio peròf u compiuto solo nel corso del secolo successivo: nel 1629, infatti, iniziarono i lavori nel coro, condotti da Francesco Maria Richini e conclusi nel 1643; e solo nel 1684 si cominciò a elevare la cupola, sotto la direzione di Andrea Biffi.
Alla fine del XVIII sec. viene ribattezzata Santa Maria della Scala in S. Fedele, dopo l'abbattimento di S. Maria alla Scala, dove ora c'è il teatro piermariniano.
Nel 1824, il Pestagalli riordina il presbiterio e vi colloca l'altare marmoreo. Lo stesso realizza il pesante coronamento della facciata nel 1833.
Nel 1835 si terminava la parte alta della facciata, rimasta incompiuta.
Con gli ultimi eventi bellici e a seguito dei fitti bombardamenti sull'area, venne demolita l'intera copertura: il Genio Civile, premunitosi di darne celermente un'adeguata protezione, riedifica una copertura in cemento armato. Il Nava , a seguito di un riordinamento generale dell'interno, rifà il pavimento.
E' di questi ultimi anni un restauro generale delle facciate.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: Piazza San Fedele, 4 20121 Milano
Tel. (+39) 02 86352215
Fax (+39) 02 86352804
Cellulare 345 5416919
Segreteria:
lunedì 9:45-12:45
mercoledì 14:00-18:00
ORARIO APERTURA CHIESA
Feriali dalle 7:30 alle 16:30
Sabato dalle 18:00 alle 19:30
Domenica dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:30 alle 20:00
http://www.centrosanfedele.net/
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2009)
Aggiornamento: Alinovi, Cristina (2015)
Descrizione e notizie storiche: Monaco, Tiziana; Ribaudo, Robert
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00026/
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