Compreso in: Cimitero Maggiore, Milano (MI)
Cimitero Maggiore
Milano (MI)
Indirizzo: Piazza Cimitero Maggiore - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: cimitero
Configurazione strutturale: L'area cimiteriale si sviluppa su un'area di 250.000 mq. organizzata sull'asse del viale di prolungamento di Viale Ceresio che si diparte da Porta Volta e arriva sulla curvilinea piazza antistante il cimitero. Il fronte d'aaccesso è costituito da due gallerie laterali limitate da cappelle unite al centro dal Famedio, il pantheon dei milanesi illustri. Il recinto del complesso è tagliato a nord dallo scalo ferroviario Farini. E' oggi ammirato come museo a cielo aperto per le svariate opere scultoree di materiali lapidei pregiatissimi e per gli innumerevoli capolavori dei più importanti artisti moderni e contemporanei
Epoca di costruzione: terzo quarto sec. XIX
Autori: Maciachini, Carlo, progetto; Arcaini, ampliamento
Descrizione
Il Cimitero Monumentale è il grande cimitero situato vicino al centro di Milano nella piazza omonima. In prossimità della stazione di Porta Garibaldi, si nota come elemento fuori scala all'interno del tessuto urbano cittadino.
Le origini del Cimitero Monumentale risalgono al 1838 quando il Municipio di Milano bandì un concorso per il progetto di un nuovo cimitero che raggruppasse in un unico luogo le sepolture distribuite nei sei cimiteri periferici. L'idea era di predisporre uno spazio decoroso e modernamente attrezzato per accogliere i segni funebri della memoria individuale e collettiva, considerandolo un preciso dovere nei confronti della cittadinanza. L'iniziativa tuttavia non ebbe esito concreto e fu solo con l'Unità nazionale che il Municipio approvò, nel 1860, tra i primi atti della nuova amministrazione, un ulteriore concorso per il Cimitero; tre anni dopo il progetto dell'architetto Carlo Maciachini (1818-1899) fu definitivamente dichiarato vincitore.
Si sviluppa su un'area di 250.000 mq. organizzata sull'asse del viale di prolungamento di Viale Ceresio che si diparte da Porta Volta e arriva sulla curvilinea piazza antistante il cimitero. Il fronte d'accesso è costituito da due gallerie laterali limitate da cappelle unite al centro dal Famedio, il pantheon dei milanesi illustri. Il recinto del complesso è tagliato a nord dallo scalo ferroviario Farini. E' oggi ammirato come museo a cielo aperto per le svariate opere scultoree di materiali lapidei pregiatissimi e per gli innumerevoli capolavori dei più importanti artisti moderni e contemporanei. Il Cimitero è stato pensato per ospitare una grande varietà di monumenti funerari che corrisponde alla diversità del gusto, delle scelte artistiche e del credo religioso. Nel progetto iniziale sono stati previsti, fronte ingresso, due Riparti: a Ponente il Cimitero Acattolici e a Levante il Cimitero Israeliti. Degno di nota è il linguaggio architettonico che abbandona i più consueti schemi neoclassici a favore di una composizione eclettica dove echi del romanico lombardo e pisano si accostano a richiami bizantini e a reminiscenze del gotico, conciliando gli spunti di diversi stili e diverse epoche.
Il Cimitero Monumentale ha rappresentato per la scultura, un luogo privilegiato di applicazione che oggi consente di considerarlo un vero e proprio "Museo a Cielo Aperto" con un eccezionale campionario di orientamenti e tendenze di gusto e di stile.
Troviamo quindi al Monumentale architetture significative:
- dello storicismo e del periodo tardo eclettico con opere di Carlo Maciachini, Luca Beltrami e Gaetano Moretti
- notevoli prove del liberty, ben rappresentato da Giuseppe Sommaruga, Ernesto Pirovano e Ulisse Stacchini
- importanti esempi dell'architettura milanese tra le due guerre, oscillante tra il Novecento e il razionalismo, con opere di Paolo Mezzanotte, Piero Portaluppi, Giò Ponti, Studio BBPR (Banfi, Belgjoioso, Peressuti, Rogers), Luigi Figini, Gino Pollini.
Nel periodo tra le due guerre mondiali l'arte funeraria continua ad assorbire gran parte dell'attività degli scultori milanesi, con un linguaggio plastico più essenziale, ma modulato da diverse declinazioni che comprendono sia l'espressività di Adolfo Wildt, sia la corporeità di Carlo Bonomi. Gli anni Quaranta si aprono con la nuova classicità e levigatezza formale di Arturo Martini e Lucio Fontana.
Anche negli ultimi decenni del Novecento il Cimitero Monumentale ha accolto le opere dei massimi scultori contemporanei, come Luciano Minguzzi, Francesco Messina, Giacomo Manzù, Floriano Bodini, Giò Pomodoro, e molti altri protagonisti del secolo appena trascorso, in un continuo rinnovarsi della tradizione dell'arte nel grande cimitero.
Notizie storiche
Nel 1838 venne bandito un concorso per il progetto di un nuovo cimitero che raggruppasse in un unico luogo le sepolture.
Nel 1860 e tre anni dopo nel 1863 il progetto dell'architetto Carlo Maciachini venne dichiarato vincitore.
nel 1864 inziarono i lavori che terminarono nel 1866: anno di apertura del nuovo Cimitero.
Da allora è stato arricchito da molte sculture italiane sia di genere classico che contemporaneo, come templi greci, elaborati obelischi, e altri lavori originali come una versione ridotta della Colonna di Traiano. Per l'altissimo valore artistico delle sculture, edicole funebri e altre opere presenti al suo interno, viene considerato un vero e proprio "museo all'aperto".
Nel 1970 risale un ampliamento con intervento "mimetico" in forme neogotiche.
Uso attuale: intero bene: cimitero
Uso storico: intero bene: cimitero
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2011)
Aggiornamento: Alinovi, Cristina (2015)
Descrizione e notizie storiche: Alinovi, Cristina
Fotografie: Bianchini, Fabio
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00175/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).