Chiesa di S. Agnese
Lodi (LO)
Indirizzo: Via Marsala, 27 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Lodi (LO)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Interno basilicale a tre navate
Epoca di costruzione: fine sec. XIV - inizio sec. XV
Descrizione
La preziosa facciata, in cotto come il resto dell'edificio, è divisa in tre specchiature da semicolonne con spiovente decorato che terminano a tre quarti della superficie muraria. Nello scomparto centrale sopra il portale, lievemente strombato e incorniciato da motivi decorativi floreali e ad intreccio, si apre un grande oculo bordato con un motivo ad ovuli; in quelli laterali una fascia di archetti pensili costituisce il parapetto delle finestre archiacute, la cui ogiva è incorniciata da scodelle in terracotta invetriata, simili a quelle della facciata del duomo. Lungo il frontone centrale e gli spioventi laterali coronati da pinnacoli, corre un motivo ad archetti che ripropone, ingigantito, quello del parapetto, evidenziando così l'armonia tra le parti e il ruolo del complemento decorativo. Queste caratteristiche - che saranno riprese nel giro di pochi anni nel S. Bassiano di Lodi Vecchio - rimandano, oltre che al già ricordato S. Lorenzo, alle chiese piacentine di S. Anna e S. Lorenzo.
L'interno a tre navate, è "a sala", cioè con la copertura delle navate laterali alla stessa altezza d'imposta di quella centrale, in modo da creare un ambiente omogeneo e unitario sia dal punto di vista architettonico che dell'illuminazione. Pilastri imponenti con capitelli poligonali sostengono, nelle navate, le volte a sesto acuto, sottolineate nell'abside dalla modanatura torica. L'abside, che per la sua particolare struttura poligonale richiama il S. Francesco di Piacenza, è illuminata da due finestre archiacute simili a quelle della facciata. Nella specchiatura compresa tra le due aperture è collocato un prezioso Crocifisso ligneo che, per l'intensità espressiva del volto, i lunghi capelli su cui è poggiata una corda al posto della corona di spine, la caratterizzazione minuziosa del costato e del perizoma, può essere avvicinato a due esemplari conservati nella chiesa della Maddalena e ad un altro in S. Lorenzo. Questi accostamenti farebbero propendere per una datazione attorno alla metà del xv secolo e per una realizzazione ad opera di un intagliatore locale, anche se il precario stato di conservazione non permette una valutazione sicura.
Lungo la navata destra si conserva un'importante testimonianza pittorica, di lettura parziale perché mutilata sia all'apertura di una porta che per la sovrapposizione di affreschi successivi. Il soggetto, racchiuso da una fascia bicroma, raffigura una Scena di martirio, e la Salita al Calvario. La campagna decorativa, commissionata nel 1399 dal vescovo Bottigella, era inserita nel progetto di risistemazione della chiesa e di costruzione di un nuovo convento ad essa limitrofo. La vivacità dei colori, i volti aggraziati ma fortemente espressivi, uniti al ritmo sostenuto della narrazione rimandano alla cifra stilistica di Michelino da Besozzo che, su commissione dello stesso Bottigella, aveva affrescato, una decina di anni prima, le Storie di sant'Agostino (ora perdute) nella chiesa di S. Pietro in Ciel d'Oro a Pavia. Nonostante lo stato di lettura frammentario, è verisimile considerare gli affreschi, più che autografi, opera di uno stretto collaboratore proveniente dalla bottega pavese. In seguito a un recente restauro (1999), al termine della navata destra, è emerso un affresco raffigurante la Vergine in trono, san Pietro e un giovane santo non identificato nonostante la particolare iconografia.
Notizie storiche
L'edificio nel suo aspetto attuale risale alla fine del XIV o all'inizio del XV secolo quando per volere del vescovo di Lodi, l'agostiniano Bonifacio Bottigella (lettore all'università di Pavia, chiamato da Gian Galeazzo Visconti alla cattedra episcopale che resse dal 1393 al 1404), venne ampliata e modificata una precedente struttura di cui si ricorda il convento già nel 1170.
Nella prima metà del XVI secolo agli Agostiniani Conventuali, che dal 1351 si erano insediati in città, subentrarono gli Eremitani di S. Agostino che vi rimasero fino al 1798, quando il convento fu soppresso e la chiesa divenne sussidiaria di S. Lorenzo. Col 1906 si iniziò una campagna di restauri per ripristinare le strutture architettoniche originarie ormai completamente nascoste dagli stucchi e dalle decorazioni barocche. Per le strette affinità nella pianta e nell'alzato con la chiesa di S. Lorenzo, di origine romanica ma riedificata nello stesso arco di anni, si è tradizionalmente ritenuto che i due edifici fossero stati realizzati da un unico architetto.
Uso attuale: intero bene: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico
Accessibilità: apertura sabato 9.30-12.30 e 15.30-18, domenica e festivi 11.30-12.30 e 15.30-18. (gli orari possono subire variazioni)
Per informazioni:
telefono 0371423670
Come raggiungere il bene:
da Milano: imboccare la Via Emilia fino a Lodi.
Riferimenti bibliografici
Agnelli G., Lodi ed il suo territorio nella storia, nella geografia e nell'arte, Lodi 1917, p. 244
Cremascoli L./ Caretta A., Lodi: storia ed arte, Lodi 1952
Cremascoli L., Archivio Storico Lombardo, Affresco bergognonesco in S. Agnese, 1956, pp. 3-5
Novasconi A., Le arti minori nel lodigiano, Lodi 1963, v. II pp. 94-97
Lodi storia, Lodi: la storia, Lodi 1989, v. II pp. 122-124
Lodi guida, Lodi : guida artistica illustrata, Lodi 1994, pp. 46-48
Touring club italiano, Lombardia : esclusa Milano / Touring club italiano, Milano 1998, p. 396
Fonti e Documenti
Archivio di Stato di Milano, Mappe Carlo VI (1723), Lodi, f. 4
Archivio di Stato di Milano, Catasto Lombardo Veneto (1887), Lodi, f. 6
Archivio di Stato di Milano, Mappe Cessato Catasto (1902), Lodi, f. 6
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Catalano, M. (2000)
Aggiornamento: Del Nero Formenti, Stefania (2001); Vergani, Cristina (2007); Caspani, Pietro (2015)
Descrizione e notizie storiche: Rurali, Elisabetta
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Caspani, Pietro
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO620-00022/
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