Villa Archinto, Cappellini, Gargantini, Castoldi
Paderno Dugnano (MI)
Indirizzo: Via Valassina, 1,3,2 (Nel centro edificato storico perimetrato al 1993) - Paderno Dugnano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: La villa si dispone su un impianto al L con due ali a corpo doppio, sulla principale delle quali si apre un portico a tre arcate. La villa è costruita in muratura portante in mattoni pieni con copertura a falde in tegole di cotto.
Epoca di costruzione: 1752
Descrizione
Il complesso fu probabilmente trasformato in villa nel 1752 e successivamente ristrutturato verso la fine dell'Ottocento. Il corpo di fabbrica principale si sviluppa ad L (sulla carta del Brenna del 1836 si presenta ancora come una corte quadrangolare), con portico a tre arcate a tutto sesto sulla fronte principale, sulla quale si innestano i corpi di servizio che delimitano una corte chiusa. Una torretta belvedere di gusto romantico corona una parte della struttura riferibile all' ampliamento ottocentesco.
Proprietà pubblica (sede culturale, biblioteca comunale).
Notizie storiche
Presumibilmente l'attuale villa Gargantini si trova sul sito di un preesistente convento che si espandeva verso la via Valassina. Infatti i fabbricati ad est della villa conservano la tipologia propria delle strutture dei cenobi.
La trasformazione in villa inizia con il passaggio di proprietà, a metà del XVIII sec., ai conti Archinto che ne iniziano la trasformazione in dimora nel 1752. Tale soglia cronologica è suffargata da un'incisione lapidea, all'interno dell'edificio, la cui validità tuttavia è dubbia. Infatti, Nnel Catasto Teresiano si trova rappresentata ancora in una forma dissimile dall'attuale.
La carta del ten. Brenna, del 1836, mostra chiaramente a nord del fabbricato esistente un corpo di notevoli dimensioni, chiaramente identificabile come villa Archinto di cui però ora non rimane più traccia. Inoltre si evince che a quell'epoca la villa aveva un impianto a corte rettangolare. Esistevano dunque anche un'ala ovest ed un corpo sud ora scomparsi.
Della seconda metà del XIX sec., è il corpo leggermente aggettante verso strada, probabile opera di completamento, così come la torretta cilindrica con belvedere, di gusto romantico. Di questo periodo è anche il passaggio di proprietà alla famiglia Gargantini.
Nell'ala ovest dell'edificio si trova una campana datata 1882 che colloca i nuovi corpi di gusto romantico a questo periodo.
Nel 1924, la proprietà della villa passa alla famiglia Castoldi
Almeno fino al 1972 l'edificio era suddiviso in abitazioni private e stabilmente occupato dai residenti.
Nel 1976, l'ammistrazione comunale, con Assessore all'Urbanistica l'arch. Cerasi, acquista la villa ormai deteriorata e il terreno circostante edificabile.
Nello stesso anno, partono i lavori, protratti fino al 1979, per una profonda ristrutturazione. Il costo del recupero ammonta a 160 milioni delle vecchie lire.
Uso attuale: intero bene: biblioteca civica; intero edificio: servizi; salone d'onore, stanze nell'ala est: uffici comunali
Uso storico: intero edificio: abitazione
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Riferimenti bibliografici
Langé S., Ville della provincia di Milano. Lombardia 4, Milano 1972, pp. 484-485
Binaghi Olivari M.T./ Süss F./ Bagatti Valsecchi P.F., Le ville del territorio milanese, Milano 1989, v. II p. 141
Paderno Dugnano. L'architettura civile e religiosa, Paderno Dugnano 1997
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Giambruno, Mariacristina (1993)
Aggiornamento: Mozzi, Attilio (1998); Ceratti, Alessandro (2001); Magnani, Ada (2007); Marelli, Paolo (2007)
Descrizione e notizie storiche: Magnani, Ada; Marelli, Paolo; Ribaudo, Robert
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-05417/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).