Stadio Comunale D. Martelli e Velodromo L. Guerra
Mantova (MN)
Indirizzo: Viale Te 7-9 - Mantova, Mantova (MN)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: impianto sportivo
Configurazione strutturale: La tribuna, le gradinate e le curve intorno al campo da gioco hanno una struttura portante a telaio in cemento armato a vista e pareti di tamponamento in mattoni. La tribuna si distingue per la copertura a sbalzo e i setti portanti a tutta altezza a disegnare la facciata su viale Te. Gradinate e curve sono invece caratterizzate da un profilo curvilineo, riconoscibile in particolare sul lato di viale Isonzo, nel quale l'aggetto della parte sommitale rivela l'intradosso della struttura. All'interno, oltre al campo da gioco, si conserva un'ampia porzione della pista ciclistica in cemento. La nuova gradinata, inserita nella lunetta antistante la curva Te, è costruita con una struttura metallica di tipo provvisorio.
Epoca di costruzione: 1947 - 1949
Descrizione
Lo stadio comunale "Danilo Martelli" di Mantova è situato nella parte sud-est della città, a breve distanza dal complesso storico di Palazzo Te, Parco Te e dell'Ippodromo cittadino. La tribuna, le gradinate e le curve intorno al campo da gioco hanno una struttura portante a telaio in cemento armato a vista e pareti di tamponamento in mattoni. La tribuna si distingue per la copertura a sbalzo e i setti portanti a tutta altezza a disegnare la facciata su viale Te. Gradinate e curve sono invece caratterizzate da un profilo curvilineo, riconoscibile in particolare sul lato di viale Isonzo, nel quale l'aggetto della parte sommitale rivela l'intradosso della struttura. All'interno, oltre al campo da calcio in erba di dimensioni regolamentari, si conserva circa metà della storica pista ciclistica in cemento, che presenta una superficie di colorazione rossa data da ossidi di ferro miscelati allo strato di finitura. La parte restante è stata tagliata e demolita fino alla quota del prato interno, per posizionare nuove tribune removibili in struttura metallica vicine al campo da calcio. L'imbocco carrabile dall'esterno è stato chiuso con elementi in muratura e cartellonistica pubblicitaria. All'inizio ed al termine della curva Cisa sono stati tracciati due scivoli in cemento a vista per facilitare l'accesso al parterre centrale.
Notizie storiche
Ad oggi non sono noti i nomi del progettista dello stadio e del velodromo contenuto al suo interno. L'area vicina a Palazzo Te riveste comunque un ruolo importante per le attività sportive e per il tempo libero a Mantova fin dagli inizi del Novecento. Negli anni Venti-Trenta qui viene infatti allestito il "Velodromo del Te", pista in terra battuta con tribune in legno, simile ad altre utilizzate nello stesso periodo in altre città italiane, come la pista del Trotter di Turro a Milano. Nel 1931, anno in cui La Gazzetta dello Sport inaugura il colore rosa per la maglia di capo classifica del Giro d'Italia, la prima tappa si disputa da Milano a Mantova. Learco Guerra vince in casa sfrecciando proprio al Velodromo del Te ed entra nella storia del ciclismo indossando la prima maglia rosa. Sulla base delle informazioni disponibili la costruzione dell'impianto attuale risale a un periodo compreso tra il 1947 e il 1949, anno a cui risale l'inaugurazione ufficiale. Lo stadio è intitolato alla memoria di Danilo Martelli, calciatore mantovano del Grande Torino, scomparso insieme al resto della squadra nella tragedia di Superga. Nel 1963, in occasione della partenza della tappa Mantova-Treviso del Giro d'Italia, la pista in cemento presente all'interno dello stadio viene dedicata al grande ciclista mantovano Learco Guerra, soprannominato "la locomotiva umana", morto pochi mesi prima. Una lapide, tuttora esistente in corrispondenza dell'ingresso nord, viene inaugurata alla presenza di Franco Balmamion in maglia rosa, con la dicitura: "Il Comune di Mantova in occasione del passaggio del 46° Giro d'Italia dedica la rinnovata pista ciclistica alla memoria del grande e indimenticabile campione mantovano Learco Guerra. Mantova 2 giugno 1963". Il velodromo ospita riunioni con i grandi della pista e della strada, tra i quali Antonio Maspes, Sante Gaiardoni, Giuseppe Beghetto, Sergio Bianchetto, Vanni Pettenella, Beppe Ogna, André Darrigade, Jacques Anquetil e, in epoca più recente, Giuseppe Saronni. E' importante inoltre ricordare il lavoro svolto per lungo tempo dalla Società Learco Guerra per l'avviamento di giovani e ragazzi al ciclismo.
Tra la fine degli anni sessanta e i primi anni duemila, l'impianto subisce varie trasformazioni che seguono le alterne fortune del Mantova Calcio, finalizzate in particolare ad aumentarne la capienza.
Il 20 luglio 1977 un tornado danneggia seriamente lo stadio e la pista, che vengono successivamente ripristinati. Nel luglio del 2002 viene organizzata una riunione notturna su pista, e il 14 settembre dello stesso anno si tiene la partenza della gara a cronometro di preparazione per i Campionati Mondiali dilettanti. Le competizioni e gli allenamenti sulla pista si svolgono fino alla primavera del 2005. In questo stesso anno, in seguito alla promozione di Serie B, nonostante l'opposizione della Federazione Ciclistica Italiana, il Comune di Mantova decide di ampliare i posti per gli spettatori sacrificando la curva Te del glorioso velodromo per realizzare una gradinata provvisoria con struttura metallica.
Uso attuale: intero bene: campo da calcio; pista ciclistica per competizioni ed allenamenti: non utilizzato
Uso storico: campo da calcio: campo da calcio; intero bene: campo da calcio, pista ciclistica per competizioni ed allenamenti
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Credits
Compilazione: Di Genova,Ilaria (2015)
Descrizione e notizie storiche: Di Genova, Ilaria
Fotografie: Spinelli, Luigi
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/p3010-00005/
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