Compreso in: Villa Antona Traversi - complesso, Meda (MB)
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Chiesa di S. Vittore
Meda (MB)
Indirizzo: Piazza Vittorio Veneto (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Meda (MB)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Edificio in muratura con volte a botte di copertura. L'aula è unica, divisa in otto campate architravate da un poderoso cornicione che corre sui quattro lati dell'edificio. Sulla parete meridionale (a destra dell'ingresso) si aprono ampie finestrature rotonde. La chiesa è divisa in due zone, pubblica e claustrale, da una parete divisoria aperta sulla sommità. Tale parete che funge da tramezzo tra le due zone della chiesa costituisce anche la parete dell'altare maggiore della chiesa pubblica. La parte di chiesa claustrale è soppalcata: il piano inferiore presenta una copertura a travatura lignea mentre il piano superiore la medesima copertura a botte della chiesa pubblica
Epoca di costruzione: fine sec. XV - inizio sec. XVI
Autori: Luini, Bernardino, decorazione ad affresco; Andrea da Milano, gruppo scultoreo; Lomazzo, Giovanni, decorazione ad affresco; Campi, Antonio, decorazione ad affresco; Crespi, Giovan Battista detto Cerano, pala d'altare; Luini, Aurelio, decorazione ad affresco; Giovanni da Monte, decorazione ad affresco; Pollack, Leopoldo, rifacimento
Descrizione
Eretta su una piccola altura nel centro storico di Meda, la Chiesa di S. Vittore appartiene all'ex complesso monastico femminile benedettino acquisito nel XIX secolo dalla famiglia Antona Traversi dalla quale deriva l'attuale denominazione.
La facciata, raggiungibile attraverso un'imponente scalinata che conduce al sagrato della chiesa, è caratterizzata da una raffinata ornamentazione di stampo barocco ed è decorata con statue e sculture in marmo raffiguranti Santi a figura intera.
Internamente l'edificio si presenta ad aula unica con una parete mediana divisoria che separa la parte pubblica dall'originaria chiesa claustrale. Le due cappelle presentano un complesso ciclo pittorico di elevato valore e un poderoso cornicione che corre lungo i quattro lati della chiesa e sulla parete che funge da tramezzo. Tale elemento, non secondario per gli intenti didascalici dell'apparato decorativo, mostra elementi vegetali in stucco intervallati a losanghe e tondi dipinti, che raffigurano Santi e Apostoli affrescati a mezzobusto.
La chiesa pubblica è coperta da una volta a botte con piccole vele laterali in corrispondenza delle quattro campate in cui è divisa. Sulle pareti laterali si aprono otto cappelle di limitata profondità, di cui le due situate nel presbiterio sono leggermente sopraelevate. Anche le cappelle sono interamente affrescate con scene e personaggi sacri e presentano, sulla parete meridionale, quattro oculi circolari. Il pavimento in pietra di Saltrio a listelli chiari e scuri alternati, reca epigrafi sopra lastre tombali.
La chiesa claustrale, sconsacrata, si presenta ad oggi soppalcata. Il piano inferiore, detto "Sala della Limonera", ha perduto la decorazione parietale originaria ed è coperto da un soffitto a travatura lignea tagliato da una scala rustica in legno che immette al piano superiore. Questo volume, denominato "Sala del Coro", conserva resti degli affreschi originari posti sulle pareti, sul soffitto e sul cornicione.
Notizie storiche
La fondazione del complesso monastico di S. Vittore risale al 780 quando i conti Aimo e Vermondo Corio di Turbigo ne decisero l'edificazione come ringraziamento per una grazia ricevuta. Nel Cinquecento la badessa Maria Cleofe Carcano decise la ricostruzione della chiesa, con lo scopo di ampliarne la capienza e adeguarla allo schema monastico allora in uso, che comportava la presenza di una parete mediana a separazione della parte dell'aula destinata ai fedeli da quella riservata alle monache, come nella coeva chiesa di S. Maurizio al Monastero Maggiore a Milano. Non si conosce la data d'inizio dei lavori ma i documenti riportano che nel 1497 il monastero pagò una notevole somma di denaro per materiali da costruzione per il 'nuovo edificio'. Noto è invece l'anno in cui si conclusero i lavori: 1520. A compimento di questa campagna edilizia seguirono gli interventi di decorazione alle pareti interne, affrescate da Bernardino Luini e da numerosi artisti che gravitavano attorno alla sua bottega, primi tra tutti Giovanni Lomazzo e il figlio Aurelio Luini. Nel 1626, in occasione della traslazione dei corpi dei SS. Aimo e Vermondo, conservati sotto l'altare maggiore, fu invece realizzata la grande pala d'altare da Giovan Battista Crespi, detto il Cerano.
Al 1730 risale il rifacimento della facciata in stile barocchetto lombardo ad opera di artisti attivi anche presso la fabbrica del Duomo di Milano.
Con la soppressione del monastero avvenuta nel 1798 per ordine della Repubblica Cisalpina, il complesso venne venduto al commerciante marsigliese Giovanni Giuseppe Maunier, il quale incaricò l'architetto viennese Leopoldo Pollack di trasformare il monastero in villa signorile. Pollack adibì la parte di chiesa claustrale a zona di servizio, soppalcando l'ambiente a livello dell'altare maggiore ed inserendo un camino nella parete orientale, che danneggiò irreparabilmente la decorazioni parietali. Nel 1836 infine, il complesso venne acquisito da Giovanni Battista Traversi e da lui passò agli eredi fino agli attuali proprietari, i conti Antona Traversi.
Uso attuale: chiesa claustrale: ricevimenti/ esposizioni/ manifestazioni culturali; chiesa pubblica: chiesa
Uso storico: intero bene: chiesa
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: La chiesa è aperta ogni ultima domenica del mese nei seguenti orari: da marzo a ottobre h. 10-12 e 15-18; da novembre a febbraio h. 10-11 e 15-16.
Per info: Associazione artistico culturale medese Amici dell'Arte, tel. +39 338 5839308 / +39 3395732922 , info@amicidellarte-medabrianza.it
Riferimenti bibliografici
Zoppa L., Per una storia di Meda: dalle origini alla fine del secolo XVIII, Meda 1971
Binaghi Olivari M.T./ Süss F./ Bagatti Valsecchi P.F., Le ville del territorio milanese, Milano 1989
Cappelletti A./ Cazzaniga G./ Meroni M./ Peroni L., Meda: centro storico (tesi di laurea, relatore Boriani M., Politecnico di Milano, a.a. 1990/91), Milano 1991
Credits
Compilazione: Casartelli, Roberta (1995); Frangi, Cecilia (1995)
Aggiornamento: Lissi, Daniele (2001); Uva, Cristina (2014)
Descrizione e notizie storiche: Uva, Cristina
Fotografie: Uva, Cristina; Zanzottera, Ferdinando
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-04270/
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