Planetario
Milano (MI)
Indirizzo: Corso Venezia 57 (Nel centro abitato, isolato) - Milano (MI)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: planetario
Configurazione strutturale: Edificio costruito in forme classicheggianti, con struttura ottagonale in muratura continua con solaio e cupola emisferica in calcestruzzo, preceduto da un pronao ionico tetrastilo
Epoca di costruzione: 1929
Autori: Portaluppi, Piero, progetto
Descrizione
All'interno dei Giardini di Porta Venezia, oggi dedicati al giornalista Indro Montanelli, da uno degli ingressi aperti su Corso Venezia vicino al Museo di Storia Naturale sorge l'architettura del Planetario "Ulrico Hoepli" costruito nel 1930 su progetto dell'architetto Piero Portaluppi.
La facciata è ispirata ai templi classici con scalinata e un ordine descritto dallo stesso architetto come "frammentario" che presenta colonne scanalate e senza plinto (tipiche dell'ordine dorico) associate a capitelli ionici, sormontati da una trabeazione e timpano senza decorazione. All'esterno l'edificio ha una forma ottagonale che suggerisce l'andamento dei locali interni annessi alla grande sala centrale circolare, così da ottenere facciate brevi e che "sembrano sgattaiolare tra i vecchi tronchi [del parco]", così come spiegato dallo stesso Portaluppi. L'edificio fu attrezzato con uno strumento planetario Zeiss modello II che proiettava l'immagine del cielo stellato su uno schermo costituito dal rivestimento interno in tela dell'intera cupola. La sala circolare del diametro di quasi 20 metri poteva accogliere per le proiezioni circa 320 persone disposte sulle gradinate alla base della cupola. Oggi il Planetario di Milano è il più grande esistente in Italia e quello con l'attività più intensa calcolata in oltre 100.000 presenze all'anno. Nei suoi oltre settant'anni di storia è stato visitato da un pubblico complessivo valutabile in circa 5 milioni di persone. Dagli anni Novanta è inoltre in corso un costante potenziamento e aggiornamento delle risorse multimediali legate alle attività didattico-divulgative dell'Istituto.
Notizie storiche
Il Civico Planetario "Ulrico Hoepli", inaugurato il 20 maggio 1930, fu il secondo Planetario costruito in Italia dopo quello di Roma realizzato nel 1928. Fondatore dell'omonima casa editrice specializzata in pubblicazioni tecnico-scientifiche, Ulrico Hoepli donò l'edificio alla città di Milano il 10 luglio 1929 con lo scopo di "popolarizzare le discipline fisiche e naturali". Il progetto fu affidato all'architetto Piero Portaluppi coinvolto da Emilio Bianchi, direttore all'epoca dell'Osservatorio Astronomico di Brera e responsabile scientifico del progetto finanziato da Hoepli. Nel primo anno di attività il Planetario realizzò 109 conferenze per un totale di 23.508 spettatori. Fra le manifestazioni del secondo anno di attività furono particolarmente apprezzati dal pubblico i cicli di conferenze di astronomia dantesca, tenuti da Fede Paronelli, la quale riuscì a coniugare, nelle sue lezioni, gli interessi astronomici con la sua formazione umanistica. Durante la seconda guerra mondiale, la cupola del planetario fu danneggiata dai bombardamenti del 1943 ma l'attrezzatura fu salvata dal lungimirante intervento del custode di allora, Aldo Venturi, che smontò di nascosto lo strumento e lo nascose nella chiesa del manicomio di Limbiate. Sull'onda del nuovo interesse di pubblico suscitato dalle missioni spaziali degli anni '60, nel 1968 il vecchio planetario Zeiss modello II fu sostituito da un più moderno modello IV dello stesso costruttore. Negli anni '90 allo strumento planetario venne affiancato un primo sistema di proiezione multimediale e la sala fu aperta a manifestazioni culturali di varia natura come spettacoli teatrali, musicali eventi legati al mondo dell'arte della letteratura.
Uso attuale: intero bene: museo
Uso storico: intero bene: planetario
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Riferimenti bibliografici
Miotto E., Natura, Rivista di scienze naturali, Il Civico Planetario Ulrico Hoepli di Milano, Milano 1990, vol. 81, fasc. 1
Fonti e Documenti
relazione storico tecnica
Credits
Compilazione: Ratto, E. (2001)
Aggiornamento: Ribaudo, Robert (2011); Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina
Fotografie: Marino, Nadia
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI140-00003/
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