Compreso in: Palazzo d'Arco - complesso, Mantova (MN)
Palazzo d'Arco - complesso
Mantova (MN)
Indirizzo: Piazza Carlo d'Arco, 3-4 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Mantova (MN)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Il complesso è costituito dall'edificio principale che si affaccia su piazza d'Arco, la cui facciata prosegue a sinistra con l'edificio delle scuderie utilizzato oggi come teatro (all'interno si conservano sei colonne tuscaniche che scandiscono la sala e altrettante conche degli abbeveratoi, mentre sul lato verso il cortile una testa di cavallo in terracotta ricorda il suo precedente uso).Al di là dello spazioso atrio del palazzo si apre la visione del cortile chiuso nel fondo da una scenografica esedra.Questa a cinque fornici incorniciati da semplice bugnato introduce al giardino su cui si affacciano l'edificio detto il "Falconetto", che conserva al primo piano la sala affrescata con il tema dello zodiaco, e quello che ospita il Museo naturalistico.
Epoca di costruzione: sec. XV - sec. XVII
Autori: Pozzo, Paolo, progetto; Colonna, Antonio, progetto; Falconetto, Giovanni Maria, decorazione
Comprende
Descrizione
Il complesso di Palazzo D'Arco è composto dal palazzo principale e da altri due palazzetti posti nel cortile al di là dell'esedra. Ognuna delle architetture presenta interessanti caratteristiche. Il palazzo principale si affaccia sullo spazio pubblico di Piazza D'Arco in settecentesche forme neoclassiche. La facciata è scandita da un ordine composito gigante di lesene, appoggiate su un alto basamento, che si raddoppia agli angoli intensificando il ritmo della facciata, per poi trasformarsi in semicolonne nella parte centrale. Qui la trabeazione con cornice a dadi che unifica l'intera facciata è sovrastata da un timpano dietro al quale trova posto un'altana con finestroni circolari. Triplice l'ingresso con arco a tutto sesto centrale e portoncini architravati laterali sormontati da specchiature quadrate. La parte inferiore della facciata è dominata da bugnato liscio. A sinistra del palazzo le vecchie scuderie oggi in uso come teatro. Internamente il teatro conserva le colonne di ordine tuscanico e gli abbeveratoi mentre esternamente la destinazione antica si intuisce da una testa di cavallo in terracotta posta verso il cortile interno. Anche il prospetto sul cortile è contenuto in un ordine composito gigante situato su alto basamento con l'intero piano terra lavorato a bugnato liscio ma nei fronti interni le lesene sono solo al piano nobile mentre il bugnato del piano terra continua nell'esedra a tre fornici che cinge il quarto lato del palazzo introducendo al giardino che già si intravvede varcando l'atrio dalla piazza. Non mancano piano interrato, ammezzato e sottotetto che si intuiscono dall'esterno per regolari aperture di minori dimensioni poste ai relativi piani. Dall'atrio un imponente scalone conduce al piano nobile dove si susseguono stanze riccamente decorate e coperte da finte volte in cannucciato dipinte. Nel cortile si trova l'edificio denominato Falconetto: è questo uno degli edifici rimasti della precedente disposizione quattrocentesca. Al primo piano esibisce la famosa sala dello zodiaco interamente affrescata. Sul fondo del giardino, in asse con l'esedra, si può visitare il Museo naturalistico con sale decorate e soffitti lignei dipinti.
Notizie storiche
La storia del luogo su cui sorge il complesso di Palazzo D'Arco è alquanto intricata e si collega a diversi eventi importanti della città. Nell'area già dal XIII secolo si trovava l'abitazione dei Desenzani che con la famiglia degli Avvocati parteciparono all'assassinio del vescovo Guidotto. La famiglia venne bandita dalla città e le proprietà demolite: resti di una torre dell'insediamento sono infatti stati rilevati alla base del palazzo. La configurazione attuale deriva dall'unione di diverse proprietà nobiliari: la proprietà dei Tosabezzi, fedeli dei Gonzaga, le cui tracce sul palazzo sono visibili nelle finestre quattrocentesche su via Portazzolo; la dimora del condottiero Antonello Fecipecora progettata da Luca Fancelli su mandato di Ludovico II Gonzaga e probabilmente demolita; la residenza di due cadetti della casata dei Gonzaga che hanno lasciato a testimonianza un fregio cinquecentesco dipinto; la proprietà dei marchesi Dalla Valle situata al di là dell'attuale esedra verso il lago; il palazzo della famiglia dei Torelli poi dei Cortona acquistato da Antonio Chieppio, consigliere e segretario di Vincenzo I Gonzaga, nel 1602. A questa data iniziò l'intervento di riconfigurazione: il palazzo dei Chieppio divenne una dimora di quarantasette stanze ampliata nel 1652 con l'annessione di una parte dell'orto. Del 1784 il progetto di Antonio Colonna, allievo di Paolo Pozzo, che progettando la nuova configurazione con l'attuale facciata e l'esedra inglobò anche i resti di alcune costruzioni medioevali ed una scala seicentesca. Nel 1872 il conte Francesco Antonio d'Arco, nuovo proprietario del palazzo per eredità, acquistò la contigua proprietà dai marchesi Dalla Valle, incorporandola alla propria e demolendo il muro di divisione. Creò un nuovo giardino demolendo alcuni corpi architettonici che sorgevano in quell'area. L'edificio del Falconetto, o dello Zodiaco, situato nel giardino è di probabile datazione quattrocentesca, dato suggerito dalla piccola volta ad ombrello dell'attuale vano della scala di accesso e dal grande soffitto ligneo del salone, mentre le decorazioni sono opera di Giovan Maria Falconetto databile al 1520. A questo segue il padiglione di Storia Naturale, palazzina rinascimentale unita alla precedente fino alle demolizioni del 1872. Danneggiato durante la seconda guerra mondiale, il palazzo venne restaurato dall'ultima erede Giovanna d'Arco che nel testamento lasciò l'intero complesso alla città di Mantova per farne un museo e centro di cultura.
Uso attuale: intero bene: museo
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Riferimenti bibliografici
Moretta P., Rassegna d'Arte, 1918, pp. 165-181
Fiocco G., Dedalo, Le architetture di Giovanni Maria Falconetto, 1931, pp. 123-124
Amadei G., Il Palazzo d'Arco in Mantova, Mantova 1980
Signorini R., Lo Zodiaco di palazzo d'Arco in Mantova, Mantova 1989, pp. 3-9
Signorini R., Il Palazzo d'Arco, Mantova 2001
Tellini P. C., Giuseppe Bazzani, Firenze 1970
Credits
Compilazione: Catalano, Mara (2002); Marino, Nadia (2002); Vergani, Cristina (2002)
Aggiornamento: Comin, Isabella (2014)
Descrizione e notizie storiche: Comin, Isabella
Fotografie: Comin, Isabella
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MN200-00003/
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