Villa D'Adda, Salvaterra, Nava - complesso

Agrate Brianza (MB)

Indirizzo: Via Mazzini, 5 - Agrate Brianza (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: L'edificio ha una pianta a U aperta su via Mazzini, una delle due ali prosegue prospiciente su via Mazzini. Il corpo principale dell'edificio, più alto delle ali, presenta a piano terra un portico a cinque campate e al piano primo un ballatoio lungo tutta la facciata; la copertura è a padiglione. I corpi di fabbrica laterali presentano lungo tutto il prospetto sulla corte un ballatoio e la loro copetura è a padiglione.

Epoca di costruzione: inizio sec. XVIII

Descrizione

Tipica costruzione gentilizia minore destinata a un centro abitato agricolo, la villa, di dimensioni piuttosto modeste, si articola su una planimetria ad U comprendente un corpo residenziale e due corpi rustici più bassi perpendicolari. Il complesso si affaccia sull'antica strada principale del paese. Di fronte sorge la chiesa parrocchiale, con cui probabilmente la villa aveva una relazione.
Il piano terreno è completamente porticato, a sette fornici, di cui i due estremi risultano oggi tamponati per esigenze abitative moderne.
Il piano nobile, invece, risulta illeggibile a causa dell'aggiunta di un ballatoio, inserito per esigenze connesse all'accesso ai singoli appartamenti, e del frazionamento degli spazi interni, che ha anche cancellato alla vista i pochissimi resti di affresco superstiti relegandoli oggi nei sottotetti. Sussiste, nella parte settentrionale del corpo principale, nell'angolo in fondo a destra, una scala a doppia rampa con i gradini in granito e il parapetto in molera verniciato (cui si accede oggi dall'esterno del complesso della villa, con un semplice ma elegante disegno nel ballatoio) costruito secondo i principi tipicamente barocchi dell'architettura obliqua.
Il corpo rustico prospiciente la statale Agrate - Monza è destinato ad uso abitativo e commerciale. La ristrutturazione e i lavori di straordinaria manutenzione compiuti in questa parte dell'edificio rendono assai complesse, e talvolta impossibili, operazioni di lettura della struttura originaria e di riconoscere le antiche forme e le decorazioni un tempo esistenti.
L'altro corpo architettonico, invece, è in stato di totale abbandono, inaccessibile per motivi di sicurezza e prossimo al crollo. All'angolo di giunzione con il corpo principale è presente una scala in pietra che oggi è utilizzata per accedere al ballatoio di distribuzione delle unità abitative del primo piano. Il braccio ovest dell'edificio, che si spinge verso l'antico giardino, presenta ancora alcuni lacerti di pregio, come una piccola sala quadrata (oggi destinata ad anticamera di una agenzia immobiliare) con camino in pietra di fattura ottocentesca e affreschi alla cornice con gli stemmi della famiglia D'Adda.
Davanti al corpo padronale si apre il portale con alte colonne decorate con i resti di due vasi in pietra, all'uso tipicamente tardo barocco. Nella sala all'angolo meridionale del piano terreno si è conservato un soffitto in volta ribassata decorato con festoni e bandiere tardo ottocentesche, di discreta fattura.

Notizie storiche

Villa D'Adda è un edificio di origine barocca che ha subito numerose traversie e un inesorabile declino dovuto all'incuria e al frazionamento in modeste abitazioni, determinato della vendita fatta dalla famiglia D'Adda intorno al 1915.
I diversi materiali impiegati e le soluzioni tecnico costruttive non omogenee suggeriscono che la porzione settentrionale del corpo padronale (dove si inserisce una pregevole scala a doppia rampa) sia stata aggregata in una seconda fase. Probabilmente la costruzione risale i primi anni del Settecento; alla stessa epoca possono essere datati gli affreschi che, sebbene in cattive condizioni, possono ancora essere ammirati in alcuni locali interni. Gli interventi eseguiti per rendere funzionale la nuova distribuzione abitativa (risalenti al secondo e terzo decennio del Novecento) hanno profondamente alterato il prospetto del piano nobile: le finestre che erano in corrispondenza degli archi del portico sottostante sono state in parte tamponate, variate nella dimensione e, talvolta, ampliate per divenire porte di accesso alle nuove frazioni abitative.
I corpi rustici hanno subito destini differenti. Quello settentrionale è stato completamente ristrutturato e destinato in parte a finalità abitative e in parte ad attività commerciali; quello meridionale è totalmente disabitato, in uno stato precario, ai limiti del crollo. La relazione peritale (cui è allegata una planimetria) eseguita nel 1914, quando il comune aveva in animo di acquisire lo stabile per collocarvi il Municipio, mostra una distribuzione assolutamente tradizionale dello spazio abitativo. L'accesso era a sinistra del portico, attraverso un'anticamera piastrellata, con soffitto in travetti e assi; da qui si accedeva a un'altra sala e poi al salone principale, con dieci finestre, corrispondente a tutto il portico. Seguiva la sala con il camino ottocentesco (ancora conservato, come indicato nella descrizione) e l'atrio dello scalone. Dalle descrizioni esistenti, si apprende che sotto il corpo rustico prospiciente la statale Agrate - Monza (quello oggi adibito a uso commerciale) si trovava un granaio e un piano cantine a volta con pavimento in terra battuta, secondo l'uso tipico locale. Nell'altro corpo rustico si trovava un locale di abitazione, la scala in pietra oggi utilizzata per raggiungere il ballatoio, una cantina e una lavanderia.
L'acquisizione dell'edificio da parte del Comune costituisce solamente l'ultimo atto della storia della villa, legata in prima istanza agli Arbona, feudatari del paese.
Alla morte dell'ultimo discendente maschio, Giovanni Paolo, la proprietà passa alla madre, Mari Caterina Piantanida e al di lei secondo marito il conte Ambrogio Nava (metà del XVIII secolo). La villa viene lasciata in eredità alla figlia della coppia, Donna Virginia Nava (1764 - 1824), che sposa il marchese Gerolamo d'Adda Salvaterra. La loro discendenza possiede la villa fino alla già citata trattativa con il Comune, il cui fallimento "impone" ai proprietari di vendere l'edificio e il terreno in lotti, decretando di fatto l'inizio della sua rovina e l'avvio di continue modificazioni. Negli anni Settanta, ad esempio, vennero chiusi i due fornici laterali del porticato a sette arcate prospiciente il cortile, ricavando piccoli vani d'ingresso e realizzando nella nuova muratura aperture a tutto sesto estranee alla villa. Testimonianza del disinteresse per il linguaggio figurativo della struttura architettonica originaria già ampiamente riscontrato negli interventi realizzati intorno alla metà del XX secolo, quando venne aggiunto il menzionato ballatoio in facciata, distruggendo anche la cornice mistilinea marcapiano.

Uso attuale: corpi rustici lato ovest: attività commerciale; corpo principale: abitazione

Uso storico: intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: In auto da Milano:
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale
Uscita per A4/E64 verso Venezia
Prendere l'uscita Agrate Brianza

In treno: la stazione più vicina è quella di Monza, lungo le linee: Milano-Como-Chiasso/Molteno-Monza/Milano-Tirano. Dalla stazione si prosegue in autobus utilizzando la linea NET Z314

In autobus: autolinee NET - Z306 Agrate Brianza-Carugate-Cernusco sul Naviglio (Villa Fiorita M2)/Z307 Cologno Nord m2-Burago-Vimercate-Arcore/Z314 Monza FS-Cambiago/Z315 Gorgonzola M2-Vimercate/Z321 Monza FS-Vimercate-Mezzago-Trezzo sull'Adda-Porto d'Adda

Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Correggi, Monica (1995)

Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1998); Bresil, Roberto (2009); Vicini, Emanuele (2009)

Descrizione e notizie storiche: Vicini, Emanuele

Fotografie: Bresil, Roberto; Vicini, Emanuele

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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