Compreso in: Palazzo Gambara - complesso, Verolanuova (BS)
Palazzo Gambara - complesso
Verolanuova (BS)
Indirizzo: Piazza della Libertà (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Verolanuova (BS)
Tipologia generale: architettura fortificata
Tipologia specifica: palazzo fortificato
Configurazione strutturale: Separato dalla piazza su cui si affaccia, da un fossato, detta roggia Gambaresca, e da una corte a giardino, era in origine un sito fortificato, di cui rimangono tracce sul fianco sinistro. Pur nella generale omogeneità costruttiva, l'edificio rivela fasi stilistiche e costruttive differenti: il pianterreno porticato e il primo piano del corpo centrale sono riconducibili a un maturo Cinquecento, mentre al secolo successivo dovrebbero risalire il piano superiore (retto da cariatidi) e l'adorna balaustrata. I lavori di restauro ultimati nel 1983 hanno restituito gli ambienti interni all'antico splendore, con pregevoli quadrature affrescate, e scoperto nell'ala sinistra, adibita a sede della Biblioteca civica, strutture probabilmente appartenenti a un preesistente monastero.
Epoca di costruzione: sec. XV - sec. XVII
Comprende
Descrizione
Dell'edificio, eretto a inizio Seicento, è integra soltanto l'elegante facciata verso la piazza. Il fronte è articolato in un porticato a dieci campate voltate ad arco a tutto sesto, scandito da alte colonne toscane ricorrenti nell'architettura bresciana del tempo; fra gli archi le superfici sono decorate da stucchi. Il piano nobile è compreso fra due cornici in aggetto. Le lesene appena in rilievo si alternano ad ampie finestre sormontate da frontoni triangolari e a linea spezzata. Se fino a questo punto l'edificio presenta una sua coerenza architettonica, le parti superiori sembrano posteriori. Infatti l'ultimo piano è ribassato e in corrispondenza delle lesene inserite fra le finestre più piccole, presenta delle cariatidi a tutto tondo che sostengono una balaustrata marcata da una ridondanza oramai tardobarocca.
La chiesa parrocchiale di S. Lorenzo, sempre legata ai Gambara, ha una pianta a croce latina e una facciata sobria caratterizzata da un elegante portale a doppio ordine. Presenta un'austerità di ornamenti coerente con la castigatezza tridentina ad eccezione della doppia cella campanaria realizzata partendo da modelli dell'Alessi che, nel Seicento, si diffusero attraverso l'opera di Lorenzo Binago. Le vicende decorative più significative che si trovano all'interno sono invece decisamente più tarde e coincidono con le prime decadi del Settecento. Furono anch'esse strettamente legate all'intraprendenza degli stessi committenti. In particolare l'intervento dei Gambara fu determinante per le decorazioni delle cappelle del Santissimo Rosario e del Santissimo Sacramento, affidate rispettivamente ad Andrea Celesti (1706-1711) e a Giovanni Battista Tiepolo (1739-post 1742). Al primo si devono le due tele marcate da vibranti sperimentazioni pittoriche nelle quali la luce di qualità "rembrandtiana", secondo una definizione di Rodolfo Pallucchini, ha origine dall'interno delle composizioni. Al Tiepolo spettano La raccolta della manna e il Sacrificio di Melchisedech con le quali il percorso artistico verolese tocca il suo vertice. Sono pale immense nelle quali le composizioni sono il risultato di una sapiente sregolatezza distribuita fra gli ampi squarci spalancati sui cieli tersi e cristallini, gli elementi naturali e i gruppi di personaggi che popolano e animano i racconti sacri. L'insieme è ravvivato da scorci audaci e apparizioni impreviste, nonché da spettacolari e coraggiose accensioni cromatiche. Per queste presenze Verolanuova è uno dei centri del rococò internazionale, sede di un'eccellenza pittorica - quella del Tiepolo - che nei primi decenni del Settecento affascinò le corti e l'aristocrazia dell'Italia settentrionale e dell'Europa.
Notizie storiche
Fin dal tardo Medioevo i Gambara elessero quali residenze principali della famiglia due località del bresciano, Verolanuova e Pralboino. Ranuzio Gambara, fratello del cardinale Giovanni Francesco che a Viterbo - a fine '500 - fece costruire Villa Lante, fu il committente del palazzo di Verolanuova.
Agli stessi Gambara sono legate le vicende della chiesa parrocchiale di Verolanuova dedicata a San Lorenzo Martire. Venne costruita sull'area dell'antica parrocchiale a partire dal 1633 su un progetto documentato di Antonio e Domenico Comino. Sebbene il termine dei lavori murari risalga al 1674, quando prevosto era Lucrezio Gambara (1659-1676), la consacrazione è precedente e datata 1647.
Uso attuale: intero bene: uffici
Uso storico: intero bene: uffici
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2011)
Aggiornamento: Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Bianchi, Federica
Fotografie: Marino, Nadia
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00690/
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