Castello Visconteo
Abbiategrasso (MI)
Indirizzo: Piazza Castello (Nel centro abitato, isolato) - Abbiategrasso (MI)
Tipologia generale: architettura fortificata
Tipologia specifica: castello
Configurazione strutturale: Il castello è una struttura in laterizio a pianta quadrata con corte interna, che sorge nella zona orientale del centro cittadino presso l'antica Porta Milano, in corrispondenza del perimetro delle antiche mura urbiche, seguendo in questo la tradizionale collocazione viscontea (Milano, Pavia). Costituisce uno dei primi esempi di pianta quadrata, cortile porticato e quattro torri angolari. La struttura originaria è maggiormente identificabile nelle fronti nord e est, in cui è possibile riconoscere le bifore archiacute dall'apertura trilobata. Anche la torre di nord-est ha mantenuto le caratteristiche originarie. L'unico ingresso, a cui si accede tramite un ponte a due arcate che supera il fossato, è posto sul lato ovest e presenta una particolare centina polilobata. Del lato sud oggi resta soltanto il porticato interno i cui archi acuti conservano negli intradossi tracce di affreschi. Nei sotterranei si conservano ancora le originarie volte a crociera cordonata
Epoca di costruzione: post 1381
Descrizione
Il fortilizio in mattoni sorge nella zona orientale del centro cittadino presso l'antica Porta Milano, in corrispondenza del perimetro delle antiche mura urbiche, seguendo in questo la tradizionale collocazione viscontea (Milano, Pavia). Costituisce uno dei primi esempi, che poi diventeranno canonici, di pianta quadrata, cortile porticato e quattro torri angolari. La struttura originaria è maggiormente identificabile nelle fronti nord e est, in cui è possibile riconoscere, anche se con alcune integrazioni operate durante i restauri del 1929, le bifore archiacute dall'apertura trilobata. Anche la torre di nord-est, da poco restaurata nella copertura a spioventi, ha mantenuto le caratteristiche originarie. L'unico ingresso, a cui si accede tramite un ponte a due arcate che supera il fossato, è posto sul lato ovest e presenta una particolare centina polilobata. Le modifiche più sostanziali vennero eseguite sul lato sud, che fu quasi totalmente demolito dagli Spagnoli. Oggi resta soltanto il porticato interno i cui archi acuti conservano negli intradossi tracce di affreschi con motivi geometrici e floreali, alternati allo stemma visconteo. Nei sotterranei si conservano ancora le originarie volte a crociera cordonata, mentre sulle pareti di una sala al primo piano si intravedono frammenti con il classico motto visconteo "A bon droit".
Notizie storiche
Non è certa la data di fondazione dell'edificio, anche se già nel XII secolo è attestata l'esistenza di una rocca, che venne conquistata nel 1167 da Federico Barbarossa. La costruzione attuale pare sia da riferire agli anni in cui la cittadina entrò a far parte dei domini personali di Ottone Visconti (1207-1295), anche se già da un secolo l'arcivescovado milanese ne deteneva il controllo. Galeazzo II donò il castello alla moglie Bianca di Savoia, a cui venne tolto dal figlio Gian Galeazzo che a sua volta ne fece dono alla consorte. Quest'ultimo, a partire dal 1381, intraprese importanti lavori di restauro successivamente portati avanti da Filippo Maria che preferendo questa dimora alla reggia milanese, vi soggiornò per molto tempo. Alla sua morte, nel 1447, Francesco Sforza in seguito ad un assedio lo conquistò, e vi apportò notevoli cambiamenti. Il maniero divenne così dimora prediletta degli Sforza, in particolare di Ludovico il Moro. Con l'arrivo a Milano dei Francesi anche il castello cadde nelle loro mani, finché nel 1524 fu riconquistato da Francesco II Sforza. In seguito fu conteso tra Francesi e Spagnoli, subendo un forte degrado che si accentuò col trascorrere dei secoli. A partire dal XIX secolo fu adibito a struttura agricola, finché nel 1929 si iniziò una prima campagna di restauri. Attualmente il castello è sede del Comune e della Biblioteca Civica, mentre il piccolo museo con raccolte archeologiche e mineralogiche, che fu ospitato per alcuni anni nell'ala est, è chiuso in attesa che venga totalmente completato il restauro dell'edificio, ora in corso nel fronte ovest.
Uso attuale: corpo principale: biblioteca civica
Uso storico: corpo principale: scuola; corpo principale: museo; intero bene: difensivo
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Accessibilità: Apertura: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 19.00, il mercoledì e il sabato dalle ore 14.00 alle 19.00
Come si raggiunge: In auto
- da nord: autostrada A4 Milano-Torino uscita Boffalora
- da sud: statale 526 da Pavia collegata con la A7 Milano-Genova
- da Milano: statale 494 che si stacca dalla Tangenziale Ovest di Milano all'uscita Lorenteggio
In treno
- dalla Stazione ferroviaria di Porta Genova: linea Milano-Mortara
Riferimenti bibliografici
Gatti Perer M.L./ Barigozzi Brini A., Studi e ricerche nel territorio della provincia di Milano. 50 monumenti restaurati con l'intervento dell'Amministrazione Provinciale di Milano, Milano 1967
Ingegnoli V., Primo rapporto sul recupero del castello di Abbiategrasso e la valorizzazione dell'ambiente circostante, Abbiategrasso 1983
Comincini M., Habiate, La demolizione del castello, Milano 1977
Comincini M., Habiate, Progetti secenteschi di fortificazione del borgo, Milano 1981
Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia. Province di Milano e Pavia, Novara 1990, v. I pp. 34-34
Fonti e Documenti
ASMi, Mappe del Catasto di Carlo VI, 1722
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Madoi, Roberta (1995)
Aggiornamento: Politi, Massimo (1997); Marzorati, Laura (2001); Andreoli, Ombretta (2004); Ribaudo, Robert (2009); Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Rurali, Elisabetta
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00057/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).