Compreso in: Villa Ghirlanda - complesso, Cinisello Balsamo (MI)
Villa Ghirlanda - complesso
Cinisello Balsamo (MI)
Indirizzo: Via Giovanni Frova, 10 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Cinisello Balsamo (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Edificio in muratura continua, con pianta ad U con ali laterali (adibite ai servizi) notevolmente più basse rispetto al corpo centrale padronale. La facciata principale presenta un portico a sette fornici voltato a crociera, due logge architravate al piano nobile e un attico. Una torretta quadrangolare si eleva all'estremità meridionale. Le strutture orizzontali sono realizzate a volta con varie soluzioni; alcune sale sono coperte da solai piani cassettonati. Sono presenti un sottotetto e delle cantine. La copertura è a quattro falde con coppi. Nell'ala destra è posizionato lo scalone angolare a due rampe con gradini in pietra; si aggiungono una scala di servizio angolare con struttura a sbalzo e una scala in corrispondenza della biblioteca.
Epoca di costruzione: seconda metà sec. XVII - metà sec. XIX
Autori: Lavelli, Giuseppe, decorazione sala degli specchi; Levati, Giuseppe, decorazione sala degli specchi; Scrosati, Luigi, rilievi in cotto facciata posteriore, torretta; Boni, Giambattista, rilievi in marmo facciata posteriore; Ricchino, Gian Domenico, progetto
Descrizione
Rigorosamente assiale, il corpo principale della villa si sviluppa, fra corte d'ingresso e giardino, con impianto ad "U", definito da due ali laterali che un tempo ospitavano gli ambienti di servizio. L'alternanza di vuoti e pieni infonde plasticità e movimento alla seicentesca facciata d'ingresso: un portico a sette fornici è sovrastato da due logge laterali, ad inquadrare il salone centrale, coronato da un attico con aperture a lunetta. Una torretta belvedere quadrangolare si innalza dalla sommità destra.
Dal portico si accede alla sala degli specchi con vista sull'ampio giardino: il salone d'onore occupa infatti tutta la profondità della villa. Le pareti sono rivestite da stucco lucido policromo, ad imitazione del marmo, e ritmate da pilastri ionici scanalati. Finti cassettoni e un riquadro centrale con l'Educazione di Bacco decorano il soffitto, opera di Giuseppe Lavelli. Una giostra di putti e satiri con Pan, Bacco e Sileno corre lungo il fregio a grisaille alla base della volta.
Al piano nobile, sovrapposta alla sala degli specchi, è la sala grande o dei paesaggi. Il gusto antiquario traspare negli affreschi parietali: semicolonne corinzie, illusivamente dipinte con il riporto delle ombre, si intervallano a pannelli monocromi con i Trionfi di Scipione, fonte d'ispirazione le colonne cocliti romane.
In sensibile contrasto con l'aspetto seicentesco, misurato, della villa, sorprende la veste eclettica della facciata sul giardino, dalla rettilinea volumetria, con ali laterali leggermente avanzate e un attico centrale coronato da un alto timpano. Rivive la tradizione quattrocentesca lombarda nell'uso della terracotta, unita al marmo bianco, nelle modanature e negli inserti decorativi. Timpani acuti, spezzati, curvilinei, teste di cherubino, ghirlande, altorilievi di figure femminili, alcune audacemente a seno scoperto, sono modellati, alla metà del XIX secolo, su disegno di Luigi Scrosati e di Giovan Battista Boni.
Notizie storiche
Un preesistente edificio di Andrea Palladio sembra abbia ispirato il progetto architettonico che Donato I Silva probabilmente affidò, verso il 1660, a Gian Domenico Richini. La matrice richiniana della villa emerge infatti nel particolare tipo di pulvino, rastremato e modanato, del portico a piano terra.
Residenza stabile del conte Donato I, la villa fu portata a termine per iniziativa del nipote, Donato II. Bibliofilo e amante delle scienze, allestì nella torretta un osservatorio astronomico e ideò il parco con un orto dove raccolse rarità naturali.
Il disegno all'italiana dell'originario giardino è tramandato dalle incisioni di Marc'Antonio Dal Re e dell'artista tedesco Karl Remshart: un cannocchiale prospettico lo divideva in due; un parterre di sei aiuole a decorazioni geometriche, un tracciato simmetrico di viali e siepi squadrate, alcune a definire un labirinto, ne disegnavano l'ordinato impianto barocco.
Il nipote Ercole Silva ereditò da Donato II la passione per le piante oltre all'idea della natura come oggetto di indagine, e realizzò nella villa, primo in Italia, il sogno romantico di un giardino all'inglese. Autore del trattato "Dell'arte dei giardini inglesi", infatti, "seppe far nascere i più vaghi effetti della luce, aprire d'improvviso allo sguardo i lontani prospetti, creare sapienti contrasti di colori". Improvvisi cambi di scena, una natura spontanea e selvaggia, effetti pittorici e pittoreschi, finti ruderi, una collina con tempietto a pianta circolare, inciso nel trattato, e un obelisco (ancora in situ), destavano la componente emotiva del visitatore.
Dopo un grand tour di formazione in Austria, Germania e Inghilterra, Ercole divenne anche l'artefice del rinnovamento in forme neoclassiche dei saloni di rappresentanza. Legato all'ambiente dell'Accademia di Brera, scelse i migliori esponenti del neoclassicismo milanese, già impegnati nella decorazione della villa Reale di Monza e del Palazzo Reale di Milano.
Estinta la famiglia Ghirlanda, erede dei Silva e committente, nel parco, dello chalet svizzero e del lodge scozzese, la dimora, dopo vari passaggi di proprietà a privati, fu venduta al comune negli anni '70 del secolo scorso. Cominciarono allora i restauri, per un riuso del bene quale sede della biblioteca civica, luogo per celebrare matrimoni e cornice per convegni; degli stessi anni è l'apertura al pubblico del giardino storico, uno dei pochi esempi sopravvissuti. Un museo fotografico, allestito in forme contemporanee, è visitabile (dal 2003) nell'ala sud della villa.
Uso attuale: ala nord: servizi: biblioteca; ala sud: museo della fotografia contemporanea; corpo centrale piano nobile: servizi: sale espositive/convegni/concerti; corpo centrale piano terra: matrimoni/ sale rappresentanza Comune
Uso storico: intero edificio: abitazione
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Accessibilità: Come arrivare
In auto da Milano: percorrerre tutto Viale Fulvio Testi.
Autobus ATM da M3 Centrale (727 da piazza IV Novembre) direzione Cusano Milanino/Cinisello Balsamo, fermata via XXV Aprile - Municipio.
Informazioni
telefono 02 66023504/502/508 (Comune di Cinisello Balsamo ufficio cultura)
Note
La villa è parzialmente visibile all'interno solo in occasione di manifestazioni, quando gli spazi sono utilizzati per iniziative (per richiedere l'utilizzo delle sale occorre rivolgersi all'ufficio cultura). Nel parco sono allestiti spettacoli teatrali all'aperto e si svolge da vari anni la rassegna estiva "Cinema nel Parco", promossa dall'ente manifestazioni da giugno ad agosto, che offre film di qualità a prezzi contenuti. Ai margini del parco è stata allestita un'area attrezzata per le feste all'aperto.
Qui ha sede anche la Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea fondata dal Comune e dalla Provincia di Milano.
Riferimenti bibliografici
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Rovida C., Elogio di Ercole Silva conte di Briandate, Milano 1843
Cantù C., Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, ossia Storia delle citta, dei borghi, comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni, Milano 1857, v. I pp. 518 e sgg.
L'illustrazione universale, 1875, p. 400
Ville e castelli d'Italia. Lombardia e laghi, Milano 1907, pp. 609-612
Mostra delle ville milanesi del Seicento e Settecento, Milano 1928
Bagatti Valsecchi P.F., L' architettura delle ville lombarde nell'opera di Marc'Antonio Dal Re e note alle ville, Milano 1963, p. 45
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Scurati A., Storia di Cinisello Balsamo, Cinisello Balsamo 1975
Da privato a pubblico. Acquisizione di ville, palazzi, cascine e giardini nei comuni della provincia di Milano, Milano 1980, pp. 65-68
Scurati A., CB. L'enciclopedia di Cinisello Balsamo, Cinisello Balsamo 1987, pp. 100-101, 202
Ingegnoli V./ Langè S./ Süss F., Le ville storiche nel territorio di Monza, Cinisello Balsamo 1987, pp. 72-80
Binaghi Olivari M.T./ Süss F./ Bagatti Valsecchi P.F., Le ville del territorio milanese, Milano 1989, v. I 52-53, 127; v. II pp. 13, 19, 29
Guaita O., Le ville della Lombardia, Milano 1994, p. 47
Cinisello Balsamo. Duemila anni di trasformazioni nel territorio, Cinisello Balsamo 1995, pp. 29-60
Villa Ghirlanda Silva, Cinisello Balsamo 1996
Guerci G., Villa Ghirlanda Silva. Itinerari di visita per la villa e il parco, Cinisello Balsamo 1997
Ercole Silva (1756-1840) e la cultura del suo tempo, Cinisello Balsamo 1998
Villa Ghirlanda Silva. Guida storico-artistica, Cinisello Balsamo 2000
I beni culturali a Cinisello Balsamo, Cinisello Balsamo 2001, pp. 15-21, 61-65
Dell'arte de' giardini inglesi. Nuova edizione, Firenze 2002
Le ville di delizia della provincia milanese: problematiche di riutilizzo e di gestione a confronto, atti del Convegno del 17 maggio 2003, Villa San Carlo Borromeo, Senago (Milano), Milano 2004
Museo di fotografia contemporanea Villa Ghirlanda. Catalogo della mostra "Il museo, le collezioni" (3 aprile-27 giugno 2004), Lissone 2004
Fonti e Documenti
ASMi, Mappe del Catasto Teresiano, 3432, f. 11 (1721-2)
ASMi, Mappe del Catasto Teresiano, 3432, f. 8 (1721-2)
ASMi, Mappe del Catasto Lombardo Veneto, 2830, f. 9 (1850)
ASMi, Mappe del Nuovo Catasto Terreni, 157, f. 9 (1894-1902)
Presso l'archivio dell'ISAL si conserva una copia della campagna di catalogazione sulla villa condotta nel 1977 su commissione dell'allora "Sprintendenza ai Beni storico-artistici della Lombardia", con la direzione di S. Coppa (schede OA)
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Spataro, Annamaria (1993)
Aggiornamento: Mozzi, Attilio (1998); Pelissetti, Laura Sabrina (1999); Laviscio, Raffaella (2002); Piccolo, Olga (2006); Varalli, Francesca (2006)
Descrizione e notizie storiche: Piccolo, Olga; Varalli, Francesca
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02328/
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