Villa Medici di Marignano
Varedo (MB)
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II, 3 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Varedo (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: Aggregato edilizio con impianto a corte rettangolare delimitato dal fabbricato principale ad L, elevato sino a tre piani, costituito da muratura continua in laterizio, solai di laterizio e cemento, copertura su capriate con tetto semplice a falde e manto a coppo in laterizio.
Epoca di costruzione: fine sec. XVII - 1721
Descrizione
Il nucleo storico di Varedo è organizzato sul minuto tessuto edificato in prevalenza a cortina sui percorsi stradali di attraversamento che convergono alla piazza della Pace. Risultato della sistemazione avviata negli ultimi anni a conclusione del generale riassetto dello spazio del Municipio, riunisce valenze storiche, architettoniche e naturali - anche col concorso della monumentale robinia pressoché centrale - che, pur tra modifiche e trasformazioni, rimandano all'antica Villa Medici di Marignano.
Accanto all'organismo planimetrico, la ristrutturazione su progetto dell'architetto Enrico Marini ha fatto salva una porzione del prospetto rivolto a ovest, verso il parco, dato storico di rilievo cui si aggiungono poche altre permanenze all'interno dell'edificio, la più significativa delle quali è la scala principale, oggi manomessa e del tutto occultata in un vano tecnico.
Dalla piazza l'edificio presenta all'osservatore semplici prospetti modulati sulle preesistenti aperture, talune con balconcino e ringhiera metallica. Qui la facciata ha la parte centrale elevata su tre piani, limitata a due livelli nella porzione più antica rivolta al parco e in quella del tutto riformata sulla via Vittorio Emanuele II. Su quest'ultima l'intervento più consistente dal quale è derivato il portico su arcate a tutto tondo, con un'imposta d'arco alquanto ribassata nel prospetto principale a sud.
Il passaggio coperto introduce all'ingresso agli uffici e risvolta verso la piazza conducendo al vasto parco pubblico, delimitato da una lineare cancellata con piedritti metallici di rinforzo.
Introdotti al parco, sistemato con radure e macchie alberate, la vista coglie i dettagli compositivi della porzione di fabbricato più antica, individuati con quel po' di attenzione resa necessaria dal fitto schermo delle fronde di alti alberi.
Di rilievo è l'architettura riassunta nell'evocazione storica di elementi decorativi e composta nella sequenza di quattro bifore ogivali con ghiera in laterizio a vista, sostenute da colonnette in pietra con capitello corinzio. A esse corrispondono nella porzione inferiore otto aperture tonde con cornice cementizia a sbalzo. Sul lato destro il prospetto sensibilmente più elevato presenta modanature cementizie che danno forma a tre cornici ogivali raccordate all'imposta delle arcatelle, entro le quali si aprono finestre quadrate. Motivo riprodotto al piede di questa porzione di facciata dove due piedritti lapidei sostengono un arco ogivale vetrato.
In sommità, decorazioni dentellate in laterizio e mensole unghiate sono ripartite nelle due distinte porzioni dell'alzato, identicamente concluse da merlature.
All'interno dell'edificio rimangono due massicci piedritti, tracce strutturali dello spazio al quale si presentava la scala principale a tre rampe con gradini di pietra, della cui "scomparsa" nel vano tecnico s'è già fatto cenno, e una scala secondaria che si spinge sino al piano cantinato, in parte rifatta e anch'essa con gradini lapidei.
Nella generale atmosfera contemporanea si evidenzia, lungo un disimpegno, una nicchia più che approfondita, dalla quale emerge, tra lastre lapidee murate, un dignitoso fontanetto con bacile tondeggiante in pietra e zampillo in ottone forgiato in forma di mascherone e drago. È un sussulto, e la data scolpita riporta al 1867.
Notizie storiche
Memori del passato della cittadina, Varedo è ricordata tra altri da illustri letterati lombardi che ne colsero aspetti di domestica vitalità lombarda. Fu così per Antonio Stoppani che identificò il luogo "dove sorge questa borgata, dal fare gentile e cittadino, le nevi tenevano il loro impero di candore". Il territorio trasformato dall'incessante attività umana si mostrava al viaggiatore ottocentesco con le forme ridenti descritte da Cesare Cantù: "Aria salubre, suolo piano, sparso di vaghe collinette, molto fertile in gelsi biade, vini e frumento della migliore qualità, la popolazione in generale è agricola e in poca porzione applicata al commercio".
Elementi costitutivi della struttura e del paesaggio dell'altopiano asciutto furono rilevati con minuzia durante la dominazione austriaca, nel solco della monumentale ricognizione sul territorio dalla quale derivarono le mappe del catasto teresiano. Nella mappa di campagna di Varedo, disegnata nel 1721, il nucleo storico appare nettamente definito da edifici a corte distribuiti lungo l'attraversamento principale della via Longa, da ovest ad est.
Qui s'individua in posizione pressoché centrale, tra lo slargo su cui è attestata la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo e i caseggiati a corte di proprietà dei baroni Bagatti, un ampio fabbricato a corte quadrangolare che costituiva la casa d'abitazione della famiglia Quinterio, a quel tempo proprietaria anche di case d'affitto, con orti e cortili distribuiti nell'immediato intorno.
Sul luogo della casa padronale furono avviate modifiche e sistemazioni che interessarono soprattutto le pertinenze rustiche e le case d'affitto contigue, rilevate nella cartografia catastale dell'Ottocento. La proprietà, frattanto passata ai marchesi Medici di Marignano, comprendeva la casa padronale a corte, affacciata a nord e a ovest su un ampio giardino, mentre a oriente aveva preso forma la corte rurale di proprietà della famiglia Balzareti, identificata localmente come Curt russa, dal colore delle murature di rosso tinteggiate.
La dimora attraversò tutto il XIX secolo avviandosi poi a un lento declino. Già nei primi anni del Novecento al parziale utilizzo di alcune sue parti fece riscontro l'insediamento dell'ambulatorio del medico condotto e alcuni uffici comunali, prefigurando la futura acquisizione pubblica, avvenuta poco dopo la metà del secolo.
Un primo intervento fu rivolto alla sistemazione del giardino, con la parziale demolizione della muratura di cinta, reso fruibile alla cittadinanza con il nome di Parco I° Maggio.
Passato un ventennio, negli anni ottanta furono avviati i lavori di ristrutturazione del fabbricato principale, ormai giunto a condizione di precarietà strutturale in ampie parti.
Tra consistenti demolizioni, rifacimenti e non accorte soluzioni che hanno compromesso del tutto alcune significative permanenze architettoniche, la villa si è affacciata al nuovo secolo con una generale riforma, consistente oltre ogni retaggio storico di cui rimane testimonianza il prospetto ad archi e bifore verso il parco, memoria storica che rimanda all'antica stagione padronale.
Un dato significativo avvalorato dall'istanza promossa nel 2011 dall'Amministrazione Comunale, per la verifica presso la Soprintendenza dell'interesse culturale del patrimonio immobiliare pubblico del complesso della Villa Medici di Marignano e del parco annesso.
Uso attuale: intero bene: servizi pubblici
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Accessibilità: l'accessibilità è completa.
Varedo, principali collegamenti:
trasporto privato su strada:
S.S. 35 dei Giovi (Genova-Milano.Como-Chiasso);
superstrada Milano-Lentate sul Seveso, uscita Varedo;
S.S. 527 Monza-Saronno-Busto Arsizio;
trasporto pubblico su ferrovia e strada:
linea FNM Milano-Seveso-Asso Ferrovie Nord Milano (FNME), fermata Varedo;
linea tramviaria Milano - Limbiate;
autobus Brianza trasporti e Linea Air pullman:
linea z205 Varedo - Nova M. - Muggiò - Monza (FS);
linea z251 Desio (FS) - Bovisio Masciago - Varedo - Senago - Limbiate - Cesano Maderno (FNM);
linea z240 Desio (FS) - Cesano Maderno - Limbiate - Senago - Varedo - Bovisio Masciago - Desio (FS).
Riferimenti bibliografici
AA.VV., Lombardia, Touring Club Italiano, Milano 1985
Merico F., Varedo la sua storia la sua gente, Varedo 1986
Binaghi Olivari M.T./ Süss F./ Bagatti Valsecchi P.F., Le ville del territorio milanese, Milano 1989, v. II p. 148
Merati M., Varedo dalle origini ai nostri giorni, Mazzotta, Milano 2001
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Correggi, Monica (1995); Salerni, Patrizia (1995)
Aggiornamento: Magnani, Ada (2007); Marelli, Paolo (2007); Garnerone, Daniele (2011)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Garnerone, Daniele
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-09214/
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