Duomo di Mantova

Mantova (MN)

Indirizzo: Piazza Sordello - Mantova (MN)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: La facciata della cattedrale è a salienti, con la parte centrale, in cui si aprono i tre portali, scandita da quattro paraste corinzie e sormontata da un frontone triangolare. L'interno della cattedrale è a croce latina, con aula divisa in cinque navate da quattro file di colonne corinzie scanalate. Mentre le due navate laterali esterne e la navata centrale sono coperte con soffitto piano, le due navate laterali interne sono coperte con volta a botte. Lungo ciascuna delle due navate laterali esterne si apre una fila di cappelle laterali, i cui altari sono ornati da pale.

Epoca di costruzione: 1545 - 1761

Descrizione

Il Duomo di Mantova, noto anche come Chiesa di S. Pietro, si presenta sulla piazza principale della civitas vetus con una bianca facciata in marmo di Carrara progettata nel Settecento dall'ingegnere di origini romane Nicolò Baschiera. La facciata è disegnata da paraste corinzie, timpano spezzato e statue sulla sommità rivolte verso la piazza. Timpani, medaglioni, balaustre, lesene e colonne decorano l'intero prospetto. In pieno contrasto, sul lato est rimangono invece le tracce della precedente struttura gotica, con cuspidi e pinnacoli in laterizio, seguite dalla massiccia base della torre campanaria originariamente isolata dal resto della costruzione. Il campanile è testimonianza delle vicissitudini della fabbrica. Le cornici, le aperture a gli archetti pensili sono di linguaggio tardogotico ma la torre risale alle costruzione romanica ed è a sua volta impostata su bianche pietre che rivelano la probabile origine etrusca. L'interno corrisponde al progetto cinquecentesco di Giulio Romano ed è maestoso ed adornato. Con pianta a croce latina e cupola che si erge sull'intersezione dei due bracci, è suddiviso in cinque navate e termina in un'abside con volta a botte. La navata centrale mostra un doppio ordine formato da un colonnato corinzio che sostiene una trabeazione sulla quale appoggiano le lesene di ordine composito. Tra queste trovano spazio i finestroni che rendono luminoso l'interno della cattedrale. Il soffitto piano a cassettoni è opera settecentesca di Doricillo Moscatelli. Le navate laterali intermedie hanno volta a botte e sono seguite dalle navate più esterne nuovamente con copertura piana e ancora divise da un colonnato corinzio. Dalla navata a sinistra si accede tramite un passaggio al Santuario dell'Incoronata, forse eseguito su disegno di Leon Battista Alberti o di Luca Fancelli, e all'antica sagrestia. Originariamente questo era il passaggio che conduceva alla demolita Chiesa di S. Paolo. Tornando sulla navata sinistra si giunge al transetto che prosegue nella Cappella del Santissimo Sacramento. Alla destra del transetto l'organo chiude quello che forse era il passaggio sopraelevato che conduceva dal palazzo Ducale alla chiesa, ma di questo non rimangono notizie.

Notizie storiche

L'aspetto attuale dell'interno del Duomo di Mantova - come è noto - è dovuto all'intervento di Giulio Romano che vi si applicò dal 1545 su committenza di Ercole Gonzaga, il cardinale che si dedicò al rinnovo di diverse chiese virgiliane. Il secondo fattore abbastanza conosciuto - e ancora testimoniato dalle campate ad ogiva rimaste sul lato esterno - è l'aspetto gotico della cattedrale prima dell'intervento cinquecentesco, così come documentato dal dipinto di Domenico Morone del 1494 'La caduta dei Bonacolsi' che ritrae una facciata dal gotico fiammeggiante durante la battaglia tra Bonacolsi e Gonzaga con la presa di potere della nuova Signoria. Gli storici ci danno notizia del fatto che anche il duomo gotico fosse in realtà un rifacimento di una chiesa di epoca precedente. Ripercorrendo la cronologia, sembra che la prima chiesa risalisse al secolo IV e, posta all'interno delle mura più antiche e all'incrocio tra cardo e decumano, fosse in collegamento con la Chiesa di S. Paolo i cui resti si trovano nel cortile dell'attiguo seminario vescovile. La Chiesa di S. Pietro divenne Cattedrale con il ritrovamento della reliquia del sangue di Cristo, avvenuta secondo la leggenda nell'894. Un incendio la distrusse probabilmente nel X secolo in seguito al quale venne ricostruita in forme romaniche con tre navate, una cripta nella quale vennero trovati dei sarcofagi che la storia ha attribuito a vari personaggi illustri della città, da Sordello agli avi di Matilde di Canossa, ed il campanile isolato. La facciata gotica fu commissionata nel 1395 da Francesco I Gonzaga al veneziano Jacomello delle Masegne mentre dal 1401 intervenne anche il fratello Pietropaolo delle Masegne con opere di scultura per la facciata e alcune cappelle tra cui quella dedicata a S. Anselmo - patrono della città. In questa fase il campanile venne congiunto alla chiesa. Il protiro della facciata gotica rimase probabilmente fino al rifacimento settecentesco con i due leoni che oggi si trovano innanzi alla parrocchiale di Quingentole. Il progetto di Giulio Romano non è pervenuto ma a quanto sembra non vi erano i fondi per realizzarlo integralmente. Sembra che lo stesso sia stato commissionato a seguito di un incendio che danneggiò la chiesa a Pasqua del 1545. L'interno venne ampliato e suddiviso in cinque navate cui si aggiungono le cappelle laterali. Venne eliminata la cripta e vennero date nuove proporzioni alla zona absidale e del presbiterio e venne alzata la quota di gronda. Giulio Romano sembra non abbia messo mano alla facciata - forse per questioni finanziarie - ma solo un anno dopo la sua morte un nuovo disegno della facciata venne commissionato all'architetto Girolamo Genga. Dopo piccole modifiche nel 1719 venne demolito il protiro ed eliminato il rosone e tra il 1756 ed il 1761 venne realizzata la nuova facciata ad opera di Nicolò Baschiera che vinse un concorso di idee emanato nel 1755.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Riferimenti bibliografici

Tellini P. C., Giuseppe Bazzani, FIRENZE 1970

Mantova storia, Mantova : la storia, le lettere, le arti, Mantova 1958

Restori V., Mantova artistica sotto forma di guida, Mantova 1937

D'Arco C., Delle arti e degli artefici di Mantova, (RISTAMPATO NEL 1975), Mantova 1857

Credits

Descrizione e notizie storiche: Comin, Isabella

Fotografie: Comin, Isabella

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).