Villa Banfi - complesso

Carnate (MB)

Indirizzo: Piazza Banfi (Nel centro abitato, in posizione dominante) - Carnate (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: Edificio costituito da muratura continua, con ambienti voltati e ambienti con solaio a travatura lignea.

Epoca di costruzione: 1685

Comprende

Descrizione

Lasciata la strada provinciale che collega Arcore a Bernareggio all'altezza di Carnate, il percorso si allunga pressoché rettilineo tra diffuse lottizzazioni residenziali che circondano il nucleo storico di Carnate Superiore. Il luogo, concentrato sul residuo tessuto edilizio formatosi in epoca storica in gran parte compromesso da degrado e abbandono, è dominato dal complesso di Villa Banfi, memore di un passato manifatturiero e, prima ancora, della stagione della villeggiatura agreste.
La dimora attestata al Piazzale Bernardo Banfi ha impianto ad U, secondo lo schema meno frequente che presenta la facciata principale allo spazio pubblico, a sud-est e, all'opposto, la corte d'onore delimitata dalle ali sensibilmente allungate verso il parco in pronunciato declivio verso la valle del torrente Molgora. Attestato all'ala nord è il corpo novecentesco, raccordato alla villa preesistente con emergenza semiesagonale sul secondo cortile, ad un angolo del quale si trova il settecentesco Oratorio titolato a San Probo, affacciato alla piazza con un prospetto modulato su linee barocche e un piccolo campanile.
Alla costruzione del nucleo centrale della villa fa riferimento un sistema urbanistico che coinvolge lo spazio esterno, già a partire dal lungo rettifilo alberato, oltre 600 metri, di via Giuseppe Bazzini, verso Bernareggio. In asse con questo si trova l'edificio, preceduto da uno slargo recintato a est dalla muratura sopravvissuta di un opificio, con un'aiuola a prato oggi un po' casuale e da un giardinetto delimitato dalla recinzione nella quale si apre il monumentale cancello in ferro battuto, tra due pilastri sormontati da lanterne. Attraverso l'edificio, tra il portale d'ingresso ed il portico sul cortile d'onore, la vista inquadra lo scenario prospettico che, traguardando il parco, si spinge oltre la valle del Molgora e si conclude scenograficamente sulla catena prealpina.
Se la proprietà Fornari, poi Banfi, ha strutturato in modo determinante il piccolo nucleo, non di meno i contenuti propri dell'architettura rappresentano coerentemente il ruolo delle due famiglie nella comunità di Carnate. Gli elementi di caratterizzazione ricorrono sull'intero complesso, a partire dall'originaria villa, elevata su due piani e con un ulteriore livello centrale e caratterizzata dalla composizione simmetrica delle facciate, con l'ingresso inquadrato da un elaborato portale bugnato in pietra e le regolari aperture incorniciate. Attraverso l'androne il passaggio al parco, dove l'affaccio ha rilievo rappresentativo e il prospetto centrale si apre con un portico a cinque archi ribassati su colonne di pietra.
All'interno gli ambienti hanno perso quasi completamente l'originario aspetto barocco caratterizzato da stucchi e ornati a parete e soffitto. Rimangono alcuni elementi essenziali che testimoniano il dato dell'epoca in un salone aperto al parco, con un monumentale camino scolpito in pietra con lo stemma della casata Fornari e cornici seicentesche e dipinti a soffitto. Accanto è lo scalone a due rampe con la balaustra traforata in pietra molera, collocato a destra del portico, dal quale si sale al piano nobile, alterato anche nella distribuzione e dimensione delle sale.
Aggirata la villa in direzione della stazione ferroviaria si giunge al parco tramite l'ingresso a nord-ovest, dal quale gli scorci visivi sulle facciate posteriori di Villa Banfi sono continuamente mediate dalle alberature del parco, in marcato declivio.

Notizie storiche

Memoria dell'erezione della dimora dei marchesi Fornari, una lapide murata nell'androne carraio riporta al lontano 1685. Vi si legge un riferimento ai fondatori (P.P.F. MISSE), così come testimoniato all'interno della cappella gentilizia, edificata alla metà del Settecento in aderenza alla villa e con accesso diretto alla piazza antistante.
I nobili Fornari rimasero a Carnate sino alla metà del XIX secolo, quando la proprietà passò dapprima alla famiglia Prinetti e successivamente, verso la fine dell'Ottocento, ai nobili Banfi. Questi ultimi avevano già alla metà del Settecento ampie possessioni, con fondi agricoli e cascine. L'insediamento a Carnate della famiglia avvenne con la costruzione alla fine dell'Ottocento di due opifici per la lavorazione della seta. Fondata a Milano nel 1888, la Società Bernardo & Lorenzo Banfi aggiunse la filanda e il filatoio di Carnate agli altri impianti veneti e friulani.
Pochi anni dopo, nel 1912, furono avviati i lavori di ammodernamento e ampliamento della villa padronale, con la contestuale costruzione di un nuovo edificio attestato all'ala nord-ovest dell'originaria dimora, secondo un modello stilistico eclettico di prevalente ispirazione neorinascimentale.
Un fabbricato adiacente, forse ottocentesco, fu attrezzato per l'allevamento del baco da seta, attività necessaria ad integrare le risorse del personale a servizio della ricca famiglia. L'impiantistica necessaria, tra cui i castelli di legno a graticcio e le stufe per mantenere la temperatura, fu rilevata ancora alla metà degli anni Settanta del secolo scorso, in occasione del sopralluogo di studio condotto da Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Anna Maria Cito Filomarino e Francesco Süss, autori del testo "Ville della Brianza", caposaldo degli studi sulle dimore di villeggiatura dell'area milanese.
Divenuta di proprietà pubblica nella seconda metà del Novecento, la villa ha ospitato per alcuni decenni il Municipio, prima del trasferimento attuato sulla scorta di un progetto di risanamento e valorizzazione della storica dimora, negli ultimi anni al centro del dibattito politico di Carnate. Da un da un lato attorno alla necessità di salvaguardare un bene di assoluta rilevanza, ben oltre i confini comunali, e quindi sulla reperibilità delle risorse finanziarie necessarie alla conservazione del bene, dall'altro sull'opportunità di mantenere all'interno del complesso la sede comunale piuttosto che destinarne gli spazi ad attività culturali di più ampio respiro.

Uso attuale: intero bene: servizi: Municipio

Uso storico: intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Accessibilità: In auto da Milano:
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale Est
Prendere l'uscita 23-Carnate per entrare in SP177

In autobus: linea NET (Nord est trasporti - www.nordesttrasporti.it):
z316: Carnate-Sulbiate-Busnago-Trezzo sull'Adda
z318: Vimercate-Carnate-Usmate

Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it

Riferimenti bibliografici

Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978

Carnate: Viaggio nei secoli, Monza 1985

Beni architettonici ed ambientali della provincia di Milano, Milano 1985

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Madoi, Roberta (1995)

Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1998); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2009)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Bresil, Roberto; Garnerone, Daniele

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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