Villa Uboldi - complesso

Monza (MB)

Indirizzo: Via Cavallotti, 22 - Monza (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: La villa ha una pianta articolata costituita da corpi di fabbrica che si affacciano su via Cavallotti e su via Pellettier. In stato di grave abbandono, l'edificio è inagibile. Le coperture, in stato di degrado, sono a coppo in laterizio.

Epoca di costruzione: metà sec. XVII - metà sec. XIX

Comprende

Descrizione

Villa Uboldi, soprannominata anche Villa Angela, è localizzata all'interno di un'area non lontana dal centro storico di Monza. Date le condizioni di grave abbandono a cui la villa è andata incontro a partire dalla fine del XIX secolo e data la sua localizzazione all'interno del complesso religioso dell'Istituto del Buon Pastore, che l'ha inglobata tra edifici più recenti che quasi per intero la coprono alla vista esterna, risulta estremamente difficile produrre una descrizione dello stabile. Da fonte bibliografica si è a conoscenza che alla fine degli anni '70 del XX secolo la villa era composta da un corpo principale a pianta rettangolare perpendicolare alla direttrice del viale d'accesso. L'edificio, nascosto alla vista da una costruzione novecentesca, aveva subito profonde modifiche rispetto alla sua struttura originaria (demolizione di una corte rustica, cambio dell'assetto planimetrico originale un tempo con schema ad H).
Il piano terra del corpo nobile era occupato da tre saloni principali decorati da pavimenti in "battuto veneziano", camini in marmo bianco e riquadri alle pareti con motivo a festone nella parte superiore.

Notizie storiche

Villa Uboldi, soprannominata anche Villa Angela, deve la sua seconda denominazione ad Angela Sala Uboldi, signora milanese che vi trascorreva le vacanze all'inizio del XIX secolo. L'antico nome che la contraddistingueva era, tuttavia, "la Porcellina", derivato da una cascina situata nei pressi della villa.
Il complesso si caratterizzava, oltre che per la villa, anche per la presenza di una corte rustica ad essa annessa, a cui si accedeva da ingresso differente, realizzata prevalentemente in cotto, che ospitava le abitazioni della servitù ed i luoghi di servizio come la cucina, il pozzo, la rimessa per le carrozze, la scuderia, la ghiacciaia e la legnaia.
La dimora fu fatta costruire intorno alla metà del XVII secolo dalla famiglia nobile dei Pollastri e presentava originariamente uno schema planimetrico ad "H". Si distingueva dalle altre ville del territorio milanese per il complesso impianto dei viali assiali e di corpi rustici laterali.
Gli ambienti principali del corpo nobile erano caratterizzati dalla presenza di affreschi sul soffitto. Le coperture erano in parte in legno, in parte in "volto di cotto" ed era attestata la presenza di una baltresca di dimensioni considerevoli che coronava l'edificio con tre archi e con un belvedere aperto.
Nel 1750 il marchese Pio Pallavicino acquistò il complesso dalla famiglia Pollastri. Uno dei primi interventi che a lui si devono fu la costruzione dell'oratorio dedicato alla Madonna di Caravaggio, a cui si poteva accedere anche dalla villa mediante una scala che alla fine degli anni Settanta del secolo scorso era ancora esistente.
Cinquant'anni più tardi, nel 1802, il complesso fu acquistato dal milanese Giovanni Uboldi figlio della signora Angela Sala Uboldi. Il possesso da parte della famiglia milanese, tuttavia, ebbe breve durata. Nel 1860, infatti, forse a causa di un fallimento, gli Uboldi vendettero all'Istituto del Buon Pastore l'edificio ed il terreno annesso. Da questo momento in poi cominciò un lungo processo di trasformazione che sfortunatamente ha portato ad un deterioramento dell'edificio. Inglobata all'interno del complesso di costruzioni che col passare degli anni si aggiungevano, edificate dall'istituto per garantire le proprie attività assistenziali, la villa è diventata elemento secondario ed inutilizzato della struttura. Dal 2004 i beni dell'Istituto del Buon Pastore, compresa la villa, sono stati venduti e non si è stati in grado di stabilire chi ne abbia attualmente il possesso.

Uso storico: intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: In treno: con le linee ferroviarie
Milano - Bergamo
Milano - Como/Chiasso
Milano - Lecco

In autobus:
z218
Monza - Muggiò - Cinisello B. - Sesto S.G. (M1-FS)
z221
Mariano C. (FNM)-Giussano-Carate B.-Monza-Sesto S. G. (M1-FS)-Milano Bicocca
z222
Monza FS - S. Fruttuoso - Sesto S. G. (M1-FS)
z223
Monza FS (Celere) - Cinisello B. - Milano Bicocca
z224
Monza (Ordinaria) - Sesto S.G. - Milano
z225
Nova M.se - Sesto S. G. (M1-FS)
z227
Muggiò - Sesto S. G. (M1-FS)
z229
Palazzolo (FNM) - Paderno D. - Cinisello B. - Sesto S.G. (M1-FS)

In auto da Milano: A52 Tangenziale Nord, uscita Monza

La villa, di proprietà privata, è in grave stato di abbandono ed è stata dichiarata inagibile.

In autobus dalla Stazione FS di Monza per raggiungere la Villa Uboldi prendere le linee n° Z221/Z222

Riferimenti bibliografici

Nobile A.M., Le ville del territorio monzese nei secolo XVII-XVIII. (tesi di laurea), Villa Mesmer, 1979, pp. 114-140

Ingegnoli V./ Langè S./ Süss F., Le ville storiche nel territorio di Monza, Cinisello Balsamo 1987

Fonti e Documenti

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Filieri, Adriana (1996)

Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1999); Bresil, Roberto (2009); Raimondo, Valentina (2009)

Descrizione e notizie storiche: Raimondo, Valentina

Fotografie: Bresil, Roberto

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