Compreso in: Palazzo Mozzanica (già) - complesso, Lodi (LO)
Palazzo Mozzanica (già) - complesso
Lodi (LO)
Indirizzo: Via XX Settembre, 51 - Lodi (LO)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Edificio con struttura a pareti in laterizio faccia vista, con pianta a corte organizzata attorno ad un cortile quadrilatero porticato su due lati con quattro archi per parte, colonne senza base, capitelli ionici e loggia superiore chiusa in un secondo tempo; facciata organizzata in due grandi ordini separati da un fregio scolpito in cotto, con funzione di fascia marcapiano, con maestoso portale ricco di bassorilievi scolpiti.
Epoca di costruzione: ca. 1488
Autori: Battagio Giovanni, progetto facciata e costruzione piano inferiore; Silva, progetto intero bene; Porta Francesco, costruzione (capomastro)
Comprende
Descrizione
Lo schema strutturale dell'edificio è semplice: la distribuzione interna degli spazi è articolata intorno a due corti affiancate, di cui una maggiore, con portici su due lati di quattro archi ciascuno e il piano superiore con tracce di logge su colonnine, chiuse probabilmente al tempo della trasformazione degli ambienti interni, e un cortile di servizio di modeste dimensioni. Le attuali colonne della corte maggiore, piuttosto massicce, senza base e con capitelli ionici, sostituirono quelle originarie nell'ambito di un 'restauro tecnico' condotto probabilmente in antico, che falsò la leggerezza dei rapporti metrici progettuali, testimoniata dall'unica colonna sopravvissuta - oggi semimurata nel portico del lato sinistro -, con ricco capitello figurato.
Di significativo rilievo architettonico e decorativo è la fronte principale dell'edificio, prospettante sulla via XX Settembre, il cui partito risvolta sulla secondaria via Volturno, dove la facciata risulta però, a evidenza, non ultimata. La superficie in cotto del prospetto, estesa a due piani fuori terra, è scandita orizzontalmente in due parti da una fascia marcapiano in terracotta a rilievo, realizzata con la tradizionale tecnica a stampo. L'ornato del fregio, che del prospetto costituisce, insieme al portale, l'elemento di maggior spicco, rielabora un motivo decorativo proveniente dal repertorio antiquario di orbita mantegnesca e utilizzato dal De Fondulis anche in altre occasioni (palazzi Trecchi e Ugolani a Cremona): tritoni e altre divinità marine si azzuffano vivacemente tra i flutti, alternandosi a tritoni affrontati a sostenere ghirlande fitomorfe; figure, queste, che paiono uscite dal vasto patrimonio erudito delle incisioni mantegnesche (si vedano, ad esempio, i fogli a bulino e puntasecca con la zuffa degli dei marini, datati ai tardi anni Ottanta del secolo e basati sui disegni di un sarcofago noto a Roma combinati con elementi provenienti da altri reperti antichi).
Nel caso lodigiano la fronte non prevede quelle partiture verticali che conferiscono una metrica grandiosa e sicura ad alcune residenze tardoquattrocentesche, come per esempio il palazzo Bottigella Carminali di Pavia o il palazzo Fontana Silvestri di Milano (dipinte, in questo caso). Le cinque aperture a strombo del piano terra, e ancor più le finestre archiacute con ricche ghiere in cotto del piano superiore, appaiono così distribuite in modo irregolare e scarsamente correlate tra loro e con il bel portale ad arco in marmi bianchi e rosa. Quest'ultimo, decentrato nella parte sinistra della facciata e armonicamente innestato, con la trabeazione, al fascione marcapiano, è inquadrato da candelabre su alti plinti e ornato da medaglioni all'antica con ritratti di profilo, nei quali già l'Agnelli riconosceva i tratti di Francesco Sforza, Bianca Maria, Gian Galeazzo e Isabella d'Aragona, a sostegno di una datazione dell'opera circa al 1490.
In assenza di certezze documentarie, la responsabilità progettuale del palazzo viene solitamente assegnata al lodigiano Giovanni Battagio, per analogia con il citato palazzo Landi di Piacenza (Bascapé - Perogalli, 1964; Sciolla, 1987); alcuni restano però di parere contrario (Mariani, 1974). La responsabilità del Battagio deve però intendersi limitata al solo pianterreno dell'edificio, di cui è evidente il sapore classico-rinascimentale, in contrasto con l'impostazione ancora tardogotica del primo piano, con particolare riferimento alla tipologia e alla decorazione delle aperture.
Notizie storiche
Collocabile tra i monumenti chiave dell'architettura civile lombarda del Quattrocento nel periodo che segue la costruzione del palazzo milanese del Banco Mediceo (oggi perduto, a eccezione del ricco portale ora nei Musei Civici del Castello Sforzesco), palazzo Mozzanica possiede uno schema tipologico comune ai palazzi dell'età sforzesca, con particolare riferimento al decennio 1480-90.
Il palazzo fu l'elegante dimora del conte Lorenzo, feudatario di Turano e Melegnano, personaggio di spicco della corte milanese del Moro, capitano di cavalleria e poi commissario generale delle regie armate di Luigi XII in Italia. Probabilmente negli anni Ottanta del secolo, il conte entrò in possesso del palazzo che era stato fatto edificare nel Trecento dalla potente famiglia Vignati, cui appartenne Giovanni, signore di Lodi all'inizio del Quattrocento e di cui restano alcuni stemmi nel portico del cortile.
Spetta dunque a Lorenzo Mozzanica l'ampliamento dell'edificio gotico e la sua riqualificazione in senso rinascimentale per mezzo di un vocabolario decorativo che, se attinge da un lato al repertorio del classicismo quattrocentesco, tra Bramante e Mantegna, affonda dall'altro, e saldamente, le proprie radici nella secolare tradizione lombarda dell'ornato monumentale in terracotta.
Uso attuale: intero bene: uffici
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
Agnelli G., Lodi ed il suo territorio nella storia, nella geografia e nell'arte, Lodi 1917, p. 288
Perogalli C./ Bascapè G. C., Palazzi privati di Lombardia, Milano 1964, pp. 242-243
Lise G., Lodi, i Palazzi-Cortili, portali, facciate, Lodi 1988, pp. 32-58
Lodi storia, Lodi. la storia, Lodi 1989, v. II p. 149
Ghizzoni S., Palazzo Mozzanica a Lodi, 1996
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Fumagalli, Marta (2001)
Descrizione e notizie storiche: Balzarini, Maria Grazia
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO460-00042/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).