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Monastero dei SS. Pietro e Paolo
Ospedaletto Lodigiano (LO)
Indirizzo: Piazza Roma (Nel centro abitato, in posizione dominante) - Ospedaletto Lodigiano (LO)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: monastero
Configurazione strutturale: Chiostro A: struttura a pianta poligonale a ferro di cavallo, i cui lati est, nord e ovest presentano rispettivamente 7, 10 e 12 campate quadrate con volte a crociera su colonne di granito, pavimento in cotto, copertura a tetto semplice a 2 falde. Presenza di profili modanati in terracotta e oculi con busti di frati. Sopra il lato nord del chiostro corre un corridoio, che collegava la chiesa con il noviziato. Noviziato B: edificio a pianta longitudinale rettangolare, con muri perimetrali in muratura, coperto da tetto a più falde.
Epoca di costruzione: 1455 - 1584
Descrizione
L'ex monastero dei Santi Pietro e Paolo, sito nel centro di Ospedaletto Lodigiano, contiguo alla chiesa omonima, in seguito alla sua soppressione è stato trasformato in un'azienda agricola denominata 'Il Noviziato'. Oggi, infatti, del vasto complesso religioso rimangono solo alcuni corpi di fabbrica. Per tale motivo, l'impianto complessivo attuale risulta difficilmente riconducibile ad uno schema tipologicamente definito.
Il chiostro, addossato al fianco est della chiesa, ha attualmente un impianto che ricorda un ferro di cavallo, forse dovuto a una parziale demolizione. E' articolato in campate quadrate con volte a crociera sostenute da colonne di granito. Le ghiere degli archi presentano profilature a motivi geometrici modanate in cotto e, nei pennacchi, vi sono degli oculi con busti di frati. Sul lato nord del chiostro, dietro all'abside della chiesa, si trova un corridoio che, un tempo, permetteva l'accesso diretto alle funzioni religiose dal noviziato.
Quest'ultimo è costituito da un corpo di fabbrica con andamento allungato, con muri perimetrali in muratura intonacati, coperto da un tetto a due falde. Al centro si apre un grande portale, parzialmente tamponato nella parte superiore, probabilmente dopo la soppressione, per permettere la realizzazione di un ammezzato con ambienti di servizio.
All'interno, sul lato ovest dell'atrio d'ingresso, si trova uno scalone di rappresentanza a due rampe. Al primo piano si conserva un dipinto murale settecentesco rappresentante Cristo portacroce, corredato da quattordici figure di santi sopra le porte delle celle.
Il palazzo dell'abate, ubicato sulla testata orientale del braccio meridionale del chiostro, è un imponente edificio in laterizio con un impianto rettangolare. L'interno è articolato attorno ad una sala cruciforme coperta, al centro, da una volta ad ombrello e, in corrispondenza dei bracci della croce, da volte a botte.
Sulla parete ovest dell'atrio d'ingresso è collocata una lapide in marmo che ricorda il pernottamento nel monastero, nel gennaio del 1518, del cardinale Luigi d'Aragona.
Interessante il pavimento in cotto disposto a spina di pesce sito sia nel noviziato sia nel palazzo dell'abate.
Notizie storiche
Se ad Ospedaletto Lodigiano si giunge da Codogno, si ricalca in parte il tracciato delle antiche vie di pellegrinaggio, la Romea e la Regina, che nel Medio Evo conducevano i viandanti a Roma. Il comune, infatti, prende il nome da un hospitale - un ospizio che offriva vitto e alloggio ai viandanti - fondato a Ospedaletto sin dal XII secolo, dotato di privilegi da parte di Gian Galeazzo Visconti (1401) e Bianca Maria Sforza (1462), e dipendente dal monastero di San Pietro a Senna Lodigiana fino alla fine del Trecento, quando passa sotto la giurisdizione dei Gerolomini. I monaci appartenenti a quest'ordine, fondato dal Beato Lope di Olmedo nel 1424, trasformano l'ospizio in abbazia, grazie anche alle ricche donazioni dei feudatari della zona, tra cui si ricordano i conti Cavazzi della Somaglia e i conti Balbi di Milano. Conseguentemente, il monastero diviene sempre più importante e, inoltre, viene scelto come sede generalizia dell'Ordine dei Gerolomini.
L'edificazione del monastero fa seguito alla bolla papale emanata da Callisto III il 20 aprile 1455, che ne autorizza i lavori. Un documento del 1462 afferma che il complesso è in fase di costruzione, mentre il termine dei lavori deve collocarsi in un periodo precedente il 18 gennaio 1584, poiché nella Visita Apostolica compiuta in quella data da monsignor Francesco Bossi, vescovo di Novara, si afferma che nel monastero vivevano trentun monaci, otto conversi e nove sacerdoti.
In un documento del 1592, vengono fornite ulteriori notizie sui luoghi del convento: si afferma che il complesso è grande, con dormitori e stanze comode, nonché con un'ampia clausura, atta anche ad ospitare novizi e visitatori esterni al monastero.
Con l'avvento di Napoleone Bonaparte, l'Ordine dei Gerolomini viene soppresso il 24 aprile 1797 e, l'anno successivo, il monastero di Ospedaletto, ormai preda delle spoliazioni e vittima dell'incuria, viene acquistato dal generale francese Jean Baptiste Chevelly.
Non molto tempo dopo, il monastero minaccia di crollare: per questo motivo, ne viene demolita una parte nel 1801.
Chevelly, infine, ordina di costruire, nel 1804, un Arco della Pace dedicato a Napoleone, che ancora oggi introduce al sagrato della chiesa.
Attualmente, il complesso è in fase di ristrutturazione.
Uso attuale: chiostro (A): in disuso; noviziato (B): in disuso
Uso storico: chiostro (A): chiostro; noviziato (B): abitazione dei novizi; noviziato (B): abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
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Fraschini F., Da Hospitale Antico ad Ospedaletto Lodigiano : storia di una comunità attraverso i secoli, Casalpusterlengo 1998, pp. 17-21
Credits
Compilazione: Passoni, Federica (2000)
Aggiornamento: D'Alessio, L. (2000); Vergani, Cristina (2007)
Descrizione e notizie storiche: Montani, Anna Chiara
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LO620-00047/
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