Compreso in: Villa Trivulzio - complesso, Briosco (MB)
Villa Trivulzio - complesso
Briosco (MB)
Indirizzo: Via Carducci, 18, 20 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Capriano, Briosco (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Edificio costituito da muratura continua, con ambienti voltati e ambienti con solaio a travatura lignea.
Epoca di costruzione: fine sec. XVI - primo quarto sec. XVIII
Descrizione
Attraversando il nucleo storico di Capriano, dalla piazza Annoni si giunge alla Villa Trivulzio, affacciata con bell'effetto scenografico sulla via Carducci.
La dimora insiste al vertice di un lotto di proprietà molto ampio, dalla forma riconducibile ad un trapezio, nel quale la massima parte è occupata dal parco impiantato su disegno paesaggistico di prati e boschetti intersecati da percorsi sui quali allineano alberi secolari.
Ha schema planimetro ad U, con due ali simmetriche giustapposte al corpo centrale in un coerente insieme elevato su due piani. Il piazzaletto antistante invero oggi non rende giustizia all'affaccio principale della villa, anche perché condizionato da un parcheggio per una manciata di automobili, perfettamente in asse con l'ingresso. Il collegamento diretto alla villa dello slargo antistante ha qualche fondamento storico, anche se non appare del tutto chiaro il ruolo pertinenziale, teoricamente anche ascrivibile alla vicina Villa Casanova.
Delimita il cortile d'onore una cancellata a lance dorate scandita da quattro pilastri in pietra, cui si aggiungono due passi pedonali a lato, conclusi superiormente da un cappuccio.
Le testate delle due ali non appaiono simmetriche per un insieme di dettagli non trascurabili: è innanzitutto la maggiore larghezza della testata destra, con la palese aggiunta di una porzione di fabbricato che rivela la propria autonomia nelle due finestre infilate, diverse dalle altre della villa ed uguali a quelle della vicina Villa Casanova.
Meno determinante appare il diverso apporto delle mostre ai serramenti, più semplici a destra ed arricchite di un cornicione sbalzato a sinistra. Elemento decorativo unificante è il trattamento a fasce scanalate che interessa tutti i prospetti al piano terra, raccordate in chiave in corrispondenza delle numerose arcatelle che scandiscono i prospetti.
Il corpo principale al fondo del cortile d'onore è aperto da tre vetrate ad arco che illuminano l'atrio galleria di ricevimento, sottolineato in facciata da un avancorpo appena pronunciato la cui rilevanza nella composizione è rafforzata dalla presenza al piano nobile di un balconcino centrale e di cornicioni sovrapposti alle tre finestre.
Al piano terra delle due ali si leggono le riprese a leggero sfondatino delle tre arcate centrali, entro le quali sono collocate porte finestre, derivate da un intervento di chiusura di arcate originarie come testimonia quella tuttora aperta nell'ala destra. L'equilibrato apporto decorativo di una fascia marcapiano e delle cornici alle finestre, con ginocchia al piano terra, è messo in risalto dalla tavolozza cromatica, con l'intonaco dipinto di giallo, le cornici bianche e i serramenti di colore grigio.
Verso il parco che si estende ampiamente a nord-est la villa è addossata ai corpi rustici della contigua proprietà della Villa Casanova. Le due sole facciate presentano identico spartito di aperture, con una composizione ordinata sul vertice nord-ovest, opportunamente smussato con ruolo di asse di simmetria.
La villa mantiene dunque un grande rilievo nel tessuto storico di Capriano, e alla bella architettura si aggiungono gli ambienti interni che conservano, pur con qualche alterazione, l'atmosfera neoclassica nelle sale decorate con stucchi e pitture e arredate con mobilio d'epoca.
Notizie storiche
Sul luogo forse già dal XVI secolo era presente un edificio che, seppur senza enfasi, poteva distinguersi all'intorno. Per questo nel Seicento fu scelto come dimora principale dalla nobile famiglia dei Medici da Seregno, che avviò alcune opere di abbellimento e ampliamento con l'erezione di una cappella sotto il titolo della Beata Maria Vergine Addolorata.
La famiglia contava ampie possessioni a Capriano sin dalla metà del Cinquecento, acquisendo potere e ricchezze ben prima di veder assumere il governo del feudo con Antonio Medici, nel 1692.
Già nella prima metà del Settecento il piccolo abitato a nord di Briosco era al centro delle più importanti casate del milanese, annoverando quattro dimore con annessi giardini e parchi. Attraverso l'indagine promossa dall'imperatore Carlo VI al tempo del dominio austriaco derivò la completa rappresentazione dello stato del territorio del Ducato di Milano. Nella mappa di campagna di Capriano, rilevata nel 1721, il sito della villa risulta edificato col compendio di un grande giardino illustrato secondo un disegno di aiuole e percorsi all'italiana, esteso ad ovest, mentre la maggior parte della proprietà è tenuta a campagna di aratorio piantumato con moroni.
Nella lettura del tessuto edificato vicino assume una certa rilevanza anche la piazzetta antistante, la cui origine potrebbe essere derivata dalla presenza della villa e dal proposito di corrispondere alla facciata principale rivolta a sud un adeguato scorcio prospettico. Ciò è avvalorato dalla precisa individuazione in mappa del piccolo lotto, cui è attribuito numero e superficie in pertiche. Ruolo che peraltro potrebbe anche corrispondere a pertinenza della vicina Villa Casanova.
Alla fine del XVIII, poco prima dell'abolizione del regime feudale, ai Medici da Seregno subentrarono in via ereditaria i Trivulzio che di lì a poco intrapresero i lavori di costruzione di una nuova dimora, prestigiosa nelle forme e nelle dimensioni, mantenendo solo in parte il fabbricato cinquecentesco.
La villa prese dunque l'attuale configurazione tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, periodo caratterizzato in architettura dallo stile neoclassico qui rappresentato con una sobria composizione.
Alle limitate modifiche di facciata messe in atto in epoca successiva si è affiancato nella seconda metà dell'Ottocento l'ampliamento del parco sui terreni a nord, sino al limite della proprietà a confine della viabilità, con una sistemazione paesaggistica di boschetti e radure messa in risalto dal leggero declivio.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: In autobus: Gruppo Brianza Trasporti Linea z232: Desio - Seregno - Carate B. - Renate/Besana B. (FS)
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.brianzatrasporti.it
Riferimenti bibliografici
Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978
Ronzoni D.F., Alla ricerca delle radici perdute, per una storia di Briosco Capriano e Fornaci, Briosco 1985
Beni architettonici ed ambientali della provincia di Milano, Milano 1985
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Pergami, Francesca (1995)
Aggiornamento: Mozzi, Attilio (1998); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2009)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Bresil, Roberto; Garnerone, Daniele
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01198/
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