Castel Grumello
Montagna in Valtellina (SO)
Indirizzo: Montagna in Valtellina (SO)
Tipologia generale: architettura fortificata
Tipologia specifica: castello
Configurazione strutturale: Castello gemino costituito da due parti collegate fra loro. A oriente era il corpo residenziale, di cui resta una torre quadrata e qualche muro, a occidente invece era la parte militare, di forma rettangolare.
Epoca di costruzione: prima metà sec. XIII - sec. XIV
Descrizione
Il castello sorge su un dosso roccioso già frequentato in antico, da cui si domina Sondrio e un tratto di Valle. Il suo nome deriva da quello della località, citata nei documenti con il toponimo "Grumello", da "grumo" (grumus) che nella toponomastica lombarda significa poggio.
Fu costruito sfruttando al meglio la conformazione allungata del dosso, sulle cui estremità sono collocati il corpo militare, destinato alla guarnigione, e il corpo residenziale, destinato alla famiglia; rientra perciò nel novero dei castelli gemini.
Il corpo militare era piuttosto ampio, disponeva di numerose stanze ed era munito di una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana e di due torri: la prima esiste ancora, malgrado sia stata smozzicata dai Grigioni; la seconda, unitamente ad altri ambienti le cui fondamenta sono state ritrovate con il restauro, fu demolita dai contadini della zona per poter coltivare a foraggio l'unico lembo pianeggiante del dosso.
Il corpo residenziale aveva dimensioni più modeste ma era comunque dotato di una torre per la difesa della famiglia. Le stanze prendevano luce da feritoie a croce, ideali per tirare con l'arco e con la balestra; le poche finestre davano verso lo spazio fra i due fortilizi, relativamente più sicuro essendo compreso entro il perimetro murario, e su questo fronte si apriva anche l'ingresso ad arco, nobilitato da conci lavorati con cura. Tutt'intorno correva un muraglione che forse comprendeva anche la chiesetta di S. Antonio, di cui si conserva solo l'abside.
Notizie storiche
Stando a una cronaca trecentesca, il castello fu costruito alla fine del Duecento o all'inizio del Trecento da Corrado de Piro, esponente di una nobile famiglia comasca che sin dal XII secolo si era rifugiata in Valtellina, mentre infuriava il conflitto fra Milano e Como. La breve vita del castello è specchio di una parabola familiare segnata da alterne fortune e da un cambio di orientamento politico: il castello doveva essere sorto da poco, quando i de Piro passarono dallo schieramento ghibellino a quello guelfo, ponendosi in competizione con la potente famiglia guelfa dei Capitanei di Sondrio che nel 1326 mise sotto assedio il maniero.
Seguirono sanguinose ritorsioni e momenti di pubblico riscatto: per ben sette anni (dal 1329 al 1335) i de Piro ospitarono il vescovo Benedetto da Asnago, costretto alla fuga da Como, ottenendo in cambio sostanziose ricompense. Una gestione malaccorta nel 1373 costrinse però Taddeo de Piro a cedere una quota del fortilizio a un esponente della famiglia rivale. Colpiti nel simbolo del loro potere, i de Piro andarono incontro a un lento declino, e un secolo dopo nessuno più risiedeva al Grumello.
Le pietre del castello, smantellato dai Grigioni nel 1526, servirono ai contadini per la costruzione dei muretti a secco delle vigne. Ruderi e vigneti finirono ai nobili Paribelli e poi alla Società Enologica Valtellinese che nel 1987 donò l'area al FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano. Grazie al FAI, i ruderi restaurati sono oggi visitabili.
Uso attuale: intero bene: non utilizzato
Uso storico: intero bene: difensivo
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: Aperto da marzo a settembre da martedì a domenica ore 10-18.
Da ottobre a metà dicembre e nel mese di febbraio da martedì a domenica ore10-17.
www.fondoambiente.it
email: proprieta@fondoambiente.it
Riferimenti bibliografici
Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1991, [vol. 2], pp. 128-128
Chiese Torri, Chiese, torri, castelli, palazzi : i monumenti della Legge Valtellina, Sondrio 2004
Credits
Compilazione: Mascione, Maria (1999)
Aggiornamento: Ballarino, Elena (2014)
Descrizione e notizie storiche: Bormetti, Francesca
Fotografie: Ballarino, Elena
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/SO010-00005/
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