Castello di Malpaga - complesso

Cavernago (BG)

Indirizzo: Via Castello di Malpaga, 8 (Fuori dal centro abitato, distinguibile dal contesto) - Cavernago (BG)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: castello

Configurazione strutturale: L'edificio, recintato ancora dal suo fossato interno, conserva i suoi merli e le torri castellane. Il fabbricato, in origine di forma quadrata, è stato completato dal grand Capitano innalzando tra lo spalto e la merlatura di circuito, delle grandi camere e delle logge al piano superiore per ridurlo a residenza di campagna. Trasformato il carattere del castello da militare a civile intorno al fossato sono erette le abitazioni dei suddetti e dipendenti, le quali contribuiscono a togliere ogni carattere di difesa. Il castello ha due entrate, la principale è unita dal ponte levatoio mentre nella secondaria il ponte è stato sostituito. All'interno il cortile da tre lati circondato da portici ad arco sorretti da robuste colonne in pietra, i cui cappitelli ripetono lo stemma del Colleoni. Due scale di mattoni conducono al piano superiore dove c'è la camera del Condottiero. La stanza porta numerose tracce di affreschi di epoca del Colleoni

Epoca di costruzione: sec. XIV - sec. XX

Descrizione

Il Castello di Malpaga, ubicato nel comune di Cavernago, si impone con il suo aspetto maestoso nelle campagne della bassa pianura bergamasca. Le vicende storiche e il notevole interesse architettonico, ad esso legati, lo rendono sicuramente un luogo di particolare fascino. La sua rilevanza è legata soprattutto a una delle figure più importanti del quattrocento: il condottiero Bartolomeo Colleoni, capitano generale di tutte le milizie della Serenissima Repubblica di Venezia. Quest'ultimo lo acquista per trasformalo nella sua principale residenza, in quanto situato in una posizione strategica a confine tra i territori della repubblica veneta e il Ducato di Milano. A pianta quadrata, con un cortile centrale, viene ampliato nella volumetria e arricchito con portici e logge, protetto da due cerchia di mura, innalzate rispetto alle originarie, circondato da un secondo fossato con accesso da Sud e da Nord mediante ponti levatoi. L'intero complesso diventa così una cittadella inaccessibile dove si intrattiene una brillante vita di corte, meta di artisti e di ospiti illustri. Risale ai lavori voluti dal Colleoni anche gran parte dell'apparato decorativo e pittorico, con una prevalenza di affreschi in stile francese, perché il condottiero amava attorniarsi di pittori provenienti dalla Borgogna, legati al gotico internazionale. Qui lavora anche Marcello Fogolino e, successivamente, Girolamo Romanino chiamato dal nipote Alessandro Martinengo-Colleoni che gli commissiona, tra il 1520 e il 1530, gli affreschi che decorano diverse sale del castello. Nella parete del cortile di fronte all'ingresso, Romanino rappresenta la Battaglia della Riccardina o della Molinella, in ricordo di una delle più valorose imprese del grande condottiero; mentre nel Salone d'Onore raffigura la visita di Re Cristiano I di Danimarca. Nel Salone degli Affreschi sono abbondantemente celebrate la grandezza e le glorie militari del casato.

Notizie storiche

L'origine del Castello risale alla metà del Trecento quando fu costruito per iniziativa Ghibellina. Il fossato profondo non solo lo proteggeva, ma lo rendeva anche una fortezza inespugnabile, finché con l'avvento della polvere da sparo diventa vulnerabile subendo un periodo di abbandono e decadenza. Nel 1456 il Colleoni lo acquista dal Comune di Bergamo e nel 1458, dopo una serie di lavori di ampliamento, ne fa la sua dimora stabile. In questo castello trascorre la sua esistenza, assieme alla moglie Tisbe Martinengo, conducendo una attiva vita di corte. Rimane memorabile la visita di Cristiano I, re di Danimarca, che soggiorna in questa fortezza tra il 12 e il 13 marzo 1474 mentre sta andando in pellegrinaggio a Roma, per il Giubileo, accompagnato dal Duca di Sassonia e da duecento cavalieri. L'evento viene raffigurato da Girolamo Romanino, assieme ad altri dipinti che decorano diversi saloni, tra il 1520 e il 1530. Malpaga rimane di proprietà dei Colleoni fino al 1880 quando viene acquistato dai Conti Roncalli. Nel 1924 passa in proprietà alla Famiglia Crespi. Nel 1944 parte degli affreschi e l'apparato decorativo del castello sono stati riscoperti e restaurati dall'architetto Luigi Angelini. Oggi l'intero complesso appartiene alla Malpaga spa che ne conserva intatto il contesto originario, attraverso un progetto di ristrutturazione e riutilizzo che mira a mantenere e continuare la grandezza di un tempo.

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Uso attuale: intero bene: spazi socio-culturali

Uso storico: intero bene: difensivo; intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: Visibile dall'esterno

Riferimenti bibliografici

Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1993, v. IV, pp. 65-66

Credits

Compilazione: Carabelli, R. (1999)

Aggiornamento: Scaburri, Luca (2007); Morandini, Lucia (2014)

Descrizione e notizie storiche: Morandini, Lucia

Fotografie: Ardiani, Paolo; Morandini, Lucia

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