Compreso in: Cascina Borella - complesso, Ornago (MB)
‹ precedente | 1 di 4 | successivo ›
Villa Carlotta della Cascina Borella
Ornago (MB)
Indirizzo: Via Cascina Borella, 2 (Fuori dal centro abitato, distinguibile dal contesto) - Ornago (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: La villa Carlotta appartiene al complesso di Cascina Borella situato a ovest del comune di Ornago; presenta una pianta regolare rettangolare a tre piani fuori terra e la sua collocazione nella campagna ne determina una posizione dominante rispetto al paesaggio. Il prospetto principale è caratterizzato da una torretta eseguita nel restauro degli anni '90 del XX secolo. Non presenta alcun elemento architettonico di notevole importanza se non la sua posizione nella parte non edificata del Comune e il suo rapporto con la vicina Cascina Borella. La sua copertura è a padiglione con manto in laterizio
Epoca di costruzione: primo quarto sec. XX
Descrizione
Ornago è un comune a nord est di Milano da cui dista circa 20 chilometri lungo la direttrice che, da Monza e attraverso il vimercatese, conduce all'Adda.
Gli insediamenti storici sparsi sul territorio, che come consuetudine nell'area milanese - salvo rare eccezioni - si sono espansi oltre ogni ragionevole misura, mantengono al proprio interno una specifica identità di forme e, generalmente, di tessuto sociale, questo ancorato più che altrove al luogo.
Tra il nucleo più antico di Ornago, con le sue appendici storiche, e le maggiori frazioni di Santuario e Camuzzago, vi sono alcuni nuclei rurali sparsi, cascine e aggregati: Rossino, a nord-ovest, Cascina Borella e la contigua Cascina Carlotta a sud-ovest.
Dal centro del paese il percorso si accompagna dapprima all'espansione residenziale della ultima parte del Novecento, per poi superare frange di lottizzazioni artigianali e, puntando ad ovest in direzione di Vimercate, si svolge nella ritrovata campagna a confine con Burago di Molgora. La vista coglie già a distanza la mole di Villa Carlotta, emergente tra ciò che resta della dismessa Cascina Borella, su cui svettano le gru del cantiere di ristrutturazione edile.
La villa, come impropriamente si può definire, non foss'altro per il carattere distintivo di quella che è stata una casa colonica, si presenta come un severo edificio a pianta rettangolare con una contenuta appendice a risvolto al vertice sud-ovest, tale per cui ne deriva una approssimativa forma ad L.
Elevata su tre piani, presenta sul prospetto a nord una sopraelevazione centrale a guisa di torretta, risultato dell'intervento di ristrutturazione degli anni Novanta, cui corrisponde al capo opposto lo sfondamento in copertura di un terrazzo, sul quale affaccia una nuova abitazione ricavata al piano sottotetto.
Regolari le finestrature in serrato ritmo sulla facciata a nord, con una cornice appena marcata e, unica concessione più simbolica che decorativa, un tondo a rilievo tra i due balconcini del primo piano, questi replicati al secondo. All'opposto, la facciata rivolta a sud presenta lo sfondamento centrale di un doppio portico e di quattro logge superiori, con architrave su mensole ai due primi livelli ed arco a sesto ribassato al livello superiore.
L'introduzione del terzo livello, del tutto assente negli insediamenti rurali di più antica origine, trae fondamento nella necessità di poter disporre di spazio pertinenziale all'abitazione da destinare alla produzione serica. Ciò ha concreta rispondenza nel momento storico di riferimento, tra la fine del XIX secolo ed il primo Novecento, quando la necessità di integrare il frutto del duro lavoro nei campi era ricercata nell'allevamento del baco da seta e nella coltura del gelso che tanta parte ha avuto nell'improntare il paesaggio agrario della pianura.
Storia. Certo fondamentale per comprendere meglio ciò che sul territorio - milanese, ma non solo - è rimasto, tra il necessario bisogno di recuperare identità di spazio e porre rimedio da un lato alla scomparsa - anche non strettamente fisica, bastando in questo senso la perdita di funzione - dei luoghi, dall'altro all'insensato consumo del suolo.
Notizie storiche
La cartografia storica è fonte documentale primaria per indagare il territorio e ricostruirne le vicende che hanno determinato forma e insediamenti, struttura e consistenza del paesaggio. Da questa si parte per comprendere la storia di Villa Carlotta, altisonante denominazione che rimanda al celebrato complesso della Tremezzina ma che, nel caso in specie, corrisponde ad un ben più modesto luogo della campagna di Ornago.
E' ben chiaro che non vi è nessuna relazione che vada al di là del nome, perché la dimora agreste del comune a nord-est di Milano corrisponde ad un edificio, del tutto scevro da velleità architettoniche, che ha origine nella realtà contadina della campagna dell'altopiano asciutto.
La collocazione temporale è dei primi anni del secondo decennio del Novecento, ciò indubitabilmente confermato dalla cartografia dell'Istituto Geografico Militare che non evidenzia l'edificio alla soglia del 1910, mentre alla successiva levata del 1914 rileva correttamente l'edificato a nord dell'aggregato a corte della Cascina Borella.
Si tratta del piccolo nucleo rurale di Cascina Carlotta, costituito principalmente dalla casa colonica, quella Villa Carlotta detta anche genericamente "Palassina" secondo una fonte bibliografica (Leone Galbiati, Arnaldo Milani, Ornago/ Il tempo di un paese, Ed. Parrocchia S. Agata, 1999?).
Tale denominazione non è confermata dalle testimonianze orali, raccolte durante la ricerca, che riconoscono col nome Palassina un piccolo nucleo rurale al margine sud/ovest del centro di Ornago, lungo l'attuale via Tenaglie, oggi trasformato in sola residenza e anch'esso ormai assorbito dalla più recente edificazione. Il toponimo "la Palasina" è del resto riportato - col compendio dei soprannomi delle famiglie residenti - in una mappa del comune del 1940, ad identificazione del nucleo rurale lungo via Tenaglie. Carta che individua nelle immediate vicinanze della Cascina Borella la Cascina Carlotta (che nella comunità locale diventa Curt di Mogn, di Campiroeu, di Cantùn, di Piaul e di Talìn).
Eccezion fatta dunque per l'identità riconosciuta nel solco della tradizione, è certo che accanto alla casa colonica fu costruita la stalla, un fabbricato di minori dimensioni innalzato a delimitare la corte interna, a sud e verso Cascina Borella, e da un rustico a ricovero degli attrezzi.
A quel tempo, la costruzione dell'edificio derivò dalla necessità di fornire una nuova abitazione ai contadini impiegati sul fondo della cascina Borella, dove la casa dei salariati versava in cattive condizioni.
Antica possessione della casata Seccoborella, il luogo fu poi dei conti Paravicini e da questi passò ai Caccia Dominioni che la detennero sino alla fine del Novecento.
L'edificio ha attraversato tutto il secolo mantenendo uno stretto rapporto strutturale con il contesto agrario del piccolo comune, andando incontro alla mutazione funzionale nella seconda metà del Novecento, in concomitanza con il progressivo abbandono della mano d'opera d'origine contadina, richiamata dalla rapida trasformazione del tessuto sociale, dapprima nell'occupazione della fabbrica, più tardi, con un processo di grande rilevanza territoriale e paesaggistica, nell'espansione urbanistica ed edilizia, troppo spesso distruttiva di risorse non riproducibili, siano esse ricondotte al suolo, unico elemento che le ricomprenda tutte.
Nell'ultimo decennio del secolo un intervento di ristrutturazione, curato da Luigi Caccia Dominioni, col figlio Antonio, ha recuperato all'uso residenziale l'edificio, con la stalla riadattata ad autorimessa e l'originaria casa colonica frazionata in proprietà di tipo condominiale, per un sesto tutt'oggi riconducibile alla famiglia Caccia Dominioni.
Uso attuale: intero bene: abitazione
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: In autobus: linee NET (Nord est Trasporti:
z312: Gessate M2 - Vimercate
z320: Arcore FS - Vimercate - Porto d'Adda
z321: Monza FS - Vimercate - Mezzago/Trezzo sull'Adda/Porto d'Adda
z322: Cologno Nord M2 - Vimercate - Mezzago/Trezzo sull'Adda/Porto d'Adda
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Correggi, Monica (1993)
Aggiornamento: Falsitta, Nicola (1999); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2010)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Bresil, Roberto
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-05328/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).