Compreso in: Cascina Increa - complesso, Brugherio (MB)
Cascina Increa - complesso
Brugherio (MB)
Indirizzo: Via Increa (Fuori dal centro abitato, isolato) - Brugherio (MB)
Tipologia generale: architettura rurale
Tipologia specifica: cascina
Configurazione strutturale: Planimetricamente la cascina è organizzata in quattro corti, per le diverse funzioni: la corte grande ed una da essa derivata per i salariati; la corte padronale, per i proprietari; la corte probabilmente riservata alle abitazioni e alle attività artigianali (maniscalco, fabbro etc.) e alle stalle. Il prospetto principale del complesso, rigidamente lineare, si sviluppa lungo la strada sulla quale si aprono i vari accessi alle corti. Alla grande corte rustica si accede da una tradizionale apertura arcuata; tre suoi lati sono definiti dalle abitazioni, che hanno un piano terra porticato e un primo piano balconato. Il quarto lato è costituito dal lungo edificio rustico dietro il quale si trovano alcuni servizi comuni (come il forno), e tratti di muro che delimita il complesso.
Epoca di costruzione: sec. XVII - ante 1691
Comprende
Descrizione
Nella località Increa, ancora oggi isolata nella campagna, sorge un complesso di notevoli proporzioni, di proprietà delle famiglie milanesi dei Tizzoni prima, e degli Ottolini poi.
L'impianto planimetrico è quello della U chiusa, cui è anteposta un'entrata con un invito semicircolare che immette nella corte nobile; qui, frontalmente, si affaccia il corpo principale con un penta portico. Un piccolo oratorio ormai deturpato, svuotato di ogni arredo e decorazione sacra, sorge sulla sinistra dell'entrata; ai lati, in corrispondenza ali più basse prospicienti la corte, si intravedono tre aperture simmetriche.
I rustici si estendono nella parte posteriore destra del complesso; si scorgono nell'area retrostante le tracce di un grande parco all'inglese ormai perduto. Notevole, sulla sinistra del portico, è lo scalone con balaustra a pilastrini che conserva, anche se in stato di decadimento, ancora intatte la struttura e le decorazioni originali.
Notizie storiche
Il paese di Brugherio, il cui nome trae origine da una pianta tipica del luogo, il brugo (piccolo arbusto cespuglioso della famiglia delle aricacee), fu fondato dai romani, come è testimoniato da alcuni reperti archeologici rinvenuti nella zona.
Nel '700 e '800, grazie alla vicinanza con Milano e alle grandi estensioni agricole qui presenti, molte famiglie nobili milanesi scelsero il paese come luogo di villeggiatura; furono quindi edificate varie dimore patrizie, come Villa Sormani, Villa Cornaglia, Villa Ghirlanda.
La cascina "in Crea", poi Increa, è antichissima: la troviamo citata tra le cascine che dovevano essere comprese nella parrocchia di Brugherio (1578).
La sua costruzione iniziò verso la metà del '600; nel 1691 venne inaugurata ufficialmente: la parte centrale, costituita dalla villa padronale, fu residenza delle famiglie Tizzoni e Ottolini.
Fino al 1871la villa faceva parte del comune di Cernusco sul Naviglio, e per questo nel 1721 era stata censita con Cernusco, come tipica cascina pluriaziendale lombarda con un impianto planimetrico quadrangolare a corte chiusa. I complessi di questo tipo, sorgendo spesso isolati, avevano una organizzazione necessariamente autosufficiente: vi erano tutti gli spazi riservati alle più varie attività, come la chiesa, la scuola, il rimessaggio, il forno etc.
Anche qui, come in tutte le cascine lombarde, spazi di notevole importanza, sono quelli riservati alle lavorazioni agricole, attività alle quali era finalizzata tutta l'azienda, perfettamente organizzata nei suoi spazi e nelle sue funzioni.
Nella cascina Increa però, a differenza di molte altre, vi è una netta distinzione gerarchica tra le abitazioni dei salariati e quella padronale, caratterizzata, quest'ultima, da una tipologia architettonica particolarmente forbita e da una corte discretamente separata dagli altri ambienti comunitari.
Planimetricamente la cascina è organizzata in quattro corti, per le diverse funzioni: la corte grande (ed una da essa derivata) per i salariati; la corte padronale, per i proprietari; la corte probabilmente riservata alle abitazioni e alle attività artigianali (maniscalco, fabbro etc.) e alle stalle.
Il prospetto principale del complesso, rigidamente lineare, si sviluppa lungo la strada sulla quale si aprono i vari accessi alle corti.
Alla grande corte rustica si accede da una tradizionale apertura arcuata; tre suoi lati sono definiti dalle abitazioni, che hanno un piano terra porticato e un primo piano balconato. Il quarto lato è costituito dal lungo edificio rustico dietro il quale si trovano alcuni servizi comuni (come il forno), e tratti di muro che delimita il complesso.
Alla corte padronale si accede attraverso un invito ad emiciclo, una volta sfondo prospettico del viale di accesso, del quale restano ora due obelischi.
Lo spazio chiuso tra il corpo principale della cascina nel quale, al piano terra, si apre un porticato a cinque arcate, e due ali di servizio leggermente più basse, dove si intravedono tre aperture simmetriche. Dal porticato si accede ad un ampio salone; al primo piano si sale per mezzo dello scalone di rappresentanza con bella balaustrata. All'interno dell'edificio sono ancora visibili tracce di affreschi.
Su questo stesso lato della corte si trova una piccola cappella, che presenta lo sfondo absidale dipinto con effetto illusionistico.
La chiesetta di Increa fu inaugurata nell'anno 1691 e nel quale la consorella Cascina di S. Ambrogio veniva ceduta dal feudo Besozzi di Carugate a Cassina Baraggia.
Alle pareti due bei quadri raffiguranti la Natività e l'Agonia di San Giuseppe; richiamo al mondo che nasce e al mondo che muore. Recenti restauri le hanno restituito il primitivo splendore.
Uso attuale: intero bene: abitazione/ attività produttive agricole
Uso storico: intero bene: abitazione/ attività produttive agricole
Condizione giuridica: proprietà privata
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Gibelli, Silvia (1991)
Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1998); Morandi, Claudia (2001)
Descrizione e notizie storiche: Bresil, Roberto
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01261/
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