Palazzo Canossa
Mantova (MN)
Indirizzo: Piazza Canossa - Mantova (MN)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Palazzo Canossa esibisce sulla omonima piazza una delle facciate più interessanti del centro storico di Mantova. La maniera giuliesca interviene nella composizione del bugnato rustico arricchito da disegni scalfiti nella malta dei conci che ricoprono l'intera facciata. I tre piani sono trattati con timpani ed inferriati a livello terreno che salendo diventano mensole e poi semplici cornici nel sottotetto. La cornice di gronda è ben ritmata dai dadi che sorreggono l'aggetto. Al centro della facciata, sopra alla copertura, una sorta di grande altana ad intonaco liscio predomina sulla piazza guardando verso Sant'Andrea. Il portale marmoreo incornicia un portone in legno intagliato. A controllare chi entra due cani in pietra bianca: sono molossi, il simbolo della casata dei marchesi. Il palazzo raggiunge un magnifico equilibrio tra l'imponenza del volume e i dettagli della facciata che narrano storie e miti nelle formelle in stucco.
Epoca di costruzione: 1660
Descrizione
La piazza su cui si presenta Palazzo Canossa è un piccolo gioiello della città. Di fronte alla residenza si trova la chiesetta della Madonna del Terremoto, eretta nel 1759 a ricordo del terremoto che scosse la pianura padana nel 1693, mentre a lato del palazzo si trova un palazzetto porticato fatto costruire dalla stessa casata. Il palazzo, a due piani con sottotetto ed un basamento che svela la presenza di un piano cantinato, è interamente decorato da un bugnato rustico alla maniera giuliesca e formelle a stucco. Al centro un monumentale portale marmoreo è incorniciato da colonne binate, poste su alto basamento, che sostengono un balcone. Dietro alle colonne da entrambi i lati spuntano due cani scolpiti in pietra bianca che fanno da guardia al palazzo richiamando al contempo al simbolo araldico della famiglia. Di notevole fattura il portone in legno che presenta formelle intagliate con bassorilievi. Le finestre del piano terreno sono inquadrate da lesene che sostengono un timpano spezzato al centro del quale si trova il simbolo della famiglia. Le finestre sono caratterizzate da un'inferriata tondeggiante che appoggia su una mensola. Sopra alle mensole delle aperture del primo piano e delle cornici del piano sottotetto, il cornicione a dadi presenta un ritmo che conferisce movimento alla facciata ed introduce ad un corpo di fabbrica rialzato che si erge nella parte centrale in posizione leggermente arretrata. All'interno uno scalone monumentale barocco con linee sinuose è arricchito da sculture di divinità e putti. L'accesso al piano nobile è ancora una volta protetto ai due lati dalle sculture di due molossi mentre dietro alle statue che fanno da quinta un affresco dilata lo spazio. Notevole l'apparato decorativo degli interni che contengono camini scolpiti, affreschi e soffitti in stucco.
Notizie storiche
Il palazzo nelle forme attuali è il risultato di una riprogettazione complessiva che ebbe inizio nel 1659 quando dagli Alberigi di Quaranta la proprietà passò ai Conti Canossa di Verona, in seguito saliti al rango di marchesi. La stessa piazzetta, dedicata agli Alberigi, cambiò allora denominazione assumendo il nome di Canossa. I Canossa inglobarono il palazzo precedente nel nuovo edificio, ampliandone il sedime con l'acquisizione e la demolizione di alcune proprietà confinanti. E' interessante notare che l'intervento dei Canossa di Verona a Mantova fu a scala urbana: attiguo a Palazzo Canossa si trova l'Albergo Reale voluto dalla stessa famiglia nel 1784 mentre sulla piazza prospetta un secondo palazzetto porticato, in accordo stilistico con il palazzo principale ed edificato come completamento della residenza. La nuova facciata di Palazzo Canossa arrivò ad occupare l'intero lato della piazza e buona parte dell'isolato. Per l'apparato decorativo vennero chiamati artisti locali o delle vicinanze, come ad esempio Giovanni Battista Caccioli da Bologna che dipinse la volta della sala maggiore. Un aneddoto storico racconta che nel 1796, durante l'assedio dei francesi, una palla di cannone attraversò un finestrone di S. Andrea e si fermò contro la facciata del palazzo. Fu residenza dei Canossa fino all'inizio dell'Ottocento mentre al 1818, già di proprietà pubblica, era sede della Congregazione Municipale di Mantova. Da allora fu usato per alcuni servizi comunali come scuole, residenze e uffici. Di proprietà privata dall'inizio degli anni duemila è ora al termine di un lungo lavoro di restauro che ha coinvolto interni ed esterni.
Uso attuale: intero bene: servizio
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Credits
Descrizione e notizie storiche: Comin, Isabella
Fotografie: Comin, Isabella
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MN360-00978/
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