Compreso in: Villa Paradiso - complesso, Cornate d'Adda (MB)
Villa Paradiso - complesso
Cornate d'Adda (MB)
Indirizzo: Strada vicinale detta Costiera D'Adda - Villa Paradiso, Cornate d'Adda (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: La villa ha una pianta regolare rettangolare caratterizzata da una torretta più alta. Un altro corpo di fabbrica, che prospetta sulla via è caratterizzato da un portale d'ingresso ed è collegato alla villa da un'altro corpo di fabbrica a due piani caratterizzato al piano terreno da un portico ad arcate ribassate. La copertura è a padiglione con manto in tegole a coppo in laterizio.
Epoca di costruzione: fine sec. XVII - sec. XVIII
Descrizione
La villa costituisce un articolato complesso isolato, sul ciglio destro della valle dell'Adda, comprensivo di corti multiple, di un oratorio e di caseggiati laterali, disposti secondo l' asse Nord-Sud. Dal corpo rustico si accede alla villa, mediante un androne, con archi a pieno sesto e copertura a cassettoni in legno. La corte d'onore, quadrata, è disposta a terrazzo verso la valle. Il blocco padronale rivela ancora tracce settecentesche. Sul lato nord prospetta con un corpo lineare avente due modesti corpi laterali. La testata si affaccia sulla vallata. Dal corpo padronale svetta la torre quadrangolare, munita di terrazzo sommitale, arretrata rispetto alla facciata settecentesca, anch'essa rivolta verso la vallata. Forte evidenza ha anche la veranda, posta in posizione mediana eb aggiunta negli anni Settanta del Novecento. All'interno dei corpi che danno verso la strada, si erge la fronte della cappella, intitolata a S. Ignazio, con accesso posto lateralmente rispetto alla posizione dell'altare maggiore. Il vano ha pianta rettangolare e, pur utilizzato come deposito, mantiene ancora tracce di decori ed elementi costitutivi sette-ottocenteschi. All'interno, sino al rilevamento degli anni settanta, manteneva lo schema originale con salone centrale. Il giardino, delimitato da muro di cinta, è scarsamente leggibile nelle probabili forme ottocentesche. Il parco paesaggistico è digradante verso il fiume.
Notizie storiche
Gli studi eruditi ottocenteschi, a più riprese, hanno suggerito, considerata la posizione strategica, che il sito fosse la sede di un antico castello o struttura fortificata, seppure non più riconoscibile, ad eccezione di alcuni possibili lacerti in una torre. Recenti campagne archeologiche nella località di Villa Paradiso hanno permesso di accertare la romanizzazione dell'area, attraverso le tracce di centuriazione. Le fonti documentarie per l'età alto medievale attestano, effettivamente, l'esistenza di un castello nell'area del comune di Cornate, con all'interno una chiesa intitolata a S. Giorgio. Centro di potere economico e militare per l'area circostante, esso era, molto probabilmente, situato, come hanno dimostrato ulteriori scavi, nella località di villa Paradiso. La villa, tuttavia, venne costruita alla fine del XVII secolo su commissione dei Gesuiti di Como, che occuparono la proprietà sino alla soppressione, nel novembre del 1773. L'edificio costruito dai Gesuiti dovette essere di proporzioni notevoli se la fantasia popolare locale tramanda che vi erano tante sale quanti sono i giorni dell'anno. I religiosi vi eressero un oratorio, dedicato a S. Ignazio di Loyola, fondatore della compagnia di Gesù, a tutt'oggi esistente nella struttura esterna, sebbene ridotto a deposito. L'intervento fu eseguito su preesistenze. Nella seconda metà del XVI secolo è già documentata la presenza di una casa da nobile, con annessi fondi, e una casa da massaro, di proprietà di Leon Santo, detto "Leonforte" di Trezzo. Alcuni frammenti superstiti potrebbero addirittura far pensare ad una fondazione quattrocentesca. Probabilmente a seguito di qualche impresa delittuosa e della successiva condanna a morte, le proprietà in Cornate vennero messe in vendita nel 1635. La proprietà del Paradiso passò alla famiglia Torriani con un terriorio di oltre 600 pertiche milanesi, con campi, boschi, brughiere, un mulino e una "resega" sul fiume, che ne mantenne l'utilizzo come dimora signorile almeno sino alla prima guerra mondiale. Nel 1705, durante la guerra di successione spagnola, fu sede del quartier generale di truppe francesi; venne danneggiata in occasione dello scontro tra i soldati, comandati dal duca di Broglio, e quelli guidati dal principe Eugenio di Savoia Soissons. All'inizio dell'Ottocento risulta essere di proprietà del nobile Gaetano Bughi, che la distrusse in parte, secondo la tradizione al fine di cercare un non meglio definito tesoro, e la ricostruì secondo forme più moderne. Nel 1877 Ernesto Meani ricorda che la proprietà era del conte Carlo Gaspare Parravicini, come già documentato nel 1840. Il panorama della villa, sia dal giardino che dal terrazzo che permetteva di vedere la bergamasca e il castello di Trezzo, è ripetutamente elogiato dagli scrittori ottecenteschi, che definivano il borgo come decisamente ragguardevole, per fabbricati e popolazione, interrogandosi sull'origine del toponimo, romanzescamente messo in relazione alle malfatte di Leon Santo che aveva inviato varie persone "in paradiso", più plausibilmente connesso alla bellezza del sito. L'aspetto della villa è stato letto dalla critica come sostanzialmente settecentesco, su preesistenze del XVII secolo, alquanto modificato all'inizio dell'Ottocento e alla fine del secolo con l'aggiunta di una torre eclettica, orientata verso la vallata, per una migliore godibilità del paesaggio. Tuttavia, la struttura complessa è testimonianza dei molteplici rimaneggiamenti. Tracce dell'edificio settecentesco si leggevano nel blocco padronale e nel giardino. Nel corso del XX secolo venne adibito a ristorante, funzione che ha mantenuto sino a tempi recenti. Poco dopo il 1970 ebbero luogo pesanti interventi di riplasmazione, connessi al perdurare dell'utilizzazione ad uso commerciale. Sono in corso interventi di restauro al corpo padronale.
Uso attuale: intero bene: abitazione/ servizi
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: In auto da Milano:
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale Est
Non esiste una stazione ferroviaria, per la quale è necessario riferirsi ai comuni di Paderno d'Adda o Carnate. In compenso la zona è servita da un servizio di autopullman che collega Cornate con le città di Gessate (sede del capolinea della Metropolitana Milanese) oppure con Vimercate e Milano. Al confine sud del territorio comunale è inoltre presente la linea di autobus che collega Trezzo sull'Adda con Monza e Milano. Il casello autostradale più vicino è quello di Trezzo sull'Adda, sulla A4 Milano - Venezia, che dista circa 8 chilometri.
In autobus da Monza: linea Z321 Monza Fs-Vimercate-Mezzago-Trezzo sull'Adda-Porto d'Adda.
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it
Riferimenti bibliografici
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Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (1993)
Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1998); Bresil, Roberto (2009); Facchin, Laura (2009)
Descrizione e notizie storiche: Facchin, Laura
Fotografie: Bresil, Roberto
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-02712/
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