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Edificio per abitazioni e negozi in via Gherardini 2
Milano (MI)

Indirizzo: Via Giovanni Gherardini 2 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni e negozi

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: intonaco pietrificato rosso, lastre di marmo Botticino, sottofinestra e travi e pilastri in graniglia di cemento (corpo su via Gherardini); tesserine di gres ceramico 2x2 verde, marcapiani e pilastri in graniglia di cemento (corpo su corso Sempione)
  • coperture: piana a terrazza praticabile
  • serramenti: in abete verniciato (in larga parte sostituiti)

Cronologia:

  • progettazione: 1953 - 1956
  • esecuzione: 1953 - 1956
  • data di riferimento: 1953 - 1956

Committenza: Società Immobiliare Gherardini

Autori:

  • progetto: Latis Vito; Latis Gustavo
  • progetto strutture: Fermi Cesare
  • direzione lavori (1954-1956): Meregaglia Riccardo
  • direzione lavori (1953-1954): Montel Guido
  • direzione lavori: Binda Angelo; Latis Vito
  • esecuzione: Ingg. G. & R. Meregaglia

Uso: abitazione/ negozio

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Di notevole qualità progettuale e impreziosito da un sapiente uso di colori e materiali, il condominio di via Gherardini 2 realizzato da Vito e Gustavo Latis riassume molti dei caratteri tipici dell'architettura residenziale milanese degli anni Cinquanta. L'impostazione planimetrica è organizzata attorno ad una corte sulla quale affacciano quattro fabbricati. Il più alto, rivolto su corso Sempione, ospita negozi a livello terra e otto piani di residenze: gli alloggi, generalmente due per piano con accessi padronale e di servizio indipendenti, vantano un'organizzazione distributiva che richiama il tema delle "ville sovrapposte" in riferimento al Condominio ai Giardini d'Ercole (1949-1955) di Gardella, Menghi e Castelli Ferrieri, il cui progetto è di pochi anni precedente. Il fronte su corso Sempione, infatti, è uniformato da ampie fasce marcapiano tra le quali si alternano logge e bowindow dal disegno vivace, che varia a ciascun livello in relazione alle scelte distributive sempre differenti degli appartamenti. Sulla sommità dell'edificio trovano spazio due giardini d'inverno, collegati agli alloggi dell'ultimo piano. L'altro corpo di fabbrica parallelo a corso Sempione possiede un carattere più ordinario, il cui impianto volumetrico si connette con l'edificio limitrofo su via Gherardini rispettandone le altezze di gronda e l'allineamento su strada: da qui avviene l'accesso alla rampa carrabile che porta alle autorimesse collocate nel cortile mentre ai livelli superiori sono ricavati tre appartamenti per piano, ciascuno dotato di doppio affaccio. Di grande riconoscibilità dal punto di vista materico e cromatico è il corpo di soli tre piani su via Gherardini, che al livello terra ospita negozi e l'ingresso al condominio. Articolato anch'esso su fasce marcapiano, qui rivestite in graniglia di cemento martellinata, il volume è fortemente connotato dal brillante intonaco rosso delle superfici di tamponamento, che scompaiono in corrispondenza delle logge lasciando in evidenza la rigorosa trama reticolare dei pilastri. L'ultimo corpo, quello più interno all'isolato e dal carattere industriale, è alto un solo piano ed era originariamente concepito come spazio showroom per attività commerciali. L'esito complessivo testimonia tutta la cura e l'abilità dei progettisti, evidente nelle sapienza costruttiva e nel disegno dei dettagli, nella scelta dei materiali e nella razionalità dell'impianto architettonico generale, aggiornato ai più avanzati esempi milanesi di condominio borghese. Di particolare pregio è anche l'atrio, rivestito in lastre di marmo Botticino, caratterizzato dal sistema di lamelle frangisole in legno che accompagna il percorso d'accesso agli appartamenti e dalla presenza di statue recuperate da vecchi palazzi distrutti dai bombardamenti bellici, secondo una prassi comune nei condomini milanesi degli anni Cinquanta.

Notizie storiche

L'edificio dei Latis sorge lungo il tratto inziale di corso Sempione, nei pressi dell'Arco della Pace e prima dello sviluppo dell'emiciclo disegnato dalle vie Canova e Melzi d'Eril: è un'area caratterizzata da edilizia di tardo Ottocento e primo Novecento, non priva però di episodi moderni, come la più tarda Casa Albergo di via Bertani (1965-1970) costruita da Giulio Minoletti. La prime tavole del progetto di via Gherardini 2 sono state consegnate al Comune di Milano nel 1953 e presentavano, nel fronte su corso Sempione, una soluzione dal carattere più rigidamente razionalista. Il disegno era impostato su una rigorosa griglia ortogonale all'interno della quale venivano ricavate alternativamente logge o bowindow, secondo un motivo analogo a quanto sviluppato dai Latis nel coevo edificio di piazza della Repubblica 11 (1953-1956); il fronte su via Gherardini era invece ispirato ad un disegno più pacato, con portefinestre accoppiate di due differenti dimensioni. La soluzione viene poi sostituita da quella effettivamente realizzata nel 1955; l'anno precedente erano cambiati i direttori dei lavori di cantiere. Il complesso sorge al fianco dell'edificio al civico 6 di via Gherardini, realizzato tra il 1949 e il 1951 a firma dal solo Vito Latis per la Società Immobiliare Golfo Stella.

Documentazione allegata

  • Pianta piano terra. Non definitiva. Scala 1:100, 10 novembre 1953. (Archivio Civico, Milano)
  • Pianta piano primo e secondo. Non definitiva. Scala 1:100, 10 novembre 1953. (Archivio Civico, Milano)
  • Pianta piano quarto e tipo. Non definitiva. Scala 1:100, 10 novembre 1953. (Archivio Civico, Milano)
  • Pianta piano quinto e ottavo. Non definitiva. Scala 1:100, 4 febbraio 1954. (Archivio Civico, Milano)
  • Pianta piano sesto e ultimo. Scala 1:100, 10 novembre 1953. (Archivio Civico, Milano)
  • Prospetto su corso Sempione. Scala 1:100, 10 febbraio 1955. (Archivio Civico, Milano)
  • Prospetto su corso Sempione, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 10 novembre 1953. (Archivio Civico, Milano)
  • Prospetto su via Gherardini, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 14 maggio 1954. (Archivio Civico, Milano)
  • Prospetto su via Gherardini. (Archivio Civico, Milano)
  • Prospetto interno. Scala 1:100, 14 maggio 1954. (Archivio Civico, Milano)
  • Sezione. Scala 1:100, 10 novembre 1953. (Archivio Civico, Milano)
  • Vista d'insieme dell'edificio su corso Sempione. Stampa fotografica b/n. (Archivio Civico, Milano)
  • Pianta piano secondo, terzo e settimo dell'edificio su corso Sempione. (Archivio Vito e Gustavo Latis)
  • Studio dei prospetti su via Gherardini. (Archivio Vito e Gustavo Latis)
  • Prospettiva su corso Sempione angolo via Gherardini. (Archivio Vito e Gustavo Latis)
  • Vista d'insieme dell'edificio su corso Sempione. Stampa fotografica b/n. (Archivio Vito e Gustavo Latis)

Fonti archivistiche

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Archivio Vito e Gustavo Latis, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Ponti G., Milano oggi, Milano 1957

Carones M./ Landsberger M., 55/05 Cinquant'anni di professione. La Provincia di Milano e i suoi architetti, Milano 2006, pp. 108-109

Capitanucci M.V., Vito e Gustavo Latis. Frammenti di città, Milano 2007

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea