Villa Il Cenacolo - complesso
Lentate sul Seveso (MB)
Indirizzo: Piazza San Vito, 31 (P),33,32,30,29,28 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Lentate sul Seveso, Lentate sul Seveso (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Edificio in muratura con volte a piano terra e solai ai piani superiori. L'edificio costituito da un corpo unico a corte interna, che si affaccia sul cortile d'onore, oggi spazio condiviso e ridotto a parcheggio, è costituito da tre piani fuori terra, ove al p. t. vi sono le ampie stanze affrescate e arredate con mobili d'epoca, insieme alla cappella, alla palestra per la fisioterapia, un ambulatorio, la cucina e una sala da pranzo; al primo piano vi sono le camere per gli anziani, così come al secondo, dove si trovano anche l'Infermeria, la farmacia e il locale per la parrucchiera ed il podologo, insieme ad ampi saloni per le attività ricreative e il pranzo. Parte del corpo centrale è stato chiuso con una grande vetrata di indubbio impatto scenico. Nella villa sono presenti numerosi affreschi e fregi decorativi e nelle stanze a piano terra è ancora presente l'arredo originale. .
Epoca di costruzione: inizio sec. XVIII - ante 1722
Descrizione
Villa Cenacolo occupa complessivamente una superficie di 4300 metri quadrati. Il suo aspetto originario era piuttosto diverso dallo stato presente: un edificio dalla tipica forma a U con un rialzo nella parte centrale e bracci laterali molto più corti dell'attuale.
Oltrepassato il cancello in ferro battuto si accede al cortile d'onore: un rettangolo formato dal prolungamento dei bracci laterali terminanti in due profonde nicchie con statue, sormontate da un coronamento e finite da una ricca decorazione musiva policroma.
La facciata principale, a due ordini, è caratterizzata da tre arcate a serliana concatenata che introducono a un atrio porticato. Al piano nobile, lesene sormontate da mensole si alternano a grandi finestre. I bracci laterali, a tre ordini, l'ultimo dei quali arretrato rispetto alla facciata e segnato da una balaustra a colonnine, sono connotati dall'impiego di lesene a bugnato. La chiusura dell'atrio con la vetrata (1880), non permette di cogliere oggi la corrispondenza esistente, nel disegno architettonico originale, fra interno e esterno: dal cortile all'atrio della villa e, da questo, al parco oltre l'edificio. Il fronte del corpo principale rivolto verso il parco è impostato su due ordini: al centro della facciata si apre una porta-finestra che mette in comunicazione il salone centrale con il parco. Il piano terreno conserva tre ambienti a volta con decorazione ad affresco risalenti al secolo XVIII. Invece, l'affresco della volta del salone centrale è dei primi anni del XX secolo. Le porte, in legno dipinto, sono contornate da una decorazione a finte architetture. Al piano superiore la decorazione sopravvive unicamente nella cappella di palazzo in cima allo scalone, anche questa con decorazione a finte architetture, e in un piccolo ambiente decorato con riquadri con scenette agresti.
Il parco, definito "giardino" nel Catasto Teresiano (1722), era di dimensioni minori dell'attuale e di impianto formale. Trasformato, a partire dal 1885, in un vasto parco paesistico, conserva ancora qualche traccia dell'impianto originario nella scalinata che un tempo originava il giardino alla genovese, il più antico giardino terrazzato: chiuso a Sud da un'esedra e terminato a Occidente dalla scalinata a tre piani che supera il dislivello fra il piano ove è collocata la villa e la valle sottostante, il giardino terminava nelle aree agricole tenute a vigna, a seminativo e a prato. La scalinata, oggi molto degradata, è oggetto di un ripristino su progetto del Politecnico di Milano. L'Associazione ecologica Puska si occupa di varie attività connesse al parco e permette lo svolgimento di visite guidate.
Notizie storiche
Numerose testimonianze d'archivio concorrono a collocare l'edificazione di villa Cenacolo fra la fine del '600 e gl'inizi del '700, malgrado lo spoglio delle carte non abbia tuttora permesso di fare luce sulla data di edificazione e sul progettista del complesso. Così, l'attribuzione all'architetto Pellegrino Tibaldi detto il Pellegrini (1575-1596) risulta del tutto congetturale e deve essere ritenuta priva di fondamento, come anche la supposta datazione fra la fine del '500 e gl'inizi del secolo successivo. Dalla documentazione nota si apprende invece che nel 1722 l'edificio appartiene al cardinale Giovanni Francesco Stoppani. Nel 1774, la villa passa al nipote Schinchinelli, conte di Casalbuttano (CR), al quale si deve il prolungamento dei bracci laterali, come sembra suggerire lo stemma in pietra collocato in corrispondenza delle nuove aperture ad arco. Nel XIX secolo il bene è di proprietà di Grato Zanella (1820-29), industriale; pochi anni dopo Zanella fallisce e il complesso, messo all'asta, è acquistato da Zanino e Luigi Volta, figli del celebre fisico Alessandro Volta (1832). E, ancor oggi, è leggibile l'iscrizione "Sito Volta" incisa su una pietra inserita nella pavimentazione stradale a lato del cancello d'ingresso.
Dopo un lungo periodo d'abbandono, la villa è acquistata da Giuseppe Isacco, imprenditore nel settore serico, le cui iniziali sono ancora visibili sulla sommità del cancello di via Garibaldi; con Egidio Isacco, figlio di Giuseppe, inizia, a partire dal 1880, una vasta opera di trasformazione, risistemazione e restauro che conferisce all'edificio l'aspetto e la struttura attuali. Lasciata in eredità alla nipote Giuseppina Ginammi de'Licini, nel 1896 ancora minorenne, la villa viene data in affitto (1898-1903) a Thaon de Revel, ministro della guerra: così, in quel periodo la villa ospita le regine Margherita ed Elena, a Lentate per visitare all'Oratorio di Santo Stefano. Dal 1903 è abitata da Giuseppina Ginammi, nel frattempo andata in moglie al conte Giuseppe Sannazzaro e precocemente morta di parto insieme al neonato: fra il 1904 e il 1927, Sannazzaro provvede ad altre e numerose sistemazioni. Nel 1927, costretto da impellenti necessità, il conte vende il complesso al cognato Mario Amman, il quale quasi subito lo cede alle Suore di Nostro Signore del Cenacolo (1929). Dal 1990 Villa Cenacolo è adibita a "Casa di Riposo".
Uso attuale: intero bene: servizi: casa di riposo
Uso storico: intero bene: abitazione; intero bene: istituto religioso femminile "Il Cenacolo"; intero bene: casa di riposo
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: Come arrivare
In auto da Milano: Statale dei Giovi, uscita Lentate sul Seveso.
ferrovia treno per Lentate sul Seveso da Centrale FS.
Note
Di proprietà privata. E' sede di una casa di riposo. Chiedere alla reception.
Riferimenti bibliografici
Lazzarino D./ Messali M./ Nava I., Progetto di conservazione della villa del Cenacolo a Lentate sul Seveso (tesi di laurea, relatore Boriani M., correlatore Cazzani A., Politecnico di Milano, a.a. 1998/99), Milano 1999
Binaghi Olivari M.T./ Süss F./ Bagatti Valsecchi P.F., Le ville del territorio milanese, Milano 1989, v. II pp. 99, 132
Langé S., Ville della provincia di Milano. Lombardia 4, Milano 1972, p. 369
Fonti e Documenti
ASMi, Mappe del Catasto di Carlo VI, cart. n. 3060, ff. 6-7
Archivio Parrocchiale di Lentate sul Seveso, 1722
Archivio Parrocchiale di Lentate sul Seveso, 1774: trascrizione di una lettera di Zanino Volta (1928)
Trascrizione di una lettera di Zanino Volta,1928: proprietà Grato Zanella
ASMi, Fondo notarile, cart. 49957, atto di vendita 2752/2434, 24 marzo 1825: passaggio proprietà ai Volta
Trascrizione di una lettera di Zanino Volta,1928: Zanella subisce un rovescio: la villa è all'asta
ASMi: Catasto Lombardo veneto: cart. n.2479, fg. 10
Archivio Parrocchiale di Lentate sul Seveso, 1870: acquisto di Giuseppe Isacco
Progetto di ristrutturazione del cortile d'ingresso
Passaggio di proprietà a Giuseppina Ginammi de' Licini
affitto al sig. gen. Thaon de Revel
Giuseppina Ginammi de' Licini muore e il conte Giuseppe Sannazzaro Natta ne diviene erede universale
Passaggio di proprietà a Mario Amman
Passaggio di proprietà alle suore di Nostro Signore del Cenacolo
Atto del notaio Vismara: Autorizzazione del Ministero relativa al passaggio di proprietà della Villa del Cenacolo dalle Suore di Nostro Signore del Cenacolo al centro dell'Anziano s.r.l
ASMi, cart.241, fg.10
scheda di valutazione
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Frangi, Cecilia (1995)
Aggiornamento: Moretti, Micaela (2001); D'Ascola, Simona (2006); De Francesco, Anna (2006)
Descrizione e notizie storiche: D'Ascola, Simona; De Francesco, Anna
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-03732/
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