Villa Dugnani (ex)
Nova Milanese (MB)
Indirizzo: Via Madonnina (curt di Garlatt), 18 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Nova Milanese (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: L'edificio ha pianta a corte e fa parte della cortina edilizia che da su via Madonnina. Il prospetto che si affaccia sulla via è caratterizzato da un monumentale portale, invece il prospetto interno presenta una serie di colonne a doppia altezza che creano un portico al piano terra. Le coperture sono a falda.
Epoca di costruzione: sec. XVI - ante 1721
Descrizione
Dalla piazza centrale di Nova, intitolata a Guglielmo Marconi, si diparte una stradetta, via Madonnina, che si allunga al bordo della chiesa parrocchiale di Sant'Antonino Martire. Poco oltre lo spazio si allarga nella piazzetta Moronini, occasione non ancora riconosciuta per qualificare uno spazio sostanzialmente usato come parcheggio per autoveicoli, senza l'ombra - non metaforica - di un qualsiasi albero, magari un morone, appunto.
Dalle basse cortine edilizie di impianto storico che delimitano il perimetro esposto a Mezzogiorno emerge il corpo principale di ciò che rimane dell'antica Villa Dugnani, di cui si coglie la testata monca, elevata su tre piani. E' la corte dei Garlati, o Curt di Garlat come è identificato il nucleo sociale e spaziale affermatosi nel Novecento, dal momento in cui si è avviato il lento processo di decadenza dell'antico sistema nobiliare.
Un portale arcuato a tutto tondo, appena pronunciato da una cornice in muratura su piedritti in pietra, introduce all'andito carraio dal quale si accede al cortile interno. Varcata la soglia e giunti al cortile si coglie ciò che il tempo ha lasciato, nell'incessante opera di compromissione operata dall'uomo. Dei fasti della dimora che fu dei nobili Dugnani rimane una durevole testimonianza nella facciata del corpo di fabbrica principale, aperto da un portico a doppia altezza scandito dalla sequenza di cinque colonne doriche in granito, soleggiato atrio con regolari lastroni di pietra a pavimento e soffitto a cassettoni strutturato da travi di legno, dove nidificano le rondini di ritorno dalle stagionali migrazioni.
I frazionamenti realizzati nel corso del Novecento hanno del tutto alterato il già decaduto edificio seicentesco, del quale rimane certo l'originario impianto planimetrico a cortina sulla viabilità di attraversamento di Nova. Dell'originario giardino s'è persa nel tempo ogni traccia; al sopravvento delle nuove edificazioni sulla porzione ad est, che ne hanno consumato una parte consistente, si è aggiunto il decadimento della residua porzione ovest, frazionata e compromessa da utilizzi tutt'altro che coerenti. Accanto al consueto parcheggio per veicoli, al margine sud, sopravvive una macchia alberata a ridosso degli edifici derivati dalle trasformazioni dell'antica dimora, mentre ad un vialetto alberato che riprende l'asse principale di attraversamento dell'originario impianto del palazzo è demandato l'arduo compito di rappresentare, con un intento, nobile, la memoria dello scomparso "splendido giardino al'italiana".
Notizie storiche
Il nucleo originario di Villa Dugnani risale al Cinquecento, quando la famiglia Cittadini, a capo di vaste possessioni nel territorio di Nova, vi insediò la propria residenza, costituita da una corte principale e da fabbricati minori occupati da massari e coloni impiegati nelle attività sui fondi agricoli di proprietà.
Successivamente l'edificio con le pertinenze fu acquisito dai nobili Dugnani, provenienti dalla vicina Paderno, ai quali risale la denominazione della villa. Fu infatti quella la stagione di maggior lustro della dimora nella comunità novese, protrattosi sino alla metà dell'Ottocento, quando la parte più consistente del compendio passò alla famiglia di Giuseppe Marzorati, ingegnere e primo sindaco di Nova.
Documentazione di fondamentale importanza è fornita dalle mappe del Settecento. Durante il dominio austriaco fu promossa da Carlo VI la monumentale indagine sul territorio del Ducato di Milano che portò alla perfetta conoscenza dello stato dei luoghi e, sotto il governo dell'imperatrice Maria Teresa, al regime censuario del Catasto Teresiano. Il territorio di Nova fu misurato nel 1721 e nelle mappe di campagna il sito della villa risulta nettamente individuato con un insieme edificato lungo la viabilità di attraversamento che si diparte dalla piazza centrale, in direzione di Levante, verso il confinante territorio dell'antica Mugiò, oggi Muggiò. Appare rilevante l'insieme costituito da una cortina su strada e da tre corti interne delimitate da fabbricati che originano un sistema di corti ad U plurime. Il dato planimetrico è rafforzato dalla presenza di un vasto giardino quadrangolare, sapientemente rappresentato con le articolate forme del giardino di una "casa da nobile".
Alla metà dell'Ottocento nella dimora soggiornò per alcuni periodi la Nobildonna Teresa Dugnani Viani, ricordata dalla locale comunità per le generose opere di beneficienza destinate alla chiesa parrocchiale e ai numerosi lavoranti agrari impiegati nelle estese possessioni terriere di Nova.
Con i primi del Novecento la progressiva dismissione ed alienazione dell'originaria proprietà ridusse alquanto il compendio della storica dimora, con la maggior parte della possessione terriera passata per lasciti testamentari sotto il controllo della locale Congregazione della Carità.
Di pari passo si rese evidente il progressivo decadimento della villa che, nel corso della seconda metà del XX secolo, ha subito modifiche e trasformazioni tutt'altro che rispettose dei presupposti artistici del luogo e del tutto coerenti con l'involuzione che ha caratterizzato il tessuto edificato storico "minore" di tanti borghi della grande periferia milanese. Superfetazioni e decadimento hanno trasformato la seicentesca dimora in una consueta casa di abitazione di antiche origini e decaduto splendore, nella quale fanno ancora bella mostra di sé le sei colonne doriche a doppia altezza che rimandano alla memoria delle nobili origini.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: In autobus:
Linea z225 Sesto San Giovanni Primo Maggio - Nova Milanese
Linea z219 Paderno Dugnano/Palazzolo - Nova Milanese - Muggiò - Monza
Linea z209 Monza - Muggiò - Desio - Bovisio Masciago - Cesano Maderno
Linea z205 Varedo - Nova Milanese - Muggiò - Monza
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.brianzatrasporti.it
Riferimenti bibliografici
Elli M., Beni culturali artistici ecclesiastici nel territorio di Nova Milanese, Nova Milanese 2006
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Ferrario Mezzadri, Elisabetta (1995)
Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1999); Bresil, Roberto (2009)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Bresil, Roberto
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-05159/
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