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Villa Biffi, Rogorini

Aicurzio (MB)

Indirizzo: Strada per Castel Negrino e Commenda (Fuori dal centro abitato, integrato con altri edifici) - Commenda - Castel Negrino, Aicurzio (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: Edificio costituito da muratura continua e solai a travatura lignea.

Epoca di costruzione: prima metà sec. XII - sec. XIX

Descrizione

Dal centro abitato di Aicurzio la strada comunale conduce a Verderio Inferiore, paese oggi in Provincia di Lecco, lungo un percorso improntato dalle forme del paesaggio agrario dei coltivi aratori e delle macchie boschive addensate lungo il Rio Vallone. In breve si giunge ad un nucleo abitato costituito da due vasti edifici, di fondazione alquanto antica. Il primo, a sinistra è il sito della Mansione Castel Negrino, il secondo, poco oltre, sul lato destro è denominato La Commenda.
L'aggregato rurale di Castel Negrino è costituito da due corti principali, contigue, delle quali quella di poco più piccola è Villa Biffi, Rogorini, identificata con la dimora padronale distinta per caratteri architettonici
Sorto in epoca tardo medioevale come avamposto fortificato poi adattato a convento, l'aggregato ha assunto progressivamente funzioni prettamente agricole coinvolgendo le preesistenze, ancora oggi individuabili in una torre quadrangolare e nella piccola chiesa con campanile slanciato, emergente ad ovest lungo il perimetro della corte grande.
L'ingresso a Villa Biffi, Rogorini è a nord, preceduto da una platea con ippocastani a filare e cadenzata sulla sequenza di cippi in pietra. Lo spazio aperto di pertinenza risulta così coerentemente definito e rapportato alla bassa cortina a due piani eretta sul sedime dell'antico castello, e prolungata verso nord con un'addizione caratterizzata da finestre a tutto tondo, al piano terra incorniciate con lunetta. All'accesso al giardino esteso verso ovest si aggiunge l'ingresso principale, inquadrato dalla breve prospettiva alberata. Il portale ad arco ribassato su piedritti lapidei è marcato dalla recente iscrizione Castel Negrino e, in chiave, dallo stemma della croce di Malta, o di San Giovanni, memore della vicenda storica del sito e di quell'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri fondato dai mercanti amalfitani e salernitani a Gerusalemme che combatté i musulmani fin dalla prima crociata.
Varcato l'androne, si coglie sul lato ovest la villa padronale su due piani, con la facciata aperta al piede da un portico a tre archi ribassati e finestre incorniciate in asse, due delle quali cieche al piano terra. La cortina residenziale occupa anche il lato nord e il lato est, verso strada, mentre il lato sud presenta un edificio rustico porticato con archi a tutto tondo.
Le determinanti vicende degli ultimi due secoli sono ricordate dalle iscrizioni sulle facciate dei fabbricati rurali che riportano le date 1798, coincidente con la soppressione napoleonica dell'ordine religioso, e 1877, relativa all'adattamento del nucleo a nord a dimora di villeggiatura con l'acquisizione della famiglia Biffi.
Al centro della corte svetta un cedro del Libano, divenuto secolare, che ben rappresenta lo spirito delle sistemazioni messe in atto per adeguare l'originario sito all'immagine di una villa padronale di campagna, quando anche il brano di giardino ad ovest è stato sistemato a macchie alberate, filtro verso la campagna coltivata.

Notizie storiche

L'antico territorio Curtiorum rimase sino al Medioevo sotto il controllo di fortilizi eretti a difesa delle campagne, fonte primaria di sostentamento e simbolo di potenza. Tracce e testimonianze rimangono nei luoghi della Mansione Castel Negrino e della Commenda, dove la storia ripercorsa a ritroso porta lontano nel tempo, ai Cavalieri dell'Ordine dei Templari, fondato allo scopo di dar difesa ai pellegrini sulla via di Gerusalemme.
Dipendenti dalla precettoria di Santa Croce e Santa Maria del Tempio di Milano, dove sin dal 1142 è documentato l'insediamento dei Templari nel sito della Via Commenda, la mansione e la commenda furono eretti per volontà di Frà Dalmazio da Verzario, primo Minister Templi di lingua italiana. A costui si deve l'insediamento di un hospitale, eretto nella prima metà del XII secolo lungo il tracciato dell'antica via consolare.
Il luogo di cura di mendicanti e bisognosi passò poi al momento della soppressione dell'Ordine dei Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone, meglio noto come Ordine dei Cavalieri Templari, ai Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, successivamente titolati a Rodi e Malta, i quali ne hanno retto le sorti e governato le proprietà per oltre cinque secoli, sino alla soppressione napoleonica e al conseguente incameramento.
La storica Mansione di Castel Negrino, avamposto fortificato sulla "Vallis Nigra" o Valle scura, aveva essenzialmente funzione di controllo lungo la strada che discendeva dalle Prealpi all'altopiano, sino a giungere a Milano, toccando i principali borghi, dopo Lecco, Paderno, Verderio, Aicurzio, Vimercate e Concorezzo.
L'aggregato rurale, quasi un edificio monastico con caratteristiche di magione fortificata, comprendeva anche un oratorio dedicato a San Giacomo, della cui fondazione si hanno documenti databili al 1445.
Dalla fine del XVII secolo il territorio di Aicurzio prese le forme della mezzadria imposte dal casato dei nobili Paravicini, accanto ai Malacrida, ai Cottini e ai Rogorini, nobili famiglie con vaste possessioni fondiarie. A quel tempo il paesaggio agrario era improntato dalle forme delle colture dell'altipiano asciutto, cereali, vite, foraggiere per l'alimentazione del bestiame e bosco ceduo, affiancato dalla coltura del gelso tenuto a filare tra gli appezzamenti a segnare l'importante ruolo dell'allevamento del baco da seta.
Un tempo costituenti un'unica proprietà con La Commenda, il nucleo costituito attorno alla Mansione Castel Negrino entrò nei possedimenti della famiglia Biffi nella seconda metà dell'Ottocento che l'adattò nel 1877 a dimora di villeggiatura con la costruzione della villa padronale. Il luogo fu poi identificato anche col nome dei Rogorini, la cui famiglia era entrata in rapporto di parentela per via matrimoniale coi Biffi.
Da Biffi Rogorini la villa passò quindi nel Novecento alla famiglia Colnaghi che detiene tutt'oggi la proprietà della dimora.

Uso attuale: intero bene: abitazione

Uso storico: intero bene: ospizio per pellegrini; intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: In auto da Milano.
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale Est
uscita 23-Carnate SP177

In treno: la stazione più vicina è quella di Carnate, lungo le linee: Milano-Tirano/Ponte San Pietro-Carnate-Usmago. Dalla stazione si prosegue in autobus utilizzando la linea NET Z316

In autobus: autolinee NET - Z316 Carnate FS-Sulbiate-Busnago-Trezzo sull'Adda/Z319 Arcore FS-Vimercate-Ronco Briantino

Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it

Riferimenti bibliografici

Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978

Beni architettonici ed ambientali della provincia di Milano, Milano 1985

Di Gennaro A., Vivere Aicurzo. Periodico di informazione del Comune di Aicurzio, Aicurzio 2007, anno XIV n. 1

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Madoi, Roberta (1995)

Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1998); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2009)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Bresil, Roberto; Garnerone, Daniele

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