Compreso in: Villa Malacrida - complesso, Aicurzio (MB)
Villa Malacrida - complesso
Aicurzio (MB)
Indirizzo: Via Croce, 4 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Aicurzio (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: edificio costituito da muratura continua e solai a travatura lignea
Epoca di costruzione: prima metà sec. XVIII - inizio sec. XX
Descrizione
Aicurzio è un paese che di 2.000 abitanti a nord est di Milano, pressoché centrale all'area a densa urbanizzazione delimitata dai fiumi Lambro e Adda.
Il territorio comunale ha solide matrici agricole, percepibili in modo particolare nella porzione più a nord, dove permangono forti caratteri di identità nelle forme di paesaggio agrario storico.
Il nucleo abitato centrale è morfologicamente ben definito, con un'organizzazione degli spazi fondato sui prevalenti tipi edilizi a cortina di origine rurale aperti al cortile e su alcune ville che documentano di una lontana presenza dei ceti nobiliari milanesi. Dimore in stretta relazione spaziale e temporale, due delle quali legate anche nell'assetto proprietario, caratterizzate da architettura alquanto lontana dagli schemi rappresentativi delle dimore agresti.
Villa Malacrida, al margine sud del centro storico, corrisponde ad un modello insediativo integrato al tessuto edificato, sviluppato a cortina sul tracciato stradale dal quale si accede alla corte interna, con caratteri di dimora padronale individuabili nella dimensione del complesso più che ai richiami stilistici. L'impianto planimetrico della dimora è nettamente delineato in forma di trapezio, con un asse principale di riferimento sul quale sono organizzati l'edificio principale a corte interna chiusa e il residuo giardino alberato, collegato tramite un androne passante. Asse orientato lungo un cannocchiale visivo che, attraversando il giardino e il cancello a sud-ovest , si innestava sulla campagna secondo uno schema insediativo tipico delle residenze nobiliari, registrato ancora sul finire degli anni Settanta e oggi compromesso dalle modifiche novecentesche e dall'edificazione circostante degli ultimi decenni.
Le origini settecentesche dell'edificio sono rivelate in maniera significativa dal bel portale strombato delimitato da piedritti in pietra, aperto su Via Croce e posto in asse col reticolo edificato storico. La facciata elevata su due piani non presenta ulteriori elementi architettonici di rilievo e appare composta secondo forme semplici, con aperture regolari e talune difformità determinate da interventi di modifica messi in atto in epoca recente.
Sul lato opposto della villa si trova un secondo accesso, marcato da due pilastri di pietra sormontati da vasi e raccordati agli edifici contigui con forme mistilinee di foggia barocca. Caratteri manifestamente rappresentativi lungo l'asse aperto dal passaggio porticato a serliana con pilastri di forma ottagonale ad inquadrare la facciata rivolta a sud-ovest, purtroppo ignorati nelle irragionevoli modifiche del prospetto.
Notizie storiche
La nobile famiglia Malacrida ha antica origine e la ricostruzione della secolare vicenda storica pone gli estremi cronologici tra XIII secolo e la prima metà del XIX secolo. I documenti rinvenuti, in particolare il diario compilato dall'ultimo erede della casata Ascanio II (1751-1820), consentono di individuare la presenza dei Malacrida nel Duecento a Dongo, con ampie possessioni lungo la sponda occidentale del Lago di Como.
La famiglia consolidò la propria posizione nel secolo successivo, godendo dell'appoggio politico delle signorie sforzesca e viscontea e ampliando potere e prestigio sulla sponda orientale del lago, a Corenno Plinio, frazione di Dervio, e verso l'imbocco della Valtellina, a Colico.
L'affermazione della casata nel ruolo di controllo della valle avvenne alla metà del Quattrocento, divenendo Signori di Poschiavo e di Traona e trovando stabile dimora a Caspano, borgo dell'alpe retica.
Dai Malacrida lariani i rami di discendenza si stabilirono anche a Milano e nel territorio della provincia, dove acquisirono il controllo di ampie proprietà fondiarie. La loro presenza ad Aicurzio è documentata nel Settecento, quando entrarono in rapporto di parentela con la famiglia Pasqualini e dal matrimonio tra l'ultima discendente di questi, la nobildonna Angiola Maria Pasqualini, e Carlo Malacrida nacque Giuseppe Malacrida, primo sindaco della piccola comunità governata per un ventennio.
Prima di ereditare la villa dai Pasqualini, i Malacrida dimoravano nella casa fondata nel Settecento, eretta al margine del nucleo più antico di Aicurzio secondo forme architettoniche non appariscenti, più rispondenti al modello di casa padronale che allo schema canonico della villa.
Nel corso dei secoli la dimora è stata interessata da modifiche ed ampliamenti, in particolare durante l'Ottocento e con ultimi interventi anche nel Novecento, quando parte del giardino a sud-ovest è stato occupato da un nuovo edificio che ne ha alterato l'originario impianto. Alle trasformazioni compiute si sono poi aggiunti i frazionamenti derivati dai passaggi di proprietà, ciò che ha non poco contribuito alla perdita dei caratteri unitari della dimora.
L'edificio divenuto di proprietà pubblica ospita alcuni servizi sanitari accanto ad alloggi comunali, ed è oggi interessato da un programma di finanziamento per i lavori di risanamento e ristrutturazione.
Uso attuale: intero bene: abitazione; ente sanitario
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà mista pubblica/privata
Accessibilità: In treno: la stazione più vicina è quella di Carnate, lungo le linee: Milano-Tirano/Ponte San Pietro-Carnate-Usmago. Dalla stazione si prosegue in autobus utilizzando la linea NET Z316
In autobus: autolinee NET - Z316 Carnate FS-Sulbiate-Busnago-Trezzo sull'Adda/Z319 Arcore FS-Vimercate-Ronco Briantino
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it
Riferimenti bibliografici
Orsini G.R., Periodico Storico Comense, I Malacrida, Como 1938, v. II Nuova Serie
Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978
Beni architettonici ed ambientali della provincia di Milano, Milano 1985
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Madoi, Roberta (1995)
Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1998); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2009)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Bresil, Roberto; Garnerone, Daniele
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00241/
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