Villa Imbonati, Manzoni, Brambilla, Lanza di Mazzarino, Berlingeri
Cormano (MI)
Indirizzo: Via Alessandro Manzoni, 9 A (Nel centro edificato storico perimetrato al 1995) - Cormano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Pianta ad U con ali risvoltanti sulla strada raccordate da un muro al cui centro è il cancello d'ingresso. La palazzina centrale è a due piani ed è più alta del resto del fabbricato.
Epoca di costruzione: sec. XVIII - sec. XIX
Autori: Paroletti, Vittorio Modesto, progetto; Speron, Gottardo, progetto; Cambiasi, decorazione pittorica; Toletti, Paolo, decorazione in stucco
Descrizione
La villa ha impianto a U con le ali laterali ripiegate verso l'asse centrale e unite da un muro di cinta interrotto da un cancello, che consente l'accesso al cortile d'onore.
Il corpo principale, non particolarmente profondo, è interessato al centro da un portico di tre sole campate, aperto a sud sul cortile, e da un salone circolare, leggermente sporgente a nord verso il giardino. Dalla testata occidentale del portico, sopralzato di sette gradini rispetto al piano della corte, parte uno scalone a due rampe parallele inserito in un unico vano rettangolare, il quale conduce al primo piano, arrivando a una loggia trabeata su due coppie di colonne doriche binate.
Il prospetto sul cortile è organizzato su due ordini architettonici trabeati sovrapposti, dorico l'inferiore e ionico quello superiore, e bucato al centro dal portico e dalla sovrastante loggia. Sul corpo principale si innestano, in posizione leggermente arretrata, le ali laterali, anch'esse a due piani, ma d'altezza decisamente inferiore.
Il prospetto settentrionale sul giardino mantiene il rapporto gerarchico tra la parte centrale, leggermente sporgente e più alta, e le parti laterali, ma appare più semplice, non essendo scandito dall'ordine architettonico.
Particolarmente interessanti risultano anche gli interni, alcuni dei quali tuttora conservati com'erano ai tempi del Manzoni. In particolare, bisogna segnalare - oltre a una cappella gentilizia, ubicata al primo piano sull'angolo nord-orientale - lo studio, dove venne concluse la tragedia dell'Adelchi e fu iniziata la prima stesura dei Promessi Sposi, e la camera da letto con alcova, occupata dalla prima moglie, Enrichetta Blondel, fino al 1837 e utilizzata dallo scrittore dopo essere convolato a nuove nozze con Teresa Borri.
Degno di attenzione appare il grande parco, che conserva molti degli alberi scelti personalmente e piantati dal Manzoni.
Notizie storiche
La villa degli Imbonati a Brusuglio, già esistente sullo scorcio del XVII secolo, appartenne, tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, a Carlo Imbonati, il quale morì a Parigi nel 1805, dopo aver nominato - con un testamento rogato nel 1795 - erede universale la sua amante Giulia Beccaria, figlia di Cesare, moglie separata di Pietro Manzoni e madre di Alessandro. Quest'ultima, già nel novembre del 1805, fece approntare dall'architetto Gottardo Speroni il progetto per un tempietto funebre per l'Imbonati, da realizzarsi proprio nel giardino della villa di Brusuglio. Il mausoleo, edificato a partire dal 1806, l'anno seguente veniva decorato dal pittore Cambiasi e rifinito con i triglifi nel fregio e i capitelli dorici delle colonne dallo stuccatore Paolo Toletti.
La villa passata ai Manzoni - costituita da due corpi di fabbrica rettilinei e paralleli, uno con i rustici e l'altro con la residenza, ai lati di un grande cortile - doveva versare in condizioni non ottimali, dal momento che Alessandro Manzoni, avendo deciso di risiedervi, poté occupare solo pochi locali all'estremità settentrionale dell'edificio residenziale e dovette acquistare una vecchia casa, già appartenente ai Trotti e ubicata di fronte all'ingresso, sull'altro lato della pubblica via, al fine di alloggiarvi gli ospiti. Da tale situazione nacque, probabilmente, l'idea di una ricostruzione integrale, affidata, già nel 1807, all'architetto di origine torinese Vittorio Modesto Paroletti (1765-1834).
Il progetto concepito dall'architetto, tuttora conservato nella villa, prevedeva un impianto a blocco rettangolare, complesso e inusuale, con un grande scalone centrale a impianto tendente più all'ovale che al cerchio, affiancato da due cortiletti, un portico sul fronte anteriore, posizionato al centro dell'infilata di sei sale quadrate, un grande salone quadrato al centro di uno dei due lati minori e le scuderie sul retro.
Questo ambizioso progetto - forse ideato come ricostruzione della ex casa Trotti, piuttosto che come ampliamento della villa Imbonati - venne inizialmente approvato. Tuttavia, lo stesso Alessandro Manzoni concepì ben presto l'idea, assai più semplice, successivamente tradotta in progetto architettonico da Gottardo Speroni, di conservare i due corpi di fabbrica rettilinei e paralleli della villa e di collegarli alle estremità settentrionali da un nuovo corpo di fabbrica residenziale, così da creare un complesso unitario dal tradizionale impianto a U, aperto verso la strada.
I lavori, avviati nel 1811 e pressoché conclusi nel 1818, compresero anche la sistemazione del giardino, effettuata attorno al 1812-15 personalmente dal Manzoni. Nel 1813, in particolare, venne creata una montagnola con un belvedere in cima, grazie alla terra proveniente dallo scavo per la rettifica del corso del torrente Seveso, che attraversava il parco. Nel frattempo, la conversione religiosa di Giulia Beccaria rese sconveniente per la dama il permanere della salma dell'amante all'interno del perimetro della villa, per cui, probabilmente già nel 1816, venne demolito il mausoleo di Carlo Imbonati, le cui spoglie erano già state trasferite altrove, e, nel 1817, venne costruita nelle immediate vicinanze una ghiacciaia. Per lo stesso motivo, venne contemporaneamente trattata la vendita, poi rimasta senza seguito, della proprietà ai Poldi Pezzoli.
Nel 1954, in occasione dello scavo per la realizzazione di una fontana al centro del cortile, furono rinvenuti frammenti della lapide funeraria di Carlo Imbonati. Mentre i resti del mausoleo, in particolare la camera sepolcrale ipogea, vennero scoperti solo nel 1976
Uso attuale: intero bene: servizi
Uso storico: intero edificio: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: Come arrivare
In auto da Milano: all'imbocco della Statale dei Giovi, uscita Cormano
ferrovia FNM fermata Cormano-Brusuglio.
autobus ATM (83-Niguarda-Bresso-Brusuglio), (620 Milano-Senago), (621 Milano-Limbiate), (623 Milano-Desio), (708 Bresso-Sesto Rondò M1), (704 Milano-Sesto FS M1).
Note
Di proprietà privata, è visibile solo dall'esterno.
Riferimenti bibliografici
Sioli Legnani E., La tomba di Carlo Imbonati nel giardino di Brusuglio. L'architetto di Brusuglio, Milano 1955
Langé S., Ville della provincia di Milano. Lombardia 4, Milano 1972, pp. 345-347
Amerio R., Brusuglio. Guida alla visita di Villa Manzoni, Milano 1977
Mazzocca F., Manzoni. Il suo e il nostro tempo, Massimo D'Azeglio (Torino 1798-1866), Veduta di Villa Manzoni a Brusuglio, Milano 1985, p. 59 fig. 17
Beni architettonici ed ambientali della provincia di Milano, Milano 1985, p. 52
Binaghi Olivari M.T./ Süss F./ Bagatti Valsecchi P.F., Le ville del territorio milanese, Milano 1989, v. I p. 106; v. II p. 129
Azzi Visentini M./ Cassanelli R./ Langè S./ Malovini C., Ville di delizia nella provincia di Milano, Milano 2003, p. 254
Fonti e Documenti
ASMi, Catasto, Mappe del Catasto Teresiano, 3319, f. 4
ASMi, Catasto, Mappe del Catasto Lombardo Veneto, 5112, f. 1
ASMi, Catasto, Mappe del Catasto Lombardo Veneto, 2698, ff. 1-4
Massimo D'Azeglio, Veduta del giardino della Villa Mazoni a Brusuglio, Milano, Galleria d'arte moderna
scheda di valutazione
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Mascione, Maria (1993)
Aggiornamento: Sampietro, Micaela (1998); Laviscio, Raffaella (2001); Montani, Anna Chiara (2006); Tolomelli, Davide (2006)
Descrizione e notizie storiche: Montani, Anna Chiara; Tolomelli, Davide
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02623/
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