Chiesa di S. Francesco
Pozzuolo Martesana (MI)
Indirizzo: Piazza San Francesco (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Pozzuolo Martesana (MI)
Tipologia generale: architettura religiosa e rituale
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: Edificio con strutture in cotto; la pianta a croce latina presenta un ampia navata e un transetto. Il corpo presbiteriale è coperto con volte a crociera ogivale, la navata con soffittatura lignea a vista. Esternamente la copertura è in laterizio. Vi sono annessi una serie di edifici che necessitavano alla vita della comunità monastica (dal refettorio al capitolo) e più in generale della popolazione locale e di passaggio (la scuola, le officine, l'ospizio per i pellegrini).
Epoca di costruzione: seconda metà sec. XIII
Descrizione
L'insediamento è articolato in due elementi principali, la chiesa e, oggi scarsamente leggibili, gli ambienti residenziali e di servizio, raccolti intorno ad una corte quadrata. La chiesa, che chiude la corte a sud, ha strutture esterne in cotto, scandite sui fianchi dall'alternanza di lesene e strette monofore; la facciata è a capanna, stretta da due poderosi contrafforti e aperta in un ampio rosone fiancheggiato da due alte monofore; i salienti sono sottolineati da una triplice cornice in cotto, in risalto sul fondo in intonaco bianco. Il portale ha una cornice marmorea chiara che spicca in contrasto con i toni rossi del cotto. Direttamente sopra la volta dell'absidiola settentrionale si imposta la torre campanaria, di poco più tarda della chiesa. Per l'uso del cotto e l'insistito valore coloristico della facciata il S. Francesco di Pozzuolo costituisce uno dei più tipici esempi dell'architettura gotica di area abduana, con qualche probabile suggestione dall'area pavese. Un ulteriore confronto è istituibile con il S. Lorenzo di Monlué presso Milano, così affine sia nella pianta sia nell'alzato da far pensare all'esistenza di maestranze itineranti attive nella zona.
L'interno ha pianta a croce latina con un'unica, vasta navata e un transetto nel quale si inscrivono i tre vani quadrangolari del coro e delle due absidiole laterali. Lo spazio della navata, di limpidità francescana, è interrotto quasi nel mezzo da due cappelline laterali aggettanti in pianta. Il corpo presbiteriale è coperto con volte a crociera ogivale; la navata invece da una soffittatura lignea a vista. Della decorazione pittorica della chiesa restano alcuni brani di affreschi, assai frammentari ma di notevole rilievo storico, concentrati in particolare nell'absidiola settentrionale e sulle pareti del presbiterio; la loro scoperta avvenne in occasione di due campagne di restauri, nel 1960-62, e 1989-90/1992-94. Sulle pareti del presbiterio compare una teoria di Busti di santi ormai acefali (forse i primi vescovi della Chiesa milanese), di frontalità ancora bizantineggiante ma di grande solennità e di solido impianto volumetrico, databili intorno al 1295, anno del testamento del Peregrosso. La cappellina a sinistra del coro presenta nella nicchia della parete di fondo una Crocifissione dai modi ingenui e corsivi, ambientata in un fantasioso scenario naturale e databile alla metà circa del Quattrocento; ai lati si trovano sei figure trecentesche di Santi. La parete destra della cappella è occupata da motivi decorativi a stelle stilizzate mentre sul lato sinistro compare, ormai assai deperito, un grande affresco di rarissimo tema iconografico che narra la Leggenda di Barlaam e Joasaph, una suggestiva allegoria della vita umana derivante da un testo del VII secolo inserito in seguito nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine. Anche in questo caso l'analisi stilistica e il dato iconografico sembrano ricondurre a date non troppo lontane dal 1295. Nell'intradosso dell'arco di comunicazione con il presbiterio sono rappresentati infine i Simboli degli Evangelisti, nei piedritti i Santi Ludovico da Tolosa e Francesco. La raffinatezza degli affreschi più antichi del S. Francesco di Pozzuolo, confrontabili con quelli emersi di recente nel presbiterio di S. Maria Assunta di Crescenzago, ha suggerito l'ipotesi di un rapporto diretto della pittura lombarda con l'ambiente romano negli anni a cavallo fra Due e Trecento, favorito forse, nel caso di Pozzuolo, dallo stesso Peregrosso.
Notizie storiche
La chiesa di S. Francesco a Pozzuolo Martesana costituisce l'esempio più integro di fondazione francescana nel territorio milanese. La posizione del complesso, ai margini del centro abitato e presso la strada che da Milano porta verso oriente, sembra dare sostegno all'ipotesi secondo cui il S. Francesco di Pozzuolo fosse una meta di pellegrinaggio, seppure di portata esclusivamente locale. L'insediamento della comunità francescana in questa zona era probabilmente precedente al 1295, anno in cui il cardinal Pietro Peregrosso dispose nel suo testamento che fosse completata la chiesa originariamente intitolata a S. Maria, evidentemente già in costruzione, e che ad essa fossero annessi una serie di edifici che necessitavano alla vita della comunità monastica (dal refettorio al capitolo) e più in generale della popolazione locale e di passaggio (la scuola, le officine, l'ospizio per i pellegrini). A partire dalla metà del Quattrocento il convento si avviò verso un lento declino. Nel XVII secolo ingenti lavori di rifacimento impressero un volto barocco al complesso trecentesco; nel 1769 fu soppresso il convento, mentre la chiesa conservò il ruolo di parrocchiale. Nonostante le numerose alterazioni che nel corso del Settecento e dell'Ottocento hanno modificato l'aspetto degli edifici, specie quelli civili, il complesso del convento ha mantenuto una certa omogeneità, grazie agli interventi di recupero e restauro avvicendatisi dagli anni Sessanta del Novecento fino ad oggi.
Uso attuale: intero bene: servizi
Uso storico: intero bene: chiesa, convento francescano
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Accessibilità: Per informazioni, rivolgersi a:
Associazione "Cardinal Peregrosso" ONLUS.
P.zza San Francesco 1, 20060 - Pozzuolo Martesana - Milano. segretario@peregrosso.it
www.peregrosso.it
Per raggiungere il bene:
in auto: da Milano prendere Viale Rombon e poi immettersi sulla Cassanese SP103
Riferimenti bibliografici
Pessani S./ Tartari C. M., Tra vigne risaie e marcite. Storia di Pozzuolo, Trecella e Bisentrate, Rodano 1993
Beni architettonici ed ambientali della provincia di Milano, Milano 1985
Gatti Perer M.L./ Barigozzi Brini A., Studi e ricerche nel territorio della provincia di Milano. 50 monumenti restaurati con l'intervento dell'Amministrazione Provinciale di Milano, Milano 1967
Cani F., Itinerari di Milano e Provincia, Milano 2000
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Balestrini, Rosa (1991)
Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1999); Andreoli, Ombretta (2001); Ribaudo, Robert (2009)
Descrizione e notizie storiche: Balzarini, Maria Grazia
Fotografie: BAMS photo Rodella/ Jaca Book
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-05821/
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