Compreso in: Villa Trivulzio - complesso, Agrate Brianza (MB)
Villa Trivulzio - complesso
Agrate Brianza (MB)
Indirizzo: Via Trivulzio (Fuori dal centro abitato, distinguibile dal contesto) - Agrate Brianza (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Il complesso della villa è costituito da due corpi simmitrici a forma di parallelepipedo a due livelli, collegati da un portico articolato da sette arcate con soffitto piano decorato con stucchi. Le coperture sono a padiglione.
Epoca di costruzione: sec. XVIII
Autori: Ruggeri, Giovanni, progettazione; Alemagna, Emilio, completamento; Majnoni d'Intignano, Achille, completamento
Descrizione
La villa si presenta composta da due ali pressoché simmetriche, con il lato minore rivolto verso l'ingresso che dà sul paese, e i lati maggiori che si fronteggiano. A collegare i due fabbricati vi è un portico aperto verso l'esterno da entrambi i lati. Esso è collocato in prossimità del cancello su strada e possiede un'altezza inferiore rispetto i due volumi architettonici principali. La villa, di conseguenza, assume la conformazione planimetrica a U, con il lato inferiore costituito dal loggiato a sette fornici a tutto sesto.
Le facciate degli edifici principali sono scandite due ordini orizzontali sovrapposti, separato da una cornice marcapiano leggermente aggettante. Il primo ordine presenta una finitura superficiale a bugnato e una sequenze regolare di aperture, costituite da semplici riquadri geometrici intagliati nella muratura. L'attacco a terra dell'edificio è costituito da un basamento lapideo, nel quale si scorgono alcune discrete piccole aperture. Il secondo ordine, invece, presenta una finitura ad intonaco con finestre incorniciate con semplici elementi mistilinei leggermente in aggetto. Sui lati minori prospicienti l'ingresso le finestre divengono portefinestre che poggiano sulla fascia marcapiano che contorna gli edifici. Al centro della facciata dei due avancorpi un piccolo balconcino con balaustra metallica è sorretto da due piccole mensole prive di valore formale. Oggi queste porzioni di fabbricato sono racchiuse da finte lesene dipinte a bugnato, reinterpretazione del tema eseguita in epoca moderna poiché anticamente la chiusura era affida ad una finta lesena priva di decorazione a bugne.
Il loggiato di raccordo si compone di una serie di pilastri mistilinei con lisce lesene doriche e arcate dotate di peducci di imposta e chiavi di volta aggettanti. La struttura è sormontata da una semplice balaustra mista, con elementi chiusi nella parte centrale ed inferiate metalliche poste sopra i quattro fornici laterali.
Senza particolari segni di decoro la villa deve il suo valore scenografico alla regolare composizione dei volumi che la compongono, che solo raramente si concedono leggiadri vezzi linguistici, visibili anche in un comignolo tortile di pregevole fattura.
L'edificio rivela all'interno, nella ala padronale posta a sinistra dell'ingresso principale, una ricchezza decorativa decisamente imponente, costituita da una sequenza di sale con camini e decorazioni a soffitto di gusto neogotico e una grande sala passante di gusto neorinascimentale.
Notizie storiche
Tra i primi autorevoli cronisti a presentare al grande pubblico il valore della Villa Trivulzio è certamente da annoverare Marcantonio Dal Re che, nel suo testo del 1743, dedica ampio spazio all'edificio commissionato dal principe Don Antonio Tolomeo Trivuzio. Fu infatti quest'ultimo a incaricare della progettazione di una villa di delizia l'architetto Giovanni Ruggeri, allievo del cavalier Fontana. Probabilmente all'epoca della descrizione del Dal Re solo il giardino si poteva ritenere interamente compiuto, mentre l'edificio doveva essere semplicemente abbozzato nelle sue linee generali. La villa fu probabilmente completata nel decennio seguente. Il valore idealizzato della villa è riscontrabile anche nella raffigurazione delle due ali di fabbrica che nelle incisioni risultano di tre piani, poiché essa fu da sempre costituita da edifici a due piani; corrispondono invece le dimensioni planimetriche. Nelle incisioni del Dal Re, inoltre, è evidenziata la presenza di un corpo architettonico di raccordo, sottolineando il debito formale della progettazione di Giovanni Ruggeri ai modelli planimetrici settecenteschi delle ville barocche lombarde, caratterizzate dalla "classica" soluzione a U. L'operato di Ruggeri, quindi, costituisce conferma dell'interesse settecentesco per la tipologia architettonica delle ville di delizia, nelle quali molto spesso lavoravano maestranze comuni che favorivano la diffusione di analoghe soluzioni formali.
Nella seconda metà del XIX secolo a Balzaretti fu affidato il compito di adeguare il parco annesso alla villa al gusto paesaggistico romantico. L'antico giardino venne ingrandito modificando in maniera radicale la percezione della villa nel suo contesto verde. Il precedente impianto geometrico fu sostituito da boschi e distese verdi ondeggianti, che seguivano un'inedita sequenza di tracciati ondulati. Scelta che, nei decenni successivi, costituì la matrice ideale per il rinnovamento di numerosi altri parchi contigui a ville di delizia.
Nel 1905 l'architetto Majnoni progettò l'inserimento del portico tuttora esistente, realizzato all'estremità opposta rispetto a quello pensato da Ruggeri e limitato ad uno solo dei due prospetti minori rivolti verso il parco. Qui la committenza decise di far inserire una loggia a più fornici sormontata da una balconata continua, alla quale accedere attraverso tra aperture protette da altrettanti coperture aggettanti.
Numerose trasformazioni erano state tuttavia già introdotte dall'architetto Alemagna intorno al 1860. A lui sono da ascrivere alcune aggiunte di gusto eclettico, quali le pensiline aggettanti in ghisa e le decorazioni neogotiche e neorinascimentali eseguite all'interno. Opere, queste ultime, che sono da inquadrare nell'ambito delle trasformazioni volute dai Trivulzio tra la seconda metà del XIX secolo e la prima metà del Novecento, atte a trasformare la villa di delizia di Agrate Brianza in luogo di residenza principale della famiglia.
Dopo un periodo negli anni cinquanta in cui la casata dei Trivulzio perseguì l'ampliamento dei propri possedimenti agricoli attigui alla villa, cominciarono anni di declino per l'edificio ed il parco, che culminarono con la vendita della proprietà avvenuta nel 1978.
Nel 2000 sono stati terminati alcuni lavori di sistemazione e di restauro della villa e dell'attiguo verde. Tra gli interventi si annovera la "liberazione" di una cospicua parte dei fabbricati da parte di piante rampicanti, che occludevano parzialmente alla vista le facciate del volume di sinistra, e il "recupero" del ponte sul Molgora di origine settecentesca. Quest'ultima scelta progettuale costituisce un elemento di particolare importanza perché, come ha recentemente ricordato Michele Mauri nel suo volume dedicato alle ville briantee, ha consentito di ripristinare l'antico ingresso occidentale soppresso nella seconda metà del XIX secolo.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: In auto da Milano:
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale
Uscita per A4/E64 verso Venezia
Prendere l'uscita Agrate Brianza
In treno: la stazione più vicina è quella di Monza, lungo le linee: Milano-Como-Chiasso/Molteno-Monza/Milano-Tirano. Dalla stazione si prosegue in autobus utilizzando la linea NET Z314
In autobus: autolinee NET - Z306 Agrate Brianza-Carugate-Cernusco sul Naviglio (Villa Fiorita M2)/Z307 Cologno Nord m2-Burago-Vimercate-Arcore/Z314 Monza FS-Cambiago/Z315 Gorgonzola M2-Vimercate/Z321 Monza FS-Vimercate-Mezzago-Trezzo sull'Adda-Porto d'Adda
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it
Riferimenti bibliografici
Dal Re M.A., Ville di delizia o siano palagi camparecci nello Stato di Milano, Milano 1743
Mauri M./ Ronzoni D.F., Ville della Brianza, Missaglia 2003
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Correggi, Monica (1995)
Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1998); Morandi, Claudia (2002); Bresil, Roberto (2009); Vicini, Emanuele (2009)
Descrizione e notizie storiche: Zanzottera, Ferdinando
Fotografie: Bresil, Roberto; Tosi, Luca; Vicini, Emanuele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00224/
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