Compreso in: Villa Gussi - complesso, Vimercate (MB)
Villa Gussi - complesso
Vimercate (MB)
Indirizzo: Via Mazzini, 39 - Vimercate (MB)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: villa
Configurazione strutturale: La villa ha una pianta regolare a forma rettangolare ed è inserita nel parco. Ha tre piani fuori terra e la copertura è a padiglione con manto in tegole a coppo in laterizio. All'esterno non si presenta con grandi ambizioni architettoniche; all'interno si conserva qualche resto decorativo della primitiva destinazione abitativa, in particolare di qualche interese sono le scale con decorazioni in stucco e cornici.
Epoca di costruzione: 1925 - 1935
Descrizione
Dalla centrale piazza Roma si diparte verso nord la strada comunale che da Vimercate conduce ad Usmate. Il primo tratto, col nome di via Mazzini, è un percorso agevole definito da cortine edilizie unitarie che generano spazi di qualità e, pur nella compromissione derivata da interventi edilizi del secondo Novecento, una complessiva armonia di forme. Ben presto si giunge alla meta, rappresentata dalla duplice presenza di edifici di rilievo storico e artistico della cittadina. Accanto a Villa Banfi, arretrata sul lato destro, vi è all'opposto l'ingresso al parco Gussi al cui interno si trova l'omonima villa.
Il cancello a lance in ferro si apre al centro di una esedra in muratura, tra pilastri sormontati da vasi e modanature in graniglia di cemento, mentre lungo il bordo stradale si allunga la recinzione metallica che delimita il primo tratto del parco.
Varcato l'ingresso, un vialetto ombroso si allunga all'interno sopravanzando un primo piccolo edificio, con portichetto ad arcatelle su colonne, con funzione di pertinenza amministrativa, dove ha sede un ufficio del Consorzio del Parco del Molgora. Poco più in là, proseguendo senza ignorare alcuni edifici condominiali esterni al parco ma solo in minima parte schermati dalle piantumazioni, appare sulla destra Villa Gussi, quasi nascosta dalle fronde e annunciata da due statue su piedistallo che fronteggiano un cancelletto d'ingresso.
Guadagnato il cortiletto al bordo, la villa mostra un'immagine alla quale non giova la tavolozza cromatica delle finiture, tra il colore castano ramato del rivestimento delle facciate, i serramenti lignei verniciati in tinta marrone e il bianco delle fasce e delle cornici.
L'edificio a pianta rettangolare si eleva su tre piani, con facciate pressoché identiche composte sulla simmetrica sequenza di finestre e porte finestre. Unico elemento distintivo sul prospetto ovest è un balcone con ringhiera metallica al primo piano, a sottolineare il ruolo di affaccio principale verso il parco.
La sobria architettura è riscattata all'interno, dove alcuni ambienti mantengono gli originari elementi compositivi derivati dalle influenze artistiche barocchette e post-umbertine. Sono soprattutto lo scalone principale e l'adiacente salone di rappresentanza a raccogliere contenute decorazioni a stucco e alcune statue. Non mancano poi componenti di finitura e arredi dell'epoca nelle sale principali, come le cornici modanate alle porte, caminetti marmorei, pavimenti in legno e marmo.
Non risiede forse nell'immagine architettonica la bellezza di Villa Gussi, quanto piuttosto nell'essere al margine di un vasto parco pubblico, organizzato su disegno di impostazione romantica con radure e macchie boschive, vialetti di attraversamento e punti di sosta all'ombra di alberi che in taluni casi hanno oggi raggiunto ragguardevoli dimensioni. Accanto ad essenze autoctone caducifoglie e sempreverdi, tra le quali platani, faggi, carpini, tigli, noccioli e tassi, vi dimorano alberi introdotti in Europa tra la fine del Settecento e l'Ottocento per il rilevante ruolo ornamentale, fra i quali Abeti del Colorado, Cedri del Libano, Cedri Deodara, Cipressi dell'Arizona e Magnolie.
Completano l'ambientazione paesaggistica del parco una montagnetta con belvedere, un berceau in ferro battuto al quale si avvinghia una glicine quasi secolare, una vasca fontana con puttino, sei gruppi scultorei che rappresentano figure mitologiche, tra le quali Nettuno e Giunone, innalzati su basamenti di laterizio.
Notizie storiche
L'edificio compare nettamente individuato, con il compendio dell'ampio parco di pertinenza, nella cartografia dell'Istituto Geografico Militare alla soglia del 1937, mentre ancora alla soglia precedente, 1924, sul luogo l'edificato è costituito da un insieme di edifici a cortina lungo via Mazzini e aggregati verso l'interno del lotto, dove ancora non vi è traccia della sistemazione a giardino e parco.
Qui si trovava la medioevale Porta di San Damiano, punto di passaggio obbligato lungo le mura che cingevano il borgo lungo la direzione nord, antico cardo maximus, verso Usmate e Carnate, e identificata comunemente come Porta di San Maurizio - dalla località posta lungo il percorso - sino al momento della sua demolizione, avvenuta nel 1879 quando fu realizzata la linea tramviaria che collegava i maggiori centri della provincia.
L'edificio fu realizzato tra il 1925 e il 1935 su commessa della famiglia Gussi sul luogo dove era insediato l'omonimo Setificio, fondato dal Cavaliere Vittorio Gussi (Milano, 1859-1918), appartenente ad una famiglia milanese di imprenditori e commercianti. Gussi fu figura di grande rilievo nella cittadina tra la fine dell'Ottocento ed i primi anni del Novecento, fondando nel 1902 anche l'Impresa Gussi, fornitrice di energia elettrica, presiedendo la Società Anonima del Gas, che dalla fine del XIX secolo fornì l'illuminazione a gas degli spazi pubblici e degli edifici privati del paese e, nel 1906, la Società Anonima del Teatro Umberto I. In quegli anni egli fu anche proprietario del Collegio Niccolò Tommaseo, istituto scolastico di ragione privata strutturato per l'insegnamento di grado elementare, medio e tecnico, fondato alla metà dell'Ottocento. Il complesso, demolito nel 1962, sorgeva in via Pinamonte, lungo il margine meridionale della proprietà della villa di famiglia.
Il 28 novembre 1968 il Consiglio Comunale deliberò all'unanimità l'acquisto della Villa Gussi e del parco annesso. La compravendita fu sottoscritta dalle parti per la somma di 280 milioni di lire, somma allora rilevante ma opportuna, giacché da quella operazione pubblica fu sottratta all'iniziativa privata, di fatto alla speculazione edilizia, un luogo importante per i destini della città e un'area superiore ai 33.000 mq. Una lungimirante operazione che ripeteva in tono minore quella portata a termine nella seconda metà dell'Ottocento, quando l'Amministrazione Pubblica acquisì l'intero complesso della Villa Trotti e, all'inizio del XXI secolo, al momento dell'acquisizione del complesso di Villa Sottocasa.
Nella primavera dell'anno successivo furono portati a termine i primi necessari lavori di sistemazione dell'edificio e del parco; la piscina preesistente venne modificata e adeguata alla funzione di vasca d'acqua per il gioco dei bambini, mentre sull'edificio principale si procedette alla generale ripulita e riordino, sistemando i servizi igienici alla fruizione pubblica e rinnovando le facciate con una nuova tinteggiatura.
Dal 4 maggio 1969 la cittadinanza di Vimercate poté così contare sulla rinnovata Villa Gussi, sede della nuova biblioteca civica - attiva sino al 1992, quando fu sostituita dall'attuale, nel palazzo di piazza Unità d'Italia - e all'interno di un vasto parco aperto al pubblico. Alla presenza delle autorità civili e di una folta cittadinanza si svolse la cerimonia di benedizione dei locali della villa, tenuta dal parroco, Monsignor Ernesto Castiglioni.
Tra la fine del Novecento e i primi anni del XXI secolo si sono compiute le ultime mutazioni d'uso e di assetto proprietario della dimora: alla chiusura nel 1992 della biblioteca, trasferita nel palazzo di piazza Unità d'Italia, è seguito l'insediamento della Idra Patrimonio S.p.A., che nel 2002 ha acquistato l'edificio.
Uso attuale: intero bene: biblioteca/ servizi
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Accessibilità: In auto da Milano:
Seguire le indicazioni per Lecco/Tangenziale Nord/Tangenziale Est/Usmate Velate/Venezia/A52/A4/A51/E64/E70 ed entra in A51/Tangenziale Est
Prendere l'uscita 19-Vimercate Sud verso Via Bergamo/SP2
Da Milano: Dalle stazioni Fs di Porta Garibaldi e Centrale, treni in direzione Carnate, Bergamo o Lecco (sempre via Carnate). Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320
MM2 (metropolitana linea 2 verde) fino al capolinea di Cologno Nord. Da lì, autobus NET linea Z322 (Cologno Nord - Trezzo sull'Adda) o Z323 (Cologno Nord - Vimercate).
Da Lecco: Treni Fs in direzione Milano. Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320
Da Bergamo e da Brescia: Treni Fs in direzione Milano, via Carnate. Scendere alla stazione Fs di Arcore. Da lì, la linea Z319 o Z320
Da Monza e da altre località: consultare il sito www.trasporti.regione.lombardia.it
Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.nordesttrasporti.it
Percorsi tematici:
Credits
Compilazione: Gibelli, Silvia (1993)
Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1999); Pirovano, Raffaella (2002); Bresil, Roberto (2009); Vicini, Emanuele (2009); Garnerone, Daniele (2010)
Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele
Fotografie: Bresil, Roberto; Vicini, Emanuele
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-09339/
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