Compreso in: Abbazia di S. Maria Rossa - complesso, Milano (MI)
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Chiesa di S. Maria Assunta di Crescenzago
Milano (MI)
Indirizzo: Via D. Berra 11 - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Edificio a pianta basilicale, con tre navate ma privo di transetto, concluso a oriente da tre absidi semicircolari. A sinistra dell'abside, si innesta il campanile. E' oggi il prodotto di un tardo romanico, giunta fino a noi con non poche alterazioni, specie quelle ottocentesche e del 1922, con la volontà di ricostruirne lo spirito antico (nell'occasione furono tra l'altro sostituiti il rosone centrale e i due oculi laterali che sovrastavano ciascun portale con le attuali monofore). Ha pianta a tre navate e absidi. Nel suo complesso spoglia, la facciata presenta come elementi decorativi dei gruppi di ciotole di ceramica colorate, di cui non sono note l'origine ed il significato (forse in origine erano decorazioni di maiolica arricchita di disegni, quasi perle incastonate. Altri elementi decorativi caratteristici sono i pinnacoli agli estremi del profilo a capanna, la cornice di archetti che percorre tutto il perimetro superiore della chiesa, e i portali in facciata con lunetta.
Epoca di costruzione: prima metà sec. XII
Descrizione
Al XII sec. risale plausibilmente la costruzione della chiesa attuale che, a partire dal Quattrocento, venne ampiamente modificata da una serie di aggiunte e trasformazioni: in particolare nel 1503 fu aperta la cappella di santa Caterina, la prima a sinistra, sul cui altare fu posto un trittico di Ambrogio Bergognone, mentre nel 1604 fu costruita la cappella del Rosario. Soppressa la canonica nel 1772, la chiesa divenne parrocchia e subì nuove integrazioni intorno alla metà dell'Ottocento (al 1841 risale ad esempio la cappella del Crocifisso). Particolarmente pesanti furono i restauri degli anni Venti del Novecento, che riguardarono soprattutto la facciata e la decorazione delle pareti interne che, liberate da alcune aggiunte barocche, furono ornate con una fastosa decorazione di gusto neomedievale. I restauri condotti da Gianfranco Marcato negli anni 1995-96 hanno riportato alla luce, nella zona presbiteriale della chiesa e sulle volte della navata principale, un ciclo a fresco di straordinaria ampiezza e qualità, in precedenza solo parzialmente intuibile nella zona del catino absidale.
La facciata a capanna, in laterizio a vista decorato con piatti di maiolica gialli e verdi, presenta lungo i salienti una decorazione ad archetti pensili su fondo in intonaco chiaro, che prosegue anche lungo i fianchi e nella zona absidale, scanditi da contrafforti e lesene ma scarsamente visibili a causa della presenza di edifici annessi in epoche successive. La fronte è ritmata da quattro robusti contrafforti, di cui i due più interni sormontati da semipilastri compositi, gli esterni coronati da pinnacoli in cotto. Al di sopra dei tre portali si aprono numerose monofore a forte sguancio, molte delle quali con tracce di ampliamenti, ed un oculo ottocentesco. Sull'ultima campata della navata destra è impostata la torre campanaria, a pianta quadrata, con cella seicentesca.
L'edificio è a pianta basilicale, con tre navate ma privo di transetto, concluso a oriente da tre absidi semicircolari. Le navate, di cui quella centrale ha elevazione maggiore rispetto alle laterali, sono suddivise in cinque campate irregolarmente quadrate o rettangolari e coperte da volte a crociera, alcune delle quali costolonate; il presbiterio è invece voltato a botte. Il sistema dei sostegni è costituito da otto robusti pilastri a sezione cilindrica (ad eccezione degli ultimi due verso il coro, compositi) con capitelli a collarino svasato; i primi quattro sono in laterizio, i rimanenti in pietra. Gli archi presentano profilo a sesto acuto, tranne alcuni a pieno centro nella zona orientale della chiesa.
Molti elementi strutturali collegano S. Maria Assunta di Crescenzago all'architettura lombarda cistercense, ed in particolare alla quasi coeva chiesa dell'abbazia di Morimondo, dal sistema continuo dei supporti alla presenza di campate rettangolari, dalle volte ogivali al marcato sviluppo orizzontale della facciata:all'esterno, il sistema di contrafforti e il fregio continuo di archetti laterizi su banda di intonaco bianco; all'interno, i pilastri cilindrici da cui si dipartono tre semicolonne con capitelli scantonati, a supporto degli archi acuti trasversali e dei costoloni torici delle volte a crociere cupolate, che nelle navatelle si avvicinano al profilo a botte trasversale. Di origini medievali è il corpo di fabbrica che prospetta a sud sul sagrato, già parte della canonica, ma l'entità dei rimaneggiamenti ne complica la lettura.
Gli studi più recenti collocano i dipinti ad una data non lontana dal 1300, inserendoli in un preciso filone della cultura pittorica lombarda che, negli anni a cavallo fra Due e Trecento, sembra guardare con interesse alle novità romane ed assisiati degli ultimi decenni del Duecento. È stato inoltre ipotizzato (Mulazzani) che il ciclo di Crescenzago possa essere collegato alla committenza viscontea, ed in particolare a Matteo I, che la tradizione vuole fosse clandestinamente sepolto in S. Maria Assunta nel 1322.
Notizie storiche
Sulla via che da Milano portava a Bergamo e Venezia, sorgeva fin dal X secolo una chiesetta dedicata alla Vergine. Alcune strutture murarie, ancora visibili all'interno della chiesa, ne dimostrano l'esistenza affermata da una lapide fatta porre nel 1922 che la fa risalire all'anno 935. La parte absidale della chiesa è quella più antica e risale forse a quest'epoca.
Da fonti storiche risulta che la prepositura dei canonici regolari di Santa Maria di Crescenzago fu fondata nell'anno 1140 circa, al tempo dell'arcivescovo di Milano, Robaldo (1136-1146), sul luogo di una precedente cappella dedicata alla Vergine Maria, da subito chiamata Santa Maria Rossa, probabilmente per il prevalere dei mattoni a vista nell'aspetto esterno ed interno dell'edificio. Si costituì, per ordine dell'Arcivescovo, una "Canonica", così denominata perché i Sacerdoti che l'abitavano conducevano vita comune, sotto la guida di un Preposto (non "Abate" perché non si trattava di Monaci, ma di preti sotto la giurisdizione del Vescovo). La comunità dei canonici che si ispiravano alla regola di sant'Agostino, prese dimora accanto all'antica Chiesa presto sostituita da una nuova costruzione che, nelle linee fondamentali, giunse fino ai nostri giorni.
Soltanto due anni dopo l'arcivescovo di Milano, Oberto da Pirovano (1146-1166), prende sotto la sua protezione i canonici e ad essi concede donazioni e privilegi. Questi poterono così estendere i loro domini in Lombardia e possedere terre.
Ben presto da questa comunità, la prima in ordine di tempo a Milano, ebbero origine altre per filiazione, che si riunirono nella "Congregazione di Santa Maria di Crescenzago".
Non lontano dal 1190, indicato da Porter (1915-17) era stato avviato il cantiere della chiesa attuale, variamente rimaneggiata ma leggibile nella struttura primitiva. I lavori partirono dal presbiterio e in particolare dalla torre campanaria (medievale fino al tetto della chiesa).
Nel 1250 il frate domenicano Stefano Spagnolo, penitenziere del Papa e visitatore apostolico in Lombardia, è a Crescenzago per ordinarvi la riforma del chiostro e la costruzione di un ospedale per i poveri infermi, secondo il volere di papa Innocenzo IV.
Qualche anno dopo, nel 1254, Papa Alessandro IV raccoglie in un solo ordine tutte le comunità di S. Agostino: i canonici sono detti Lateranensi, essendo in Laterano la sede generale dell'ordine.
Nei due secoli seguenti i Canoni Lateranensi edificarono altre canoniche con chiese dedicate alla Madonna : Santa Maria di Casoretto, chiamata "bianca" per distinguerla dall'originale, Santa Maria di Loreto, che venne detta "nera", e Santa Maria della Passione.
Nel 1322 Matteo Visconti, signore di Milano, muore scomunicato nella canonica. Il suo corpo non è chiaro se sepolto qui o a Chiaravalle, perché non venisse dissepolto e bruciato come eretico.
All'inizio del XIV vengono eseguiti i preziosi affreschi nell'abside maggiore; nel secolo successivo vengono effettuate altre modifiche, compresa la realizzazione di alcune cappelle laterali.
Non è noto quando la canonica di Crescenzago passò in "commenda", ma è probabile, come avvenne per altri monasteri nel Milanese, che sia stato verso la metà del XV secolo.
Il campanile, che si erge a sinistra dell'abside, in origine non sorpassava la volta della chiesa e fu portato all'attuale altezza alla fine del secolo XVI.
Nel 1772 il cardinale Pozzobonelli, presi accordi con Clemente XIV e l'imperatrice d'Austria, Maria Teresa, sopprime la canonica di Santa Maria di Crescenzago che diviene semplice parrocchia.
La parrocchiale di Crescenzago è oggi il prodotto di un tardo romanico, giunta fino a noi con non poche alterazioni, specie quelle ottocentesche e del 1922, con la volontà di ricostruirne lo spirito antico.
In conseguente del cattivo stato di conservazione, tra il 1994 e il 2000, è stato compiuto un restauro alle antiche strutture, disvelando gli antichi cicli decorativi.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: orario: 07.00-11.00 16.00-19.00 dom e festivi 07.00-12.30 16.00-19.00.
Informazioni
fax 02 2562281
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2009)
Descrizione e notizie storiche: Balzarini, Maria Grazia; Ribaudo, Robert
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00083/
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