Villa Prata, Galbiati, Simonetta - complesso
Caponago (MB)
Indirizzo: Via Roma, 40 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Caponago (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Edificio costituito da muratura continua e solai a travatura lignea.
Epoca di costruzione: prima metà sec. XVIII
Descrizione
Lungo la viabilità di attraversamento da est a ovest del nucleo storico di Caponago, si giunge facilmente a Villa Prata, Galbiati Simonetta, fra le dimore storiche che meglio di distinguono per le buone condizioni di conservazione e l'integrità architettonica.
L'edificio attestato alla strada e delimitato da un giardino alberato ha pianta rettangolare ed è orientato sull'asse nord-sud, con la facciata principale rivolta ad ovest. Uno slargo ad esedra con un cancello delimitato da due pilastri introduce alla dimora, di bella evidenza attraverso le fronde dei tigli quasi centenari.
Al piede dell'edificio elevato su tre piani si apre un porticato a tre archi a tutto centro su colonne di pietra, di poco arretrato cosicché le due porzioni laterali appaiano come ali appena abbozzate, acquisendo un maggior rilievo architettonico all'interno di una composizione perfettamente simmetrica.
Le facciate presentano un regolare disegno di aperture incorniciate da mostre mistilinee di impronta rococò in leggera sporgenza dalle murature, rese ancor più evidenti con l'efficace tavolozza cromatica nei colori giallo tenue e ocra. La composizione del prospetto principale è sottolineata al centro dal portale ad arco fortemente strombato e arricchito da cornici mistilinee e rilievi, cui corrisponde al primo piano l'ordine di lesene appena evidenziate. Non mancano elementi d'interesse anche nel prospetto posteriore, individuati nella regola mantenuta delle finestre, talune tamponate, e nella presenza dei balconcini a mensola.
Dall'atrio porticato si accede a sinistra allo scalone in pietra molera a tre rampe con balaustra traforata, preceduto da una gradinata d'invito.
Gli ambienti interni mantengono l'originario apparato decorativo a stucchi e pitture che rimandano ai lontani fasti della dimora, pur nella modificata utilizzazione degli spazi.
L'impianto complessivo comprendeva un ampio giardino circostante, attraverso il quale è tuttora indirizzato il cannocchiale prospettico che confluisce nell'esedra posta al margine sud della proprietà, dov'era l'ingresso secondario. Un impianto dall'originario effetto scenografico di molto alterato in seguito allo smembramento dell'originario giardino e all'apertura della strada di collegamento interno al tessuto edificato.
Il ruolo dell'edificio si estende a coinvolgere anche lo spazio circostante, organizzato a giardino con belle alberature di tigli disposti a filare in fregio alle cortine edilizie residenziali che delimitano la via Ferdinando Voltolina. Uno spazio compiuto di reciproca integrazione tra architettura e natura, simbiosi marcata così come spesso non si vede e che qui è sottolineato dall'assenza di una recinzione, compensata da un basso muretto di pietra, forse ristoro per affaticati visitatori.
Notizie storiche
Caponago fu antico feudo della famiglia Crivelli, poi passato a nobili milanesi tra i quali il marchese Pallavicino e i conti Sangiuliano e Seccoborella.
Durante il XVIII secolo nel territorio comunale vi avevano ampie possessioni la chiesa di Santa Tecla di Milano, i Gabrio Casati e i Seregni. A quel tempo il piccolo paese di poco più di 300 abitanti era un aggregato rurale di case e corti, nel quale emergevamo le dimore dei maggiori possidenti. Tra queste, una villa edificata nel tardo Settecento fu abitata dapprima dalla nobile famiglia dei conti Prata, per poi passare all'inizio dell'Ottocento al barone Carlo Galbiati che a Caponago possedeva estese campagne a coltivo, oltre alla vicina e più ampia dimora a corte plurima posta al capo opposto del paese. Le vicende succedutesi nel secolo vedranno uniti i destini delle due ville del nobile Galbiati, entrambe poi divenute per legame matrimoniale della illustre famiglia Simonetta.
Ciò avvenne alla morte di Baldassarre Galbiati, figlio del barone Carlo, che lasciò in eredità la dimora alla sorella Leopolda e al consorte Simonetta.
La villa non era molto grande e, pur se caratterizzata nell'architettura, aveva un ruolo certamente inferiore rispetto al più vasto complesso con la casa padronale e le corti rurali, al centro della proprietà della Illustrissima Signora Leopolda. Per questo Villa Galbiati Simonetta fu utilizzata in modo saltuario già durante l'Ottocento e ben presto si manifestarono i primi effetti derivati dall'uso non continuato. Coi primi anni del Novecento al decadimento della villa fu posto rimedio concedendo in affitto l'edificio al Comune, che vi insediò dapprima la scuola elementare e, successivamente, gli uffici municipali, l'asilo gestito da suore che pure qui ebbero alloggio.
Nel 1962 la villa fu definitivamente lasciata dalla famiglia Simonetta che ne fece donazione al Comune. Di lì a poco furono avviati i lavori di risanamento per restituire alla dimora l'originaria condizione, pur con qualche alterazione distributiva interna, la maggiore delle quali relativa alla demolizione della scala secondaria. L'edificio continuò ad ospitare le aule scolastiche sino al 1974, quando fu adattato alla definitiva sede comunale. Per due decenni vi fu allestita anche la prima biblioteca civica, fondata nel 1974, poi temporaneamente trasferita per poi trovare definitiva collocazione in adiacenza alla villa, nei locali della dismessa azienda Farmacotone.
Uso attuale: intero bene: servizi: Municipio
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Accessibilità: In auto da Milano.
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale Est
Prendere l'uscita per A4/E64 verso Venezia
Caponago è attraversata da due linee di autobus.
Monza FS - Cambiago Z314
Gorgonzola M2 - Vimercate Z315
Società: Net
Fermate a Caponago: via Vittorio Emanuele - Senatore Simonetta - viale Libertà
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it
Riferimenti bibliografici
Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1980
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ferrario Mezzadri, Elisabetta (1995)
Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1998); Morandi, Claudia (2002); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2009)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Bresil, Roberto; Garnerone, Daniele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-01551/
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