Chiesa di S. Maria foris portas
Castelseprio (VA)
Indirizzo: Castelseprio (VA)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Su un'altura distante duecento metri dalla cinta muraria di un antico castrum, da cui l'appellativo in latino medievale. È l'unico edificio sopravvissuto alla distruzione e l'abbandono dell'antico borgo fortificato, grazie alla devozione legata al luogo di culto. Il motivo di interesse principale è il ciclo di affreschi che decora il vano dell'abside, tra le testimonianze più importanti della pittura muraria europea nell'Alto Medioevo. La chiesa si presenta esternamente con una rustica semplicità, preceduta da un atrio con un grande arco, aperto nel XVII secolo. In pianta presenta un'unica navata rettangolare, non molto lunga, con un'abside per ciascun lato oltre quello d'ingresso. Le tre absidi sono tra loro uguali tranne che per la disposizione delle finestre. All'esterno, esse sono rinforzate da contrafforti e coperte da bassi spioventi semiconici. Internamente la chiesa doveva essere intonacata e coperta da affreschi e stucchi, mentre il pavimento presentava intarsi di marmo.
Descrizione
La chiesa di S. Maria Foris portas, immersa in un grande parco archeologico, legato anche al vicino monastero di Torba, comprende resti di un castrum sviluppatosi nel V sec. d.C. su preesistenze militari. La chiesa, risalente probabilmente al IX secolo è l'unico edificio rimasto intatto dell'antico borgo fortificato. L'edificio presenta una pianta trilobata a croce greca, con una breve navata ad aula unica affiancata da due absidi laterali grandi come quella principale, in stile orientale; il nartece, posto all'ingresso della chiesa, era originariamente scandito da numerose aperture, murate nel Seicento e sostituite da un unico grande arco a tutto sesto. La testimonianza più prestigiosa della chiesa è al suo interno; l'abside principale è infatti decorata da affreschi di straordinario valore, in assoluto tra le più importanti opere pittoriche dell'Alto Medioevo. Il ciclo, disposto su due registri, descrive episodi dell'Infanzia di Cristo desunti dai vangeli apocrifi, quali il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello pseudo-Matteo; l'anonimo maestro che lo eseguì, probabilmente di origine orientale, dovette osservare e riproporre i canoni di quella fase della cultura artistica bizantina che viene oggi ricordata come Rinascenza Macedone. La complessità delle forme e l'attenzione al dato naturalistico, gli scorci prospettici di chiara ascendenza classica, i legami con la pittura romana antica, sono elementi che distinguono queste scene da tutte le altre pitture altomedievali. Nel 2011 è entrato a far parte della lista dei patrimoni dell'umanità.
Notizie storiche
La chiesa di S. Maria Foris Portas, edificata tra il IX e il X secolo, rappresenta la più antica architettura integra in Castelseprio, sopravvissuta alla distruzione e all'abbandono dell'antico borgo fortificato. Il territorio circostante, di derivazione romana, era una zona militare, riconducibile ad un castrum datato intorno al IV sec. d.C.. La posizione dell'edificio, posto su un'altura a pochi metri oltre l'antica cinta muraria, è il motivo della sua denominazione. In età post-carolingia la chiesa divenne probabilmente un edificio di culto privato, annesso a quelle che vengono identificate come residenze dei conti e gastaldi del Seprio; a queste dovette poi seguire la costruzione di un fossato e lo sviluppo di una zona funeraria, secondo l'ipotesi di alcuni studi archeologici. Nel corso dei secoli pochi elementi modificarono l'aspetto della chiesa: la chiusura delle varie aperture presenti nel Nartece e successivamente la realizzazione, nel XVII secolo, della grande apertura ad arco a tutto sesto nella parete d'ingesso.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: La chiesa di Santa Maria foris portas è visitabile su richiesta al personale in servizio al Parco con accesso contingentato (massimo 22 persone). La sosta al suo interno è consentita per 20 minuti o per periodi più lunghi concordati possibilmente in precedenza.
Credits
Compilazione: Ribaudo, Robert (2013)
Aggiornamento: Caspani, Pietro (2015)
Descrizione e notizie storiche: Caspani, Pietro
Fotografie: Caspani, Pietro
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00785/
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