Palazzo Dugnani
Milano (MI)
Indirizzo: Via Manin, 2 (Nel centro abitato, isolato) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Si presenta come un grande blocco su strada, con un affaccio di respiro più ampio sui Giardini Pubblici, con portici e logge. Qui il corpo centrale si presenta più arretrato e i corpi laterali sporgenti. Dall'ingresso si accede ai piani superiori, decorati con stucchi e affreschi, attraverso uno scalone in pietra a destra, già ornato di medaglioni affrescati da Ferdinando Porta. Il salone principale si sviluppa su due piani, con un ballatoio in ferro battuto e affreschi del Tiepolo con episodi mitologici
Epoca di costruzione: fine sec. XVII - inizio sec. XVIII
Autori: Tiepolo, Gianbattista, decorazioni; Balzaretto, Giuseppe, progetto giardini pubblici
Descrizione
Il 14 aprile del 1731 il Tiepolo scriveva da Venezia al conte Giuseppe Casati a Milano di non poter dare inizio agli affreschi del suo palazzo "se prima non è terminato in casa Archinto, ove mi corre il mio primo impegno [...] e con tutto questo spero di servirla avanti il termine della stagione". Molto diverso da Carlo Archinto il secondo committente milanese del Tiepolo: Giuseppe Casati (1673-1740), arricchitosi con gli affari, il commercio e l'appalto delle regalie, era stato creato conte nel 1728, e investito nel 1730 del feudo di Spino d'Adda. Per consolidare il prestigio della sua recente nobiltà, intraprese il rinnovamento della "casa da nobile" acquistata il 21 agosto del 1730 (si tratta dell'edificio di via Manin oggi noto come Palazzo Casati Dugnani), cui si dedicò nel corso del quarto decennio del Settecento, ingaggiando allo scopo una nutrita équipe di pittori (il Cucchi, il Magatti, il Bortoloni, Ferdinando Porta) capeggiata dal Tiepolo. Al maestro veneziano fu affidata la decorazione del salone maggiore, il cui programma iconografico, imperniato sulle Storie di Scipione (lungo le pareti) e sulla Apoteosi di Scipione (sulla volta), sottintende con evidenza un intento celebrativo del conte Casati. I due cicli di Palazzo Archinto e Palazzo Casati costituiscono la prima importante affermazione del Tiepolo al di fuori dei domini veneziani, e inaugurano il suo destino di pittore europeo. In essi egli mostra di avere raggiunto la piena maturità stilistica e, senza rinunciare alla solidità strutturale e compositiva della matrice piazzettesca degli esordi, ne sostituisce il contrastato luminismo con il cromatismo brillante di Sebastiano Ricci e con la luminosità spiegata, unita alla monumentale dilatazione prospettica, che gli derivano dalla riscoperta del Veronese.
Notizie storiche
Costruito sulle case dei Cavalchini, che avevano abitato qui fino al 1730 e che avevano dato il nome all'intera strada.
Edificio dall'aspetto settecentesco. Nel 1731 il Tiepolo dipinge le Storie di Scipione in quello che era allora ancora palazzo Casati. I Casati l'avevano acquistato l'anno precedente dai Cavalchini. Passato poi ai Vimercati.
Nel 1753 il palazzo passa di nuovo di mano, finendo ai Dugnani.
Nel 1762 diviene la sede dell'Accademia dei Fenici, fondata già nella seconda metà del XVI sec. Il conte Dugnani la rianimadedicandola alla poesia. Teneva riunioni anche al 12 di Via Chiaravalle. La Società era animata dall' erudito abate Andrea Oltolina, poeta vernacolare milanese. Cesserà la sua attività con la morte del conte nel 1769.
Nel 1837 viene qui fondato il Museo di Storia Naturale, che ben presto avrà sede nella scuole di Via Circo e poi in S. Marta.
Nel 1846 lo Stato acquista da Giovanni Vimercati per 1.450.000 lire il palazzo. Le vaste aree verdi sono destinate alla creazione dei Giardini Pubblici. Nel 1848 si affida il progetto al Balzaretto (vedi Monumento al Balzaretti-Giardini Pubblici), ma i lavori non iniziano per la grave crisi politica che sfocerà nelle Cinque Giornate.
Nel 1855 il Comune acquista la proprietà e lo stesso anno viene rinnovato l' incarico al Balzaretto per il recupero.
Nel 1863, diviene sede del Museo Civico di Storia Naturale . Il Reale Collegio delle Fanciulle è trasferito da Palazzo Dugnani al palazzo della Canonica.
Alla fine del XIX sec. prende qui sede la Scuola Civica di Musica, proveniente dal Castello.
Nell'immediato dopoguerra, diviene sede della Scuola Superiore Femminile "Alessandro Manzoni", proveniente dalla Via S. Cipriano.
Nel 1987 viene inaugurato qui lo Spazio Baj, una collezione permanente di stampe e assemblaggi dell'artista Enrico Baj.
Un'ala con le serre ha ospitato fino al 2009 il Museo del Cinema, trasferitosi nell'area dismessa dai Monopoli di Stato.
Oggi le sale affrescate dal Tiepolo sono a disposizione di civici eventi; e sui piani in parte vi sono centri di ricerca come il PIM (Piano Intercomunale Milanese). In attesa di altri usi per manifestazioni culturali.
Uso attuale: intero bene: uffici; interrato: museo (progetto)
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2011)
Aggiornamento: Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Coppa, Simonetta; Ribaudo, Robert
Fotografie: Barbalini, Fabio; Marino, Nadia
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00190/
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