Compreso in: Broletto - complesso, Milano (MI)
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Loggia degli Osii
Milano (MI)
Indirizzo: Piazza Mercanti, 9 - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Volume regolare bucato al pian terreno dalle archeggiature. La facciata è ripartita in verticale in due loggiati sovrapposti e nelle trifore dell'ultimo piano
Epoca di costruzione: 1316
Autori: Ugo da Campione, decorazione
Descrizione
La loggia è organizzata secondo un ritmo di cinque arcate montate su due ordini sovrapposti. Il piano terra è aperto da arcate a tutto sesto rette da pilastri (sostituiti nel XVII secolo) con capitelli fogliati; il piano superiore è scandito da arcate a sesto acuto e caratterizzato alla base dei sostegni da un'ampia fascia con stemmi in rilievo (in parte rifatti), con le insegne delle porte della città e delle famiglie che le avevano in consegna. Al centro aggetta la "parlera" (dalla quale si leggevano gli editti del Comune), sostenuta da mensole, con nel mezzo l'aquila imperiale tra due "bisce" viscontee e le sigle di Galeazzo Maria Sforza e della madre Bianca Maria. Conclude la struttura una pseudogalleria di arcatelle (in realtà una sequenza di cinque trifore). In quella centrale trovano posto le statue, rudemente espressive, della Madonna in trono col bambino e dei santi patroni della città (copie, gli originali sono in collezione privata). Il paramento lapideo è caratterizzato dall'alternanza di bande bianco-nere, secondo un partito (al di là delle possibili tangenze toscane dell'architetto) diffuso in area lombarda già nel corso del Duecento, che trova confronti coevi nella facciata (perduta) di S. Maria di Brera e nella prima fase della facciata del duomo di Monza. La struttura è stata restaurata all'inizio del Novecento (1903-04).
Notizie storiche
In Piazza Mercanti, frontalmente al Palazzo della Ragione, sul lato sud dell'area.
Prende il nome dalla famiglia nobile milanese, che la fece costruire come loro dimora, e a cui fu affidato il compito di raccogliere fondi per far fronte al Barbarossa.
Venne rifabbricato nel 1316, per ordine di Matteo Visconti, in marmo bianco e nero come sede della Società di Giustizia . Ne viene incaricato Scoto di San Geminiano come capo dell'organo organo militare creato nel 1311, al tempo della discesa di Enrico VII come Società dei Fedeli. Nell'edificio si bandivano gli editti.
Negli anni immediatamente successivi vengono scolpite le statue della Vergine con il bambino e dei santi Stefano, Agostino, Lorenzo, Dionigi, Caterina, Giovanni Battista, Pietro e Ambrogio, opera di Ugo da Campione e del figlio Giovanni.
Fu deturpata due volte nell'arco del XVII e XVIII sec.
Nel 1897-99 veniva promossa una sottoscrizione pubblica per il ripristino della Loggia, che venne conclusa nel 1904, allorché la contessa Osio se ne assunse l'onere in memoria del marito: si liberarono le colonne del pian terreno, si riaprì il loggiato superiore, si sistemò la galleria al secondo piano.
Nel 1905 si procedeva ad una sottomurazione dei pilastri per garantirne una maggiore stabilità statica.
Durante il fascismo, la Loggia degli Osii veniva occupata dal GUF (Gruppo Universitario Fascista).
Uso attuale: intero bene: uffici
Uso storico: intero bene: uffici
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: Per informazioi rivolgersi al tel.: +39 02 7740 4343
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2009)
Aggiornamento: Bianchini, Fabio (2015)
Descrizione e notizie storiche: Cassanelli, Roberto; Ribaudo, Robert
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Ribaudo, Robert
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00091/
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