Compreso in: Chiesa di S. Maria Maddalena - complesso, Lodi (LO)
Chiesa di S. Maria Maddalena - complesso
Lodi (LO)
Indirizzo: Piazza della Maddalena 1 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Lodi (LO)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Il complesso è costituito dalla chiesa nuova settecentesca, a cui è affiancata sulla destra la chiesa medievale; entrambe sono collegate alla canonica che ha una conformazione a L rovesciata e per un lato costeggia la navata della chiesa, mentre dall'altra parte si estende per le odierne vie Tempio e Indipendenza e ha un cortile interno sul fianco destro della chiesa, dove è anche collocato il campanile. La chiesa nuova ha uno sviluppo longitudinale a un'unica navata, il cui spazio principale è una campata quadrata coperta da una volta a vela a sesto ribassato, alla cui destra e sinistra si affacciano due coppie di absidiole. La campata voltata a vela è preceduta e seguita da due spazi trapezoidali coperti da volta a crociera, a loro volta preceduti e seguiti da due spazi minori con volta a botte lunettata; la chiesa si ritrova così ad avere un impianto 'fusolare', a cui è aggiunto sul fondo il presbiterio a pianta rettangolare concluso da un'abside
Epoca di costruzione: 1719 - 1888
Autori: Veneroni, Giovanni Antonio, progetto; Carloni, Carlo, decorazione; Colla, Angelo, progetto facciata; Cantoni, Simone, progetto altare; Sartori, Michele, costruzione; Sartori, Pier Giacomo, costruzione
Comprende
Descrizione
Il complesso ecclesiastico di Santa Maria Maddalena, situato nella zona bassa della città verso il fiume Adda, è composto di due edifici. Quello principale è una grande chiesa settecentesca a impianto ellittico, creato attraverso l'aggregazione di più spazi: a quello centrale cupolato, retto da quattro pilastri e affiancato da due cappelle per lato in senso longitudinale, si aggiungono un atrio rettangolare scavato da nicchie e un ulteriore spazio affiancato da cappelle. La parte presbiteriale, molto articolata, è caratterizzata da una cappella in cui è posto l'altare (anche questa a forma di ellisse disposta trasversalmente all'asse dell'edificio) e da un corpo rettangolare a terminazione piana, nel quale è conservato il sacro Crocifisso, in un'apposita nicchia ricavata nella parete. L'alzato è scandito da alte lesene, realizzate con marmi colorati, che ne delineano le forme, evidenziando i punti di snodo delle pareti e conferendo grande evidenza alle strutture di sostegno; le coperture dei vani di ingresso e della terminazione dell'edificio sono a vela. La chiesa è decorata con stucchi e dorature negli elementi architettonici e conserva affreschi di Carlo Innocenzo Carloni e gran parte degli arredi originari. La facciata ottocentesca presenta un'alternanza di pareti concave e convesse: entrambi gli ordini che la compongono sono scanditi da lesene, che incorniciano al centro il portale e la finestra superiore e attraverso due piccoli settori concavi giungono alle più profonde ali convesse che si aprono lateralmente. Nell'ordine superiore le ali terminano in volute a ricciolo, al centro, sopra la finestra, si trova un tondo ad altorilievo con Santa Maria Maddalena in gloria, mentre il coronamento con volute presenta decorazioni floreali in stile. Sul lato destro del presbiterio, degna di nota, è la singolare sacrestia progettata da Giovanni Antonio Veneroni, caratterizzata da due spazi quadrangolari simili accostati. Sul lato destro della chiesa si trovano inoltre i resti dell'edificio medievale del quale sono visibili parte delle absidi e delle murature della navata centrale.
Notizie storiche
Il primo nucleo del complesso della Maddalena risale ad epoca precedente al XII secolo: nel 1162 si hanno infatti già notizie in questa zona di una chiesa, che doveva essere ricostruita in seguito a un incendio. Sono ancora visibili oggi i resti di questa ricostruzione 'romanica', che verrà ulteriormente modificata tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento con la riedificazione delle volte della navata centrale, probabilmente crollate in precedenza. Le decorazioni interne sono state eseguite nel corso del XVII secolo: di particolare rilievo è la cupola del Crocifisso, realizzata tra il 1684 e il 1686 - per conservare un Crocifisso ligneo particolarmente venerato all'interno della chiesa - ornata con stucchi dalle eleganti dorature e affreschi. Risale però al 1719 l'inizio della costruzione di un nuovo e più grande edificio, posto in un'area attigua alla chiesa antica, che in questo modo poteva restare in uso. Il progetto del nuovo edificio si deve all'architetto lodigiano Tommaso Bovio e venne approvato dal vescovo di Lodi il 15 giugno 1720; in seguito a un concorso, per l'avvio dei lavori si scelse il capomastro Francesco Porta: la posa della prima pietra avvenne il 21 giugno dello stesso anno alla presenza del vescovo Ortensio Visconti, già impegnatosi nell'avvio del cantiere di Santa Maria del Sole, di qualche anno precedente. I lavori procedettero speditamente fino al 1733 quando fu necessario nominare un nuovo capomastro e la scelta cadde su Francesco Sartorio, che si adoperò per la costruzione delle volte, concluse entro il 1740 da Domenico Sartorio, in seguito a un nuovo avvicendamento nel cantiere. Nel 1741 si decise la realizzazione della sacrestia su disegno dell'architetto pavese Giovanni Antonio Veneroni, i cui lavori vennero ultimati nel 1748. La consacrazione del nuovo edificio avvenne il 21 aprile 1743, mentre il primo di maggio si celebrò la solenne traslazione del sacro Crocifisso dal vecchio edificio al nuovo, per mano del vescovo di Lodi Giuseppe Gallarati. Gli ultimi interventi al complesso si ebbero con la costruzione del campanile per opera di Michele Sartorio, figlio di Domenico, e della facciata che, rimasta incompiuta, venne realizzata nel 1888 da Angelo Colla, il noto architetto restauratore di molte chiese medievali e rinascimentali lombarde.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Riferimenti bibliografici
Agnelli G., Lodi e il suo territorio, Lodi 1917, pp. 227-230, 236
Salamina L., Archivio Storico Lodigiano, L'antica chiesa della Maddalena in Lodi, Lodi 1943, pp. 96 - 106
Grassi L., Province del barocco e del rococo : proposta di un lessico biobibliografico di architetti in Lombardia, Milano 1966, pp. 443-445; 468-469
Novasconi A., Il barocco nel lodigiano, Lodi 1968, pp. 55-61
Lodi storia, Lodi, la storia, Lodi 1989, v. II pp. 227-230
Fonti e Documenti
Archivio di Stato di Milano, Mappe Carlo VI, Lodi città, c. 3217, f. 2
Archivio di Stato di Milano, Mappe Catasto Lombardo Veneto, Lodi città, f. 3
Archivio di Stato di Milano, Mappe Cessato Catasto, Lodi città, c. 250, f. 3
Credits
Compilazione: Soluri P. (1999)
Aggiornamento: Pavesi, Mauro (2001); Vergani, Cristina (2007); Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Gritti, Jessica
Fotografie: Marino, Nadia
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO620-00021/
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