Stazione Centrale

Milano (MI)

Indirizzo: Piazza Duca d'Aosta - Milano (MI)

Tipologia generale: infrastrutture e impianti

Tipologia specifica: stazione

Configurazione strutturale: Progettato secondo lo schema tedesco come stazione di testa, il monumentale complesso consta di un corpo frontale, aperto sulla piazza da tre varchi, e di due fianchi paralleli alla linea dei binari, a una quota superiore rispetto al piano stradale. La facciata, lunga 207 m e alta fino a un massimo di 50, presenta una galleria divide lo spazio esterno dall'interno. La struttura portante dell'edificio, ricoperta da un imponente apparto decorativo, è in cemento armato. L'acciaio, usato in abbondanza per le coperture delle gallerie, è l'elemento dominante, assieme al vetro, nella costruzione delle tettoie di protezione dei binari, lunga 341 m e formata da cinque volte ad arco in ferro e vetro, di cui quella centrale ha una luce di 72 m e un'altezza di 33 e quelle laterali sono di 45 x 22 m.

Epoca di costruzione: 1930 - 1931

Autori: Stacchini, Ulisse, progetto; Bazzoni, Alberto, decorazioni; Castiglioni, Giannino, decorazioni; Cascella, Basilio, decorazioni; Fava, Alberto, tettoie; Tamino, Marco, riqualificazione e adeguamento funzionale

Descrizione

Al termine dell'ampia via Vittor Pisani, si staglia la Stazione Centrale, monumentale opera di Ulisse Stacchini e principale stazione ferroviaria del capoluogo lombardo, seconda in Italia per flusso di passeggeri dopo Roma Termini, nonché una delle principali d'Europa.
Il vasto complesso, rivestita in pietra d'Aurisina, presenta un corpo frontale e due fianchi paralleli ai binari.
La facciata, in uno stile fra il tardo-eclettismo assiro-babilonese e il liberty, presenta e due ali laterali aperte da numerosi passaggi e un avancorpo centrale, aperto sulla piazza da tre ampi varchi e ornato in alto da due cavalli alati, che rappresentano il "Progresso, guidato dalla volontà e dalla intelligenza" opere di Armando Violi.
Dietro alla facciata, larga 207 m e alta 50, corre la "Galleria delle Carrozze", appesantita da una sovraccarica ornamentazione comprendente i medaglioni di Giannino Castiglioni, che fa da vestibolo al vasto salone delle biglietterie, immenso spazio a tutt'altezza illuminato da velari e decorato da gruppi scultorei di Alberto Bazzoni
Monumentali scalinate e scale mobili permettono di accedere alla galleria di testa, decorata da pannelli in ceramica di Basilio Cascella, dalla quale si passa ai 21 binari.
La tettoia che copre i binari, composta da cinque volte in ferro e vetro, è lunga 341 m con un'area di 66.500 mq. La tettoia centrale ha un luce di 72 m ed è alta 33 m, mentre le laterali hanno una luce di 45 m e 22 m di altezza, affiancate a loro volta da tettoie minori la cui luce varia dai 12 m nella parte fiancheggiata dai corpi laterali ai 22 m in quella esterna.
La stazione non ha uno stile architettonico definito, ma è una miscela di diversi stili, Neoclassico, Liberty e Art Deco, uniti alla monumentalità dell'architettura fascista, riscontrabile in particolare nei grandi ambienti pubblici (galleria di testa, biglietteria centrale e Galleria delle Carrozze).
In un'epoca in cui il "gigantismo" architettonico era diffuso in molti paesi, la stazione risente di molte influenze, dalla scuola wagneriana viennese (evidente nelle facciate laterali), al Deco di stampo anglosassone, alle forme "termali" del salone centrale delle stazioni nordamericane.
A dispetto dell'apparente monumentalità, l'apparto decorativo è realizzato con economia di mezzi, con le parti superiori delle pareti in cemento decorativo che imita il marmo delle parti inferiori, le grandi volte non strutturali ma appese e gli elementi decorativi in gesso (fregi e pannelli) o cemento (statue, ecc.).
Di fronte al binario 21 si trova il padiglione Reale, sala d'attesa della famiglia Savoia in stile classicheggiante, divisa in sala reale e sala delle armi.
Sotto la stazione, a piano strada in corrispondenza del binario 21, si trova il Memoriale della Shoah, area museale nata con lo scopo di realizzare un luogo di memoria e per centinaia di deportati ebrei e politici che da qui venivano avviati ai lager.

Notizie storiche

La prima pietra della nuova stazione viene posta nel 1906, sull'area del vecchio Trotter, circa 800 metri a nord della vecchia stazione, ma i lavori vengono presto interrotti, a esclusione di quelli per i rilevati.
Contemporaneamente viene indetto un concorso, rimasto senza esito, per il disegno delle facciate, da applicarsi allo schema funzionale già definito dagli uffici delle FS.
Nel 1912 viene indetto un nuovo concorso basato su un nuovo schema funzionale ispirato alle stazioni di Lipsia e Stoccarda che prevedeva una stazione di testa. Il concorso viene vinto dall'architetto Ulisse Stacchini.
Già da subito i timori che il tumultuoso aumento del traffico ferroviario portasse alla costruzione di un manufatto insufficiente fanno scattare una serie di richieste di adeguamenti. Stacchini presenta una prima variante nel 1913.
L'entrata in guerra blocca l'inizio dei lavori, dando tempo a Stacchini di perfezionare il progetto della facciata. In seguito a pesanti divergenze di opinione tra Stacchini e le FS viene abbandonato il progetto di variante e troncato ogni rapporto con il progettista, dando però nel contempo il via all'esecuzione del fabbricato dei servizi tecnici. Grazie all'intervento del Comune nel 1915 si conviene di far presentare all'architetto un terzo progetto.
I lavori sono presto interrotti a causa dello scoppio della prima guerra mondiale.
Negli anni successivi Stacchini è impegnato nella rielaborazione del progetto concluso nella versione definitiva nel 1924.
I lavori riprendono nel 1925 con la costruzione degli edifici laterali, prima l'ala ovest e poco dopo l'ala est.
Nel 1931 si inaugura la nuova stazione.
Dopo un decennio cominciano a evidenziarsi difficoltà nel raggiungimento delle biglietterie da parte dei mezzi carrabili e dei binari da parte degli utenti e nel 1942 l'architetto Mario Palanti ipotizza l'inserimento di rampe pedonali e carrabili che dalla piazza raggiungono direttamente la galleria di testa.Gravi danni sono causati dai violenti bombardamenti dell'agosto 1943.
Dopo l'armistizio del 1943, il binario 21 (situato al piano stradale) viene utilizzato per l'avvio dei treni che deportano gli ebrei verso i lager.
Nel 1953 le FS bandiscono un concorso per la modifica radicale del fabbricato, vinto dagli architetti Minoletti e Gentili Tedeschi, che propongono la costruzione di un grattacielo addossato alla facciata.
Rimasto senza seguito il concorso, nel 1955 vengono realizzate delle scale mobili che collegano il salone delle biglietterie con la galleria di testa. Viene introdotta una nuova bucatura nell'atrio della biglietteria centrale, interrompendo il fronte continuo delle biglietterie e menomando il rapporto altezza-larghezza degli scaloni laterali. Dopo vari restauri conservativi degli ultimi decenni del XX sec., che hanno avuto come obbiettivo principale il rivestimento lapideo, a partire dal 2005 la stazione è oggetto di importanti lavori di restauro e riqualificazione, su progetto iniziale di Marco Tamino, già artefice della riqualificazione di Roma Termini, terminati nel 2010.
I lavori hanno incluso la ripulitura dei fregi e delle decorazioni, la pedonalizzazione della Galleria delle Carrozze, la creazione di soppalchi negli atri laterali, l'apertura di nuovi spazi commerciali e lo spostamento delle biglietterie, attivata nel 2008.
Tra gli interventi la creazione di nuove scale mobili laterali, di uno spazio di attesa soprelevato posto a cavallo tra la galleria centrale e il marciapiede di testa, infine, la costruzione di box di servizio e di carattere commerciale, che hanno compromesso la leggibilità e l'assetto degli ambienti storici.
A partire dal 2010 la stazione subisce ulteriori interventi di riqualificazione e adeguamento funzionale, sottoponendo l'intero organismo a un progetto di sfruttamento in chiave commerciale delle aree di passaggio.
Il 27 gennaio 2013, Giorno della Memoria, nei pressi del binario 21 viene inaugurato il Memoriale della Shoah, ancora concluso.

Uso attuale: corpo principale: stazione; Padiglione delle Poste: terziario; Padiglione reale: spazio di rappresentanza; sotterranei: museo; spazi comuni di distribuzione: commerciale

Uso storico: intero bene: stazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Ribaudo, Robert (2011)

Aggiornamento: Bianchini, Fabio (2015)

Descrizione e notizie storiche: Bianchini, Fabio

Fotografie: Barbalini, Fabio; Bianchini, Fabio

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