Velodromo Dalmine
Dalmine (BG)
Indirizzo: Via Vittorio Veneto 25 - Dalmine, Dalmine (BG)
Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi
Tipologia specifica: impianto sportivo
Configurazione strutturale: Il velodromo di Dalmine è costituito da una pista in cemento armato con sviluppo alla corda di 374 m. La giacitura segue un orientamento nord-est - sud-ovest, leggermente ruotata rispetto al lotto su cui insiste. L'ingresso principale dalla Strada Provinciale per Milano è segnato da due piccoli volumi a pianta centrale in muratura di mattoni pieni e copertura a padiglione con manto in coppi, che ospitavano la biglietteria, tra i quali è inserita la recinzione in ferro. Le tribune, collocate al centro del rettlineo ovest della pista, presentano una struttura portante in cemento armato e soprastante copertura metallica. Sotto gli spalti sono alloggiati gli spogliatoi, gli uffici, i magazzini e i depositi. Il parterre centrale in erba circoscritto dalla pista ciclistica è adibito a campo da calcio e da rugby. L'accesso avviene attraverso una rampa interrata che segue l'andamento della curva sud
Epoca di costruzione: 1926
Autori: Pinardi, Felice, progetto
Descrizione
Il velodromo di Dalmine è situato nella parte sud-est dell'abitato, a breve distanza dal villaggio industriale e dal tracciato dell'autostrada A4. Elemento centrale dell'impianto è una pista in cemento armato, con uno sviluppo alla corda pari a 374 m, disposta con una giacitura che segue un orientamento nord-est - sud-ovest, leggermente ruotata rispetto all'ampia area verde su cui insiste. L'ingresso dalla Strada Provinciale è segnato da due piccoli volumi a pianta centrale in muratura e copertura a padiglione con manto in coppi, connotati da lesene angolari bugnate, che ospitavano la biglietteria. Lo stesso motivo a bugne lisce si ripete sui pilastri che sostengono i cancelli, arricchiti da vasi in cemento decorativo. Vicino all'ingresso si conserva una pensilina in ghisa della linea tranviaria dismessa Monza-Bergamo. Le tribune, collocate sul lato ovest della pista, presentano una struttura portante in cemento armato e soprastante copertura metallica nella sola parte centrale. Sotto gli spalti sono alloggiati gli spogliatoi, gli uffici, i depositi e un'officina. Il parterre centrale in erba è adibito a campo da calcio e da rugby: l'accesso avviene attraverso una rampa interrata che segue l'andamento della curva sud.
Notizie storiche
L'inaugurazione del Velodromo di Dalmine risale al 15 agosto 1926 e si apre con la vittoria del giovane Alfredo Binda e di Giovanni Brunero su Ottavio Bottecchia e Alfonso Piccin, nell'inseguimento professionisti a coppie. Nella giornata inaugurale il nuovo impianto sportivo, costruito dalla Società Anonima degli Stabilimenti di Dalmine, ospita altre competizioni come le gare di velocità dilettanti e velocità professionisti sui 200 metri, corsa a coppie per 160 giri su 60 km, e un match motociclistico di 5 km, disputate alla presenza di un pubblico numeroso. L'organizzazione di questa manifestazione sportiva, come di altre che si avvicenderanno negli anni successivi, è affidata al Gruppo Sportivo degli Stabilimenti di Dalmine, costituito nel 1925 con il sostegno della Società siderurgica, allo scopo di promuovere la diffusione delle discipline sportive nel più ampio contesto delle attività dopolavoristiche sostenute dal regime fascista. Dopo l'inaugurazione le attività del Velodromo si fermano per circa due anni per poi riprendere nel 1929 sotto l'egida dell'allora Direttore Sportivo rag. Villa, per poi interrompersi di nuovo. Nel 1946 il bergamasco Elia Frosio diventa campione del mondo stayers a Zurigo: per questa occasione si organizza a Dalmine una riunione in suo onore, facendo ripartire il velodromo. Gli eventi più importanti sono databili tra il 1948 e il 1959: tra questi si segnalano i frequenti allenamenti della nazionale; le sfide tra i maggiori pistard dell'epoca, tra i quali Antonio Maspes, Guido Messina, Nando Terruzzi, Enzo Sacchi, Mario Ghella, Guglielmo Pesenti, Toni Bevilacqua, Giuseppe Ogna; oltre ad alcuni eventi particolari come le celebrazioni della vittoria di Fausto Coppi ai Campionati del Mondo di Lugano nel 1953 o quelle per i cinquant'anni della Dalmine, nel 1956; o ancora un invito allo scalatore lussemburghese Charly Gaul nel 1958. Dopo il 1959 il velodromo conosce un periodo di progressiva dismissione, fino al 1976, quando la pista viene riaperta dopo un intervento di ristrutturazione realizzato insieme al C.O.N.I. Da allora Dalmine diventa una delle piste più attive in Italia ospitando numerose edizioni di Campionati nazionali ed europei nelle varie categorie, oltre a essere tuttora la principale base di allenamento per le società ciclistiche della provincia di Bergamo.
Uso attuale: intero bene: pista ciclistica per competizioni ed allenamenti
Uso storico: intero bene: pista ciclistica per competizioni ed allenamenti
Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale
Credits
Compilazione: Di Genova,Ilaria (2015)
Descrizione e notizie storiche: Di Genova, Ilaria
Fotografie: Di Franco, Andrea
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/p3010-00006/
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