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Basilica di S. Vincenzo in Prato
Milano (MI)
Indirizzo: Via S. Calocero - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: In un piccolo slargo si presenta la basilichetta, di impianto tipicamente cristiano, con facciata spoglia, di nudo mattone che segue nei suoi piaventi, e con tre porte ad arco, la suddivisione interna: a tre navate divise da colonne con capitelli e con tre absidi percorse da lesene, con copertura lignea. La cripta e l'abside maggiore, percorsa da una serie di nicchie e fornici, rivelano le manomissioni del periodo romanico. Le absidi minori, coronate da archetti pensili, la parte superiore della facciata, la copertura e parti di muratura sono rifacimenti. La semplice liscia facciata in laterizio, autentica solo nella parte inferiore, segue il profilo delle navate. Ha tre portali architravati e due finestre monofore e in alto una finestrella a forma di croce inquadrata da lesene. Lungo il fianco sinistro sono stati murati frammenti rinvenuti nel restauro: olle cinerarie, lapidi sepolcrali, capitelli, avanzi di transenne, un epitaffio dell'abate Giselberto del IX sec.
Epoca di costruzione: sec. IX - sec. XI
Autori: Crivelli, Giovanni Angelo, rilievo intorno; Magni, Pietro, restauro chiesa; Landriani, Gaetano, restauro chiesa; Latis, Gustavo, restauro chiesa
Descrizione
E' un edificio tripartito da colonne di marmo con capitelli in gran parte di spoglio, tratti da edifici romani (forse già in loco), con ampie finestre. La pianta attuale ha tre absidi, di cui la centrale di epoca romanica, e ha andamento prospettico(più larga in facciata, più stretta nella zona absidale). All'altare si giunge salendo per una gradinata, sotto la quale si apre la cripta per la sepoltura dei martiri.
È possibile che l'acquaforte che Luigi Conconi realizza nel 1880 e intitolata proprio "La casa del mago" rappresenti l'interno di questa fabbrica. Nello stesso anno si ha l' appello ai milanesi per il recupero della basilica che doveva servire come parrocchia per il nuovo popoloso quartiere di Porta Genova. Da questo momento iniziano le trattative per l'acquisto dell'edificio dalla ditta Candiani e Biffi si protraggono fino al 1884 e il rilancio dell'edificio con il relativo restuaro che la restitusicono nelle fattezze giunte fino a noi. Negli anni '50, l'arch. Gustavo Latis, dava avvio al restauro risolutivo dell'antica basilica.
Notizie storiche
Dell'antichità della basilica è in primo luogo testimonianza la dedicazione a Vincenzo, diacono aragonese martirizzato sotto Diocleziano (303-304), il cui culto era particolarmente vivo a Milano nella tarda antichità (sant'Agostino gli dedicò alcuni sermoni). La zona nella quale essa sorse, tra la via Vercellina e quella Ticinese, era occupata in antico da un cimitero, documentato da molti ritrovamenti archeologici ed epigrafici, e funeraria fu forse la sua prima funzione.
Abolita la parrocchia nel 1787, la chiesa venne soppressa nel 1789. Trasformata in magazzino, nel 1804 fu venduta a un privato che la trasformò in fabbrica di acidi, destinazione che le valse la denominazione di "casa del mago", durata per tutto l'Ottocento. Coinvolta nell'ondata di restauri e ripristini della seconda metà del secolo, venne ripristinata in modo molto energico tra il 1880 e il 1889 sotto la direzione di G. Maggi e G. Landriani, con estese ricostruzioni talvolta arbitrarie (ricostruzione delle absidiole laterali, abbattimento del campanile originario e sua ricostruzione in stile) e un arredo liturgico neoromanico eliminato in restauri successivi. Nonostante tali arbitrarietà (cui altre, più recentemente, si sono aggiunte), che l'hanno trasformata (come d'altra parte Agliate) in un edificio sostanzialmente ottocentesco, la basilica presenta ancora elementi di indubbio interesse.
L'organismo attuale risale ai primi decenni dell'xi secolo e trova un primo diretto confronto planimetrico ad Agliate, chiesa con la quale condivide la pianta basilicale ad andamento longitudinale di ispirazione tardoantica
(nella suggestione del colonnato continuo) e ottoniana, per le alte pareti-schermo incise solo dalle grandi finestre a luce unica centinate, e la soluzione della cripta ad oratorio, poco rilevata al di sotto del presbiterio.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa; intero bene: fabbrica
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2011)
Descrizione e notizie storiche: Cassanelli, Roberto; Ribaudo, Robert
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00348/
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