Compreso in: Villa Mattioli - complesso, Lesmo (MB)
Villa Mattioli - complesso
Lesmo (MB)
Indirizzo: Via Giuseppe Mazzini, 6 (Fuori dal centro abitato, isolato) - Peregallo, Lesmo (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Edificio a pianta rettangolare, con addizioni, elevato su due piani, costituito da muratura continua in laterizio, solai su travatura di legno, copertura a tetto su capriate con falde a padiglione e manto a coppo in laterizio.
Epoca di costruzione: 1890
Autori: Citterio, Antonio, costruzione
Comprende
Descrizione
Villa Mattioli è un notevole complesso architettonico della frazione Peregallo, sita al margine meridionale del territorio di Lesmo, laddove il fiume Lambro lambisce il confine comunale.
Giungendo dal centro abitato e diretti a meridione, verso la frazione, il percorso stradale si diparte verso ovest dapprima con via Mazzini, discendendo poi la valle con via Risorgimento.
Qui lo spazio pubblico è già ordinato dagli elementi del vasto parco del Restaurant Villa Mattioli, annunciato dall'insegna posta a lato di un elaborato cancello di ferro battuto.
Il percorso interno si svolge attraverso macchie alberate e vaste radure tenute a prato, con un complessivo grande effetto paesaggistico che celebra il significato storico e artistico della villa, posta in posizione pressoché centrale alla vasta tenuta.
Aggirando un boschetto, il percorso avvicina la villa, il cui scorcio si coglie compiuti pochi passi, tra le fronde di alberi a foglia caduca e conifere sempreverdi dalle quali emerge la testata rivolta a sud ovest, con saletta aperta al parco e il terrazzo con ringhiera in ferro battuto.
Il complesso è costituito dalla dimora padronale, articolata con addizioni su una pianta rettangolare, e da fabbricati pertinenziali di servizio giustapposti all'intorno.
Eclettica con richiami neobarocchetti, Villa Mattioli si presenta con l'articolazione volumetrica di addizioni e rientranze, elevazioni e abbassamenti, dove il ricorso planimetrico a porticati, loggiati, terrazzi e scalee affiancato da elementi compositivi in stile è funzionale all'affermazione di un linguaggio artistico che affonda nella tradizione.
Fasto antico echeggia nei differenti ambienti interni, tra ampi saloni di rappresentanza e sale di servizio, con soffitti a cassettone decorati a passasotto e stucchi alle pareti. Al piano nobile si giunge percorrendo una scala di non comune bellezza, monumentale nella forma aperta a tre rampe con invito, nella dignità della pietra dei gradini e nella leggerezza del ferro battuto della ringhiera accompagnato da modanature di legno scolpite a guisa d'opera artistica.
Rivolta al parco, la facciata a nord-ovest è articolata nella composizione simmetrica del corpo centrale più alto, con scalea e balcone centrale mistilineo, affiancato da un portico ad archi con terrazzo superiore.
Tra gli archi a tutto sesto del piano rialzato, su colonne lapidee e pilastri in muratura, non mancano i ricorsi decorativi di cornici e fasce a rilievo, ripresi solo in minima parte sulla facciata opposta, verso sud-est.
Tutto concorre a definire la prestigiosa immagine della storica dimora, anche gli edifici su due piani e le pertinenze che si dispongono a oriente, attorno ad una corte di servizio, spazio ordinato e misurato dove nulla è lasciato al caso.
Dai percorsi che si allungano nel parco, si colgono nuovi scorci visivi all'intorno, tra avvallamenti, macchie alberate e ampie radure a prato, dove s'innalzano classiche sculture. Accompagnati dal canto di uccelli di bosco, si giunge all'antico Oratorio di Sant'Antonio, dalla neoclassica facciata con timpano recentemente restaurata.
Notizie storiche
Dopo oltre due secoli e mezzi di governo della famiglia Secco Borella, il feudo di Lesmo si avviò nel 1733 alla successione feudale del conte Giambattista Trotti. A quel tempo a Peregallo, piccolo abitato del territorio a sud del nucleo storico, vi era una dimora edificata all'inizio del secolo dal conte Giuseppe Saronno all'interno di un vasto parco riccamente piantumato e con le pertinenze di rustici e di una chiesetta, titolata a Sant'Antonio Abate.
Ancora nel Settecento sul luogo s'insediò un convento retto dai Padri Minimi di San Francesco da Paola, grazie al lascito testamentario col quale ereditarono l'intera possessione di Peregallo.
Nella chiesa annessa alla proprietà, i francescani celebrarono messa, sostenendo il luogo sacro per la popolazione della piccola frazione almeno sino alla fine del XVIII secolo.
La vicenda storica dell'abitato conobbe un nuovo fondamentale mutamento con il passaggio di proprietà del compendio al Commendatore Gian Luigi Curti, figura di rilievo nella comunità di Lesmo per la quale resse la carica di Sindaco dal 1890 al 1914.
In quel periodo la prima villa fu abbattuta e per la famiglia Curti fu eretta la nuova dimora padronale lungo la via Italia, al margine orientale della proprietà.
Il vasto parco risultava in quel momento diviso in due porzioni dalla via Mazzini. Alla proprietà Curti subentrò poi la famiglia Sala con la nuova denominazione della Villa Curti Sala, mantenuta sino al momento dell'abbattimento.
Si giunse così alla fine del secolo quando la proprietà passò all'ingegner Giuseppe Mattioli, ministro della Casa Reale di Savoia, coniugato con Elena Rietti. Ormai demolita la maggior parte della villa settecentesca, si avviarono nel 1890 i lavori per la costruzione della nuova villa, in forma eclettica su progetto dell'architetto Antonio Citterio (Milano, 1853-1936), allievo di Camillo Boito e attivo in quel periodo anche a Villa Jacini di Triuggio.
Con il Novecento la dimora nobiliare conobbe un nuovo passaggio di proprietà in seguito all'acquisizione della famiglia Vismara.
Della settecentesca dimora non è rimasta alcuna traccia considerevole, mentre dell'antico compendio è testimonianza tuttora l'oratorio di Sant'Antonio Abate, pur condizionato dagli eventi succedutisi nel tempo che hanno visto l'interno spogliato di ogni vestigia della sacra architettura.
Nel 1952, un anno dopo la morte della vedova Rietti Mattioli, l'edificio divenne sede del Collegio Pedagogico, un istituto di natura privata riservato all'educazione dei figli di funzionari pubblici e parlamentari dello Stato, strutturato nel solco del metodo Montessori.
La fortuna dell'istituto non andò oltre il decennio, giacché negli anni sessanta dello scorso secolo l'intero complesso fu acquistato dalla Società IBM che lo adattò a elegante circolo ricreativo per i dipendenti aziendali.
L'articolato percorso funzionale della villa, che ha visto aggiungersi il Peregallo Country Club, tra il 1994 e il 2000, giunge all'ultima svolta proprietaria nel 2001, quando l'intero complesso è acquisito dalla famiglia Mazzoleni che vi insedia una prestigiosa attività di ristorazione.
L'attuale Ristorante Villa Mattioli si è così aggiunto al ricco sistema turistico ricettivo e congressuale che fa capo al Gruppo Villa Malliana, del quale fanno parte anche Villa Orsini Colonna a Imbersago, nella provincia lecchese, Villa Malliana, ad Almenno San Bartolomeo, Villa Martinelli, a Mapello e il Castello di Montecchio a Credaro, nella provincia di Bergamo e Villa Valenca, a Rovato, in provincia di Brescia.
Nel 2007 in seguito alla demolizione dei vetusti fabbricati di Villa Sala e alla riorganizzazione degli spazi di pertinenza, il parco di Villa Mattioli è ampliato sino al limite stradale di via Italia, alla quale si attesta anche la piazzetta derivata dalla sistemazione urbanistica.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: l'accessibilità, pur limitata dalla condizione giuridica privata, è garantita dalla destinazione commerciale del bene (ristorante).
Lesmo, principali collegamenti:
trasporto privato su strada:
Milano Tangenziale Est A51, direzione nord, uscita Vimercate, SP45 direzione ovest Arcore-Villasanta, SP7 direzione nord, Lesmo;
trasporto pubblico su ferrovia e strada:
Milano, Stazione FS Porta Garibaldi, Linee S8 e R,, Carnate FS, Linea R Carnate Usmate-Seregno, fermata Lesmo;
Milano, Stazione FS Porta Garibaldi, Linee S8 e R, Monza FS, interscambio autobus linea SAL (Servizi Autotrasporti Lecchesi), fermata Lesmo.
Riferimenti bibliografici
Beretta T., Lesmo/ Frammenti storici/ Raccolta di documenti e notizie su Lesmo, Cassa rurale e artigiana, Lesmo 1989
Testi F. (a cura di), Lesmo/ Istantanee di storia, immagini di vita : cartoline dalla fine '800 ai giorni nostri, Amministrazione Comunale, Lesmo 2002
Beretta T., Sulle orme delle Ville Antiche di Lesmo, Banca di Credito Cooperativo di Lesmo 2002
Credits
Compilazione: Madoi, Roberta (1995)
Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1998); Garnerone, Daniele (2011)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Garnerone, Daniele
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-03810/
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