Palazzo Salis
Chiavenna (SO)
Indirizzo: Piazzetta John Silvani (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Chiavenna (SO)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: palazzo
Configurazione strutturale: Edificio in muratura intonacata a pianta grossomodo rettangolare. La facciata sul giardino ha il corpo centrale più avanzato rispetto alle due ali arretrate coronate da volute laterali convergenti su una balaustra che sorregge un fastigio curvilineo. La parte di edificio affacciata sulla via Dolzino invece si adegua alle case a cortina del centro storico, con tre piani fuori terra e finestre disposte ad altezza e intervalli regolari.
Epoca di costruzione: sec. XVIII
Autori: Solari, Pietro, progetto; Massalli, Francesco, affreschi salone
Descrizione
A sud di piazza Castello si scorge attraverso un'elegante cancellata in ferro battuto la graziosa facciata bianco-verde di palazzo Salis, preceduta da un giardino digradante che contorna anche il prospetto sud-est dell'edificio. Quest'oasi formata da molte piante tra le quali palme, ortensie e sequoie, dà risalto alla villa di delizie sorta all'imbocco della storica via Dolzino.
Il corpo centrale della facciata si protende in avanti rispetto alle due ali arretrate; queste sono coronate da due volute laterali convergenti su una balaustra nel cui centro è un fastigio curvilineo; quatto porte al piano terreno, altrettanti finestroni in quello superiore e due finestre nel sottotetto scandiscono il fronte principale. Le aperture del corpo avanzato danno luce ad un ampio salone rettangolare a doppia altezza detto "teatrino", riccamente decorato con stucchi e affreschi tardo barocchi sulla volta e alle pareti nei quali dominano il rosa e il grigio chiaro e il verde; una balconata perimetrale in stucco corre all'altezza del secondo piano. A sinistra e a destra del "teatrino" si accede ad altre salette abbellite con tele, stucchi e caminetti in marmo.
Se verso piazza Castello il prospetto è più raffinato, di sapore veneziano, quello a tre piani che si prolunga a filo di via Dolzino si adegua alle case a cortina del centro storico; la ripetitività delle finestre bordate in pietra è rotta sulla destra da due portali ad arco che immettono ai corridoi di servizio che conducono ai vani voltati del piano terra.
Notizie storiche
È noto come la facoltosa famiglia grigiona dei Salis possedesse numerose residenze a Chiavenna, soprattutto a partire dal primo Cinquecento, quando i Grigioni assoggettarono il borgo e la sua valle. L'unico palazzo che tuttora ne conserva il nome è quello di piazza Castello, che assunse il caratteristico aspetto tardo barocco con gli interventi, in parte di restauro e per il resto di ampliamento, voluti da Anton Salis Tagstein fra il 1754 e il 1758. Per costruire l'ala signorile furono progressivamente abbattute unità residenziali, orti, stalle e un torchio, e furono costruite ampie cantine voltate a livello della strada sotto l'ala nuova, destinate alla gestione dei beni vinicoli, fortuna della famiglia. Questo basamento per il nuovo corpo di fabbrica, con sale e saloncelli rialzati e affacciati sul giardino pensile terminato nel 1778, consentì di ruotare il prospetto principale da via Dolzino verso piazza Castello. Il palazzo venne ideato da Pietro Solari, uno dei più geniali protagonisti del Settecento locale, con il suo linguaggio artistico dato dalla felice sintesi tra architettura, pittura e decorazione a stucco. Francesco Massalli fu probabilmente l'autore delle finte architetture ad affresco della grande volta del salone principale.
Con la fine della sudditanza nel 1797 e la conseguente confisca dei beni delle famiglie grigione in Valtellina e Valchiavenna, il palazzo passò di mano in mano, rimanendo residenza privata; oggi ospita anche una elegante struttura ricettiva.
Uso attuale: lato est: bed & breakfast; lato nord: abitazione; lato nord: uffici; p. t.: ristorante
Uso storico: intero bene: abitazione
Condizione giuridica: proprietà privata
Accessibilità: Parte dell'edificio ospita una struttura ricettiva
Riferimenti bibliografici
Gianasso M., Guida turistica della provincia di Sondrio, Sondrio 2000, p. 497
Credits
Compilazione: Marino, Nadia (2006)
Aggiornamento: Ballarino, Elena (2014)
Descrizione e notizie storiche: Perlini, Silvia
Fotografie: Ballarino, Elena
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/SO240-00195/
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