Compreso in: Broletto - complesso, Milano (MI)
Broletto - complesso
Milano (MI)
Indirizzo: Piazza Mercanti - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Si tratta di un recinto, con i relativi palazzi del potere pubblico
Epoca di costruzione: secondo quarto sec. XIII
Autori: Seregni, Vincenzo, costruzione: Palazzo Giureconsulti; Buzzi, Carlo, costruzione: Palazzo delle Scuole Palatine; Beltrami, Luca, rifacimento: Casa Panigarola
Comprende
- Palazzo della Ragione, Milano (MI)
- Loggia degli Osii, Milano (MI)
- Palazzo della Banca Rasini (ex), Milano (MI)
- Casa dei Panigarola, Milano (MI)
- Palazzo delle Scuole Palatine, Milano (MI)
- Palazzo dei Giureconsulti, Milano (MI)
- Torre di Napo, Milano (MI)
Descrizione
L'area di piazza Mercanti, centro politico cittadino dall'età comunale al XVIII secolo, è stata sottoposta nella seconda metà dell'Ottocento ad una drastica trasformazione urbanistica che ne ha profondamente mutato l'aspetto, da recinto chiuso a spazio di attraversamento tra piazza Duomo e il Cordusio. Occorre infatti, risalendo al XIII secolo, ricostituire, almeno idealmente, le chiusure alle estremità dell'attuale via Mercanti per ricollocare il broletto (nuovo) al centro di una cortina continua di costruzioni, sorta di cittadella nella quale si aprivano solo sei valichi, in corrispondenza delle sei distrettuazioni cittadine. Verso sud era la porta detta di S. Michele del Gallo (dall'omonima chiesa) o Vercellina (è attualmente inglobata nell'edificio delle Scuole palatine); seguivano poi la Cumana, o dei Fustagnari, in corrispondenza del Cordusio (demolita); la Nuova, o Ferrea (perché immetteva nel quartiere degli armaioli), verso via S. Margherita; l'Orientale, o di S. Ambrogio (per la prossimità con la cappella del palazzo del Podestà) o della Pescheria, che immetteva in piazza Duomo; la Romana e infine la Ticinese.
La creazione della piazza fu decisa nell'anno 1228 - sotto la podestaria di Aliprando Fara da Brescia - dai rettori del Comune, che si risolsero a costruire un nuovo broletto in sostituzione del vecchio che insisteva nell'area successivamente occupata dal palazzo di corte (poi palazzo reale). Si provvedette pertanto ad acquistare da privati diverse case, ed anche un monastero, quello del Lentasio, trasferito a porta Romana. La durata del cantiere fu singorlarmente breve, e nel 1233 il podestà Oldrado da Tresseno di Lodi poteva portare a compimento la costruzione, di struttura assai semplice. L'edificio condizionò la definizione dello spazio attorno a sé, attraendo progressivamente nella sua orbita le sedi delle principali magistrature cittadine (ne siamo puntualmente informati dagli Statuti del 1396). Nel 1272 si provvedette a lastricare le strade di accesso, e Napoleone della Torre edificò sul lato settentrionale una torre. Si avvicinava però un cambio fondamentale di conduzione politica. Matteo Visconti, cacciati i Torriani, acquistò l'area delle case degli Osii per edificarvi la loggia (detta appunto degli Osii) dalla quale si proclamavano i bandi. Accanto Azzone fece costruire un portico destinato alle operazioni di banca, trasformato poi nelle Scuole palatine, riedificate nel XVII secolo. Sino alla metà del Cinquecento la piazza restò fedele alle funzioni originarie, politiche e commerciali; significative trasformazioni edilizie furono avviate con la costruzione del solenne palazzo dei Giureconsulti, voluto da Pio IV de' Medici, il cui cantiere durò circa un secolo. Sul lato opposto vennero ricostruite le Scuole palatine, con un partito intonato a quello del palazzo che tentava di dare una nuova, omogenea veste alla cortina perimetrale.
Nel periodo della prima dominazione austriaca, nel XVIII secolo, il broletto venne sopralzato per alloggiarvi l'archivio notarile. Nel 1866 la piazza venne riformata in relazione al nuovo assetto di piazza Duomo e alla creazione di una strada di collegamento col Cordusio, che determinò anche lo spostamento del pozzo (poi rimontato nella rimanente porzione di piazza).
La struttura dell'edificio destinato alle magistrature comunali è assai semplice. A pianta rettangolare, in cotto, presenta un piano inferiore ad arcate a tutto sesto su pilastri in pietra che sorregge l'ampia, unica sala superiore (m 50 x 18) coperta a capriate. L'accesso è consentito da un cavalcavia di collegamento dal palazzo dei Mercanti. La sala prende luce da grandi trifore incorniciate a più risalti. Tra le arcate centrali del lato verso la loggia degli Osii è, in una nicchia, la statua equestre di Oldrado da Tresseno, a tutto tondo in dimensioni minori del vero.
Notizie storiche
Già in età romana, qui vi erano il palazzo delle ipoteche e le scuole d'umanità, frequentate anche da Virgilio. Era anche l'ubicazione della statua di Bruto, uno degli assasini di Cesare, e poi anche di Cicerone, che fu pretore a Milano, durante la repubblica.
Nel 1228, il Comune decide la costruzione del nuovo recinto del broletto, con i relativi palazzi del potere pubblico sulle proprietà espropriate e sul sedime della casa-forte dei Feroldi e dell'antico monastero benedettino del Lentasio, poi trasferito nei pressi della Porta Romana.
Nasceva come quadrilatero a portici, chiuso dal Palazzo della Regione (il primo costruito), dalla Loggia degli Osii, dalle Scuole Palatine, dal palazzetto dei notai, dal palazzetto dei Giureconsulti e dove si erano concentrati i Tribunali, le sedi del Podestà, e delle Istituzioni commerciali, e dove furono ospitate le scuole del Broletto (1406). Al quadrilatero si aveva accesso attraverso 5 arcate, corrispondenti a 5 direttrici d'accesso alla città (era esclusa P.ta Ticinese). Degli originari accessi ne restano 2.
Nel Medioevo questo era il luogo delle esecuzioni nobiliari, dalla parte dove alloggiava il podestà, da dove solennemente il giudice pronunziava le sentenze di morte o le pene esemplari. Ed era anche il luogo dove venivano messi alla berlina o esposti i cadaveri dei nemici dello stato perché fosse di monito a tutti. Allo scopo viene costituito un gabbione sotto le scale del Broletto. Rappresentava insomma il centro cittadino, dove ci si incontrava e mercanteggiava, ci si divertiva e si facevano affari. Non era raro assistere anche a giostre e tornei.
Nel 1251, viene terminata la casa per gli uffici e le carceri del Podestà, che occupa il lato est del recinto e parte dei due laterali.
Nel 1276 è teatro di una feroce repressione di una sommossa popolare da parte dell'anziano del popolo di Milano, Napo Torriani.
Qui vi erano anche i depositi del sale, alimento tenuto in grande valore e per questo qui ben custodito. La cosa ci è nota per il fatto che furono assaltati dalle donne, nel 1302, che temevano nuove tasse dopo l'allontanamento dei Visconti e la necessità di reperire nuovi fondi.
Nel XV sec., si intraprende il tentativo di conferire un ordine architettonico e un assetto urbano alla cosiddetta "nuova corte" quadrangolare, ben rilevabile nel lato occupato dagli Uffici dei Panigarola (palazzo dei notai).
Dal 1447, inoltre qui viene istituita l'Universitas Studiorum, dopo la promulgazione della Repubblica Ambrosiana, fondata per fronteggiare l'egemonia di quella pavese e fondato il Banco di Sant'Ambrogio, istituto di credito, costituito con denari dei cittadini laici e religiosi, con sede in questa piazza fino al 1714.
Alla fine del XV sec. appositi decreti ducali diedero avvio a demolizioni di logge e coperti lignei a vantaggio del decoro urbano.
Nel periodo napoleonico, negli edifici della piazza sono ospitati anche le Corti d'Appello e di Cassazione, l'Archivio generale e la Camera di disciplina notarile.
A metà del XIX sec. anche se non ci sono più le scuole Palatine, trasferite a Brera e poi in P.zza S. Alessandro, è comunque documentata la presenza di una scuola maschile.
Nel 1865 si altera l'antico luogo, retaggio della Milano comunale: si apre la Via Mercanti congiungendo Piazza del Duomo con il Cordusio, togliendo alla secolare piazza la tradizionale funzione di luogo chiuso attorno al Palazzo della Ragione; Inoltre nel 1879, il pozzo che sorgeva sull'altro lato della piazza (l'attuale Via Mercanti), venne prima portato al Monastero Maggiore e poi installato nel 1923 nel luogo dove oggi è possibile ammirarlo (le colonne sono settecentesche).
Nel 1895, si compie il restauro delle Scuole Palatine, per conto della Camera di Commercio.
Durante il fascismo, l'antico luogo della milanesità viene ribattezzato Piazza Giovinezza e le Scuole Palatine, nonché la Loggia degli Osii veniva occupata dal GUF (Gruppo Universitario Fascista)
Uso attuale: corpi secondari: servizi; corpo principale: uffici
Uso storico: intero bene: servizi
Condizione giuridica: proprietà mista pubblica/privata
Accessibilità: Ingresso libero da Via Orefici, da Via mercanti, da Piazza Duomo o da Piazza Cordusio
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2009)
Aggiornamento: Bianchini, Fabio (2015)
Descrizione e notizie storiche: Cassanelli, Roberto; Ribaudo, Robert
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Ribaudo, Robert
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00058/
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