Stadio Comunale F. Ossola e Velodromo L. Ganna
Varese (VA)
Indirizzo: Via Giuseppe Bolchini 25 - Masnago, Varese (VA)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: impianto sportivo
Configurazione strutturale: Lo stadio è costituito, sui lati nord e sud, da due curve di forma semicircolare con struttura portante in cemento armato, unite al settore dei distinti sul lato est del campo, leggermente più alto delle curve stesse. La tribuna, isolata dal resto delle gradinate e protetta da una copertura a sbalzo in calcestruzzo armato, occupa il lato ovest. Gli spazi sotto la tribuna ospitano gli spogliatoi, la sala stampa e alcune strutture di servizio. Oltre al campo da calcio, l'impianto è dotato di una pista di atletica a cinque corsie e una pista ciclistica. Realizzata in cemento armato, la pista ha una lunghezza complessiva di 446,00 m, misurata alla corda, e una larghezza di 7,00 m. con pendenza variabile da 7 gradi, nei rettilinei, a 35 gradi nelle curve.
Epoca di costruzione: 1925 - 1968
Autori: Sarolli, Valentino, progetto
Descrizione
Lo stadio comunale Franco Ossola di Varese è situato in località Masnago, nell'area nord-ovest della città ove sorgono anche il palasport Lino Oldrini, campo di gioco della celebre squadra di pallacanestro varesina, e alcune delle scuole secondarie più importanti della città. L'impianto ospita il campo da gioco del Varese Calcio e costituisce uno degli epicentri simbolici del territorio in cui, storicamente, si volge la corsa ciclistica su strada Tre Valli Varesine. Gli spazi per gli spettatori si articolano tra la tribuna coperta, in posizione isolata al centro del lato ovest, le curve e la gradinata, che disegnano il resto del perimetro mostrando un telaio strutturale in cemento armato. I locali accessori si trovano per la maggior parte sotto la tribuna oltre ad alcuni fabbricati di dimensioni contenute. All'interno del lotto sono inoltre presenti due campi di allenamento di dimensioni più contenute rispetto a quello principale. La pista ciclistica è collocata nello spazio compreso tra l'anello per competizioni di atletica, che circonda il campo da calcio, e le tribune per il pubblico. Realizzata in calcestruzzo, ha una lunghezza complessiva di 446,00 metri, misurata alla corda e una larghezza di 7,00 metri ai quali si aggiungono i 63 centimetri della zona di riposo, verso l'interno della struttura, e i 25 centimetri del cordolo di protezione esterno. L'inclinazione varia da un minimo di 7 gradi, nei tratti in rettilineo, fino a 35 gradi nelle curve. Complessivamente, osservata dall'esterno, la struttura della pista si configura come un catino di altezza variabile: dagli 0,85 metri dei tratti in rettifilo fino a 4,01 metri nei tratti di massima pendenza. Al margine superiore, la pista è protetta da una rete metallica plastificata, sorretta da paletti tubolari, che assolve la duplice funzione di protezione per i corridori, in caso di cadute o sbandamenti, e da elemento di contenimento del pubblico collocato sugli spalti dello stadio.
Notizie storiche
Lo Stadio comunale di Varese viene progettato e realizzato nel 1925, per ospitare le partite della locale squadra calcistica fondata nel 1910. L'impianto contempla il campo da gioco ed un anello per le competizioni podistiche. Nel 1937, in un periodo storico in cui il territorio varesino era già divenuto uno degli epicentri italiani per la pratica del ciclismo agonistico, producendo campioni di livello nazionale ed internazionale, lo stadio viene dotato anche di una pista per competizioni ciclistiche, collocata tra l'originario anello per le gare podistiche e gli spalti deputati ad ospitare il pubblico. La pista viene realizzata in calcestruzzo con un manto formante una configurazione a mattonelle, posato su di un sottofondo in pietrame. Larga 6,0 m e con una pendenza massima, in curva, di 18 gradi, l'originaria pista di Varese ha caratteristiche tecniche modeste e viene utilizzata solo come luogo di arrivo delle corse su strada o per competizioni di carattere dimostrativo. L'usura determinata dagli agenti atmosferici e dal trascorrere del tempo contribuiscono a rendere la pista inutilizzabile. Denominato in origine Stadio del Littorio, nel 1950 l'impianto viene dedicato al calciatore varesino Franco Ossola, scomparso insieme al resto del Grande Torino nella tragedia di Superga, mentre il velodromo è intitolato a un altro varesino illustre: Luigi Ganna, vincitore nel 1909 del primo Giro d'Italia.
Nel 1968 il C.O.N.I. stanzia 45 milioni di Lire per la realizzazione di una nuova pista; il Comune di Varese affida l'incarico all'ingegnere Valentino Sarolli, che già aveva progettato le nuove tribune dello stadio e il rifacimento della pista di atletica dell'impianto. Per l'ideazione del progetto, Sarolli si avvale della consulenza di Guido Costa, Commissario Tecnico della nazionale italiana delle corse su pista fin dai primi anni Cinquanta. La nuova pista viene realizzata sul sedime occupato dal tracciato originario del 1937, in parte demolito e in parte utilizzato come sottofondo per le strutture del nuovo impianto. I lavori, conclusi nella tarda primavera del 1968, richiedono 80 giorni di cantiere per le opere strutturali e 35 giorni per la realizzazione della soletta e del manto. Il risultato finale è un impianto rispondente agli standard internazionali dell'epoca: tre anni dopo la realizzazione, nel 1971, il nuovo velodromo di Varese ospiterà i Campionati del Mondo di ciclismo su pista. Ma la pista varesina era a quel punto già balzata agli onori delle cronache sportive nazionali e internazionali in virtù del nuovo record mondiale di surplace stabilito da Giovanni Pettenella e Sergio Bianchetto, il 27 luglio 1968, in occasione della semifinale della velocità ai Campionati Italiani. I due corridori, destinati a sfidarsi in tre giri della pista, una sorta di lungo sprint, rimasero immobili sui pedali per 63 minuti, superando il precedente record di un'ora detenuto dal celebre pistard milanese Antonio Maspes. Il duello di Varese, ripreso dalle telecamere RAI e raccontato agli spettatori da Nando Martellini, si concluse a favore di Pettenella allo scoccare del sessantatreesimo minuto, infatti, Bianchetto crollò a terra sfibrato dal prolungato sforzo mirato a mantenersi immobile e in equilibrio sui pedali della bicicletta.
Dal punto di vista sportivo gli anni migliori del Varese Calcio sono i Sessanta e i Settanta, durante i quali partecipa in varie occasioni al Campionato di Serie A, ottenendo come miglior risultato un settimo posto nella stagione 1967-68.
Uso attuale: campo da calcio: utilizzato; pista atletica: non utilizzato; pista ciclistica: non utilizzato
Uso storico: intero bene: campo da calcio, pista ciclistica; intero bene: pista ciclistica; intero bene: pista atletica
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Riferimenti bibliografici
Sarolli V., Pista ciclistica allo Stadio comunale di Varese, Relazione di progetto conclusiva, Varese 1968
Chiericati C./ Franzetti D., Mondiali 1951-2008. Un secolo di storia. Campioni e grandi imprese ciclistiche in terra varesina, Edizioni Arterigere, Varese 2008
Credits
Compilazione: Di Genova, Ilaria (2015)
Descrizione e notizie storiche: Di Genova, Ilaria
Fotografie: Rubino,Guido; Rubino, Guido
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/p3010-00001/
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