Case in piazza Sordello attigue al Duomo - complesso
Mantova (MN)
Indirizzo: Piazza Sordello - Mantova (MN)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: casa
Configurazione strutturale: Il gruppo episcopale romanico, recinto da mura costruite in ciottoli e laterizi a liste (in parte ancora esistenti) e includente anche case dei canonici, occupava un'area ragguardevole all'interno della civitas vetus (grosso modo, l'attuale piazza Sordello).
Epoca di costruzione: sec. XI - sec. XII
Descrizione
I ritrovamenti - nell'area del Seminario - di un mosaico pavimentale di V-VI secolo e di un vicino ottagono (battistero?) pluristratificato (che Brogiolo, 2004 e 2006, propone in via del tutto ipotetica sia sorto nel VII secolo), certificano forse la presenza di un'antica chiesa battesimale (Piva 1987), che per alcuni fu invece cattedrale fin dall'origine (ma il primo vescovo di Mantova è documentato nel ix secolo). La cattedrale di S. Pietro è citata per la prima volta nel 1045 (ma già nel 1021 il palacio ep[iscopi]), e nel 1045 e 1057 una vicina chiesa canonicale di S. Speciosa (che doveva formare con la prima una "cattedrale doppia"); prima del 1086 si aggiunge una chiesa di S. Paolo iuxta episcopum, menzionata nella vita del santo vescovo Anselmo da Baggio, che vi aveva consacrato un altare; nel 1097 infine sono documentati i claustra canonice S. Petri.
Notizie storiche
Della cattedrale romanica di S. Pietro sopravvivono i partiti di lesene, archetti pensili e ghiere di grandi finestre all'esterno delle pareti della navata centrale attuale (xvi sec.), che hanno indotto una cronologia di xi secolo (Piva 1992, Calzona 2008), mentre è stata scavata l'abside maggiore all'interno dell'abside attuale (Tamassia 1988). Sappiamo che la zona orientale comprendeva un'ampia cripta a oratorio e forse anche un transetto, forse databili al xii secolo, visto che un cantiere era aperto nel 1132 e 1141 (Marani 1957, Piva 1992). Di un ambone restano importanti rilievi scolpiti (figure dei Viventi/Evangelisti) al di sopra dell'ingresso all'attuale battistero, ancora inediti.
La chiesa di S. Paolo, di cui sono stati documentati arcate a doppia ghiera e pilastri polistili romanici (Marani 1983), è stata sciaguratamente abbattuta nel 1958. Del lungo edificio a tre navate e tre absidi, inglobato nel Seminario, resta un disegno planimetrico ottocentesco di Giambattista Vergani. Sulla base di questo, che mostra il vecchio battistero inglobato in S. Paolo come cappella maggiore (ne resta un prolungamento murario), è stata formulata l'ipotesi che S. Paolo sorgesse sulla demolizione di S. Speciosa, non più citata dopo il 1057 (il corpo della santa fu infatti traslato in S. Paolo) (Piva 1987, 1990). Nella testata della casa a est del battistero resta traccia di un elevato a doppio spiovente, con monofora e archetti pensili, che potrebbe indicare in S. Paolo un transetto non sporgente; questo elevato è stato invece di recente proposto come relativo a S. Speciosa (Calzona 2008), assumendo il 1045 della prima citazione di S. Speciosa come una datazione assoluta. È probabile che S. Paolo sia stata un'emanazione del vescovo, intransigente riformatore, Anselmo da Baggio (o di Lucca), sia per il richiamo romano della doppia chiesa apostolica (S. Pietro e S. Paolo), sia per la presenza al suo interno di un lungo coro chiuso in muratura, esistente ancora nel 1383 (Piva c.s.). Sulla destra di S. Paolo sussiste la sala del capitolo dell'XI secolo (ristrutturata nel XIII), con pareti in mattoni e ciottoli affrescate e (in origine) una triplice arcata centrale. Altri due ambienti allineati indicano questo corpo di fabbrica come un vero e proprio lato di chiostro canonicale (Tamassia 2006).
Una ecclesia sancti Michaelis constructa infra civitate Mantuae appare nella documentazione solo nel 1083, quando Matilde di Canossa la dota di sette appezzamenti di terra per i luminaria. Probabilmente la chiesa era stata da lei costruita poco prima anche come mausoleo del padre Bonifacio, morto fin dal 1052, ma questa resta una semplice ipotesi. S. Michele appare oggi come un edificio in laterizio, ad aula unica (larga oltre 7 m), dotata di almeno due campate, ancora esistente all'interno dell'attuale Seminario (tra S. Pietro e S. Paolo). La prima campata, ancora leggibile all'interno, evidenzia deboli archi perimetrali e salienti angolari. Una terza campata presbiteriale poteva esistere a nord, e una grande arcata collegava la prima campata a un vestibolo a sud. Le sequenze di archetti pensili a coppie (divise da lesene) che si leggono all'esterno delle pareti lunghe sono state datate verso il 1082, anche per l'analogia con quelle di S. Pietro, pur constatando restauri successivi (Piva 1992). Calzona (2008, 2010) ha tuttavia di recente osservato che la muratura della chiesa sembra rinviare al XII secolo, optando così per una ricostruzione integrale (come cappella vescovile?). La forma delle monofore ovest e del portale a est lo confermerebbero. Resta tuttavia da condurre una lettura stratigrafica della chiesa, la cui muratura rivela anche consistenti restauri novecenteschi.
Uso attuale: intero bene: abitazioni
Uso storico: intero bene: case dei canonici
Condizione giuridica: proprietà mista privata/ecclesiastica
Credits
Compilazione: Comin, Isabella (2010)
Aggiornamento: Comin, Isabella (2010); Ribaudo, Robert (2013)
Descrizione e notizie storiche: Piva, Paolo
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MN360-03184/
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