Compreso in: Orto Botanico - complesso, Pavia (PV)
Orto Botanico - complesso
Pavia (PV)
Indirizzo: Via Antonio Scopoli 22-24 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Pavia (PV)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: orto botanico
Configurazione strutturale: L'edificio dell'Orto Botanico, situato nel quadrande orientale del centro storico, è un massiccio fabbricato su due piani fuori terra che presenta un impianto planimetrico articolato attorno ad una corte interna porticata. Di fronte alla facciata su via Scopoli si apre il giardino d'ingresso organizzato in parterre fioriti mentre sul retro si estende il grande orto botanico caratterizzato dai fabbricati delle serre
Epoca di costruzione: 1774 - prima metà sec. XX
Comprende
Descrizione
Il complesso dell'Orto Botanico, attuale sede del Dipartimento di Ecologia del Territorio e degli Ambienti Terrestri dell'Università di Pavia, sorge nello stesso quadrante urbano in cui si trova l'ateneo, a poca distanza dal Collegio Ghislieri e occupa un'area stretta ed allungata a ridosso della cinta muraria. Il lotto di partenza, piuttosto irregolare e con scarse possibilità di espansione influenzò la stesura del progetto, vincolato anche dalle limitazioni imposte dalle preesistenze del monastero dei Canonici Lateranensi di Sant'Epifanio, all'interno del quale tra il 1773 e il 1774, fu stabilito di fondare la nuova istituzione scientifica. Dell'antico cenobio si conserva oggi solo il chiostro quattrocentesco, che nonostante i rimaneggiamenti conserva ancora alcuni elementi originali, in particolare, le mensole in cotto. I modelli di riferimento per l'organizzazione di tutto il complesso, in cui fu coinvolto anche Giuseppe Piermarini, già impegnato nei lavori di rinnovamento dell'Università, furono in particolare gli orti botanici di Padova e Vienna. L'Orto attuale si estende su una superficie di due ettari e conta più di 200 specie differenti: davanti alla facciata su Via Scopoli si trovano il roseto e le azalee, più a destra le conifere, mentre le latifoglie sono collocate sul retro dell'edificio insieme alla piccola collezione di ortensie, alle piante del tè, quelle acquatiche e quelle officinali. Notevole è il "platano di Scopoli", albero secolare piantato dal celebre botanico che rese l'orto di Pavia un centro di studio e di sperimentazione all'avanguardia in Europa.
Notizie storiche
La prima cattedra di Botanica dell'Università di Pavia, fu istituita da Fulgenzio Witman (1763-1773), monaco vallombrosano allievo di Maratta, che vi insegnò dal 1763 al 1773 e a cui furono chieste le prime indicazioni per la creazione di un Orto Botanico per l'ateneo pavese. Dopo diversi tentativi, per iniziativa del conte Firmian, plenipotenziario degli Asburgo per la Lombardia, fu individuata come sede definitiva l'area della chiesa di Sant'Epifanio, annessa al convento dei Canonici Lateranensi. Nel 1773 i lavori per la realizzazione dell'Orto erano già avviati e nel 1774 venne insediato nell'edificio il Laboratorio di Chimica. L'Orto risulta attivo già nel 1775, sotto la direzione di Valentino Brusati (1773-1777) e con Giosuè Scannagatta come curatore, mentre solo nel 1776 iniziò la costruzione delle grandi serre in legno su progetto di Giuseppe Piermarini in corrispondenza della attuali serre scopoliane. Nel 1777 assunse la direzione Giovanni Antonio Scopoli (1777-1788) sotto la cui guida l'Orto Botanico raggiunse l'assetto definitivo, comparabile per efficienza a quello di altre istituzioni ormai celebri, come quello di Padova. Nel 1797, sotto il prefetto Domenico Nocca, furono sostituite le strutture lignee delle serre con quelle in muratura su disegno dell'architetto Luigi Canonica. A Giovanni Briosi (1883-1919) si deve un ulteriore miglioramento dell'Orto grazie all'aggiunta di serre calde: due sul lato meridionale dell'Istituto, a diretto contatto con la costruzione, e una, a forma di cupola, sovrastante una grande vasca. Nel dopoguerra, per rimediare ai danni bellici, furono attuate scelte in economia che ebbero conseguenze sull'assetto del complesso. Furono rimosse le serre sul lato meridionale dell'edificio, che fu trasformato in facciata monumentale dell'Istituto e si rimodellò l'impianto del giardino sull'esempio dei parchi delle ville lombarde del XVII e XVIII secolo. In questo periodo si destinò la parte meridionale del giardino all'impianto di una notevole collezione di Rose, tuttora grande pregio dell'Orto.
Uso attuale: palazzo: università; serre: orto
Uso storico: intero bene: orto botanico
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico non territoriale
Riferimenti bibliografici
Erba L., Orti botanici: passato, presente, futuro : Padova, 29-30 giuno 1995, L'orto botanico di Pavia negli ultimi decenni del Settecento, Padova 1995
Pirola A., Annali di storia pavese, L'Orto e l'insegnamento della Botanica a Pavia tra Sette e Ottocento, Pavia 1991, 20, pp. 167-174
Pirola A., Atti Ist. Bot. e Lab. Critt. Univ. Pavia, L'orto botanico di Pavia nel periodo scopoliano (1777-1788), Pavia 1989, 7, pp. 19-30.
Giacomini V., Alle origini della Lettura dei Semplici (1546), dell'Orto dei semplici (1558) e dell'Orto botanico (1773) dell'Università di Pavia., Pavia 1959
Pollacci G., Ticinum, L'Orto botanico di Pavia dalla fondazione al 1942, Pavia 1959, pp. 20-23
Terenzio P., L'orto botanico e il passeggio cittadino in Pavia, Pavia 1867
Erba L., Orti botanici: passato, presente, futuro : Padova, 29-30 giuno 1995, L'orto botanico di Pavia negli ultimi decenni del Settecento, Padova 1995
Pirola A., Annali di storia pavese, L'Orto e l'insegnamento della Botanica a Pavia tra Sette e Ottocento, Pavia 1991, 20, pp. 167-174
Pirola A., Atti Ist. Bot. e Lab. Critt. Univ. Pavia, L'orto botanico di Pavia nel periodo scopoliano (1777-1788), Pavia 1989, 7, pp. 19-30.
Giacomini V., Alle origini della Lettura dei Semplici (1546), dell'Orto dei semplici (1558) e dell'Orto botanico (1773) dell'Università di Pavia., Pavia 1959
Pollacci G., Ticinum, L'Orto botanico di Pavia dalla fondazione al 1942, Pavia 1959, pp. 20-23
Terenzio P., L'orto botanico e il passeggio cittadino in Pavia, Pavia 1867
Credits
Compilazione: Marino, Nadia (2004)
Aggiornamento: Marino, Nadia (2012); Marino, Nadia (2016)
Descrizione e notizie storiche: Nava, Valentina
Fotografie: Marino, Nadia
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/PV240-00206/
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