Condominio in viale Vittorio Veneto 16
Milano (MI)
Indirizzo: Viale Vittorio Veneto 16, 16A - Milano (MI) (vedi mappa)
Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni, uffici e negozi
Caratteri costruttivi:
- strutture: travi e pilastri in calcestruzzo armato, solette in laterizio armato
- facciata: mosaico di ceramica color terra di Siena; pilastri al pianterreno in granito rosa di Baveno; balconi in cristallo temperato con smerigliature
- coperture: a due falde
- serramenti: in legno, con avvolgibili; vetrine al piano terreno e serramenti al 1° e 2° piano in alluminio anodizzato
Cronologia:
- progettazione: 1950 - 1951
- esecuzione: 1952 - 1953
- data di riferimento: 1950 - 1953
Committenza: condominio Vittorio Veneto
Autori:
- progetto: Ulrich Guglielmo
- direzione lavori: Ferrari Renato
- impresa: ing. Borio Frascoli & C.
- progetto strutture: Borio Giuseppe
- collaudo strutture: Saliva Ernesto
Uso: abitazione/ negozio/ ufficio
Condizione giuridica: proprietà privata
Descrizione
L'edificio, inserito nella cortina edilizia compatta di fronte ai Bastioni di Porta Venezia, si distingue per l'equilibrio compositivo della facciata, definita da un grande blocco loggiato in aggetto rispetto al filo stradale che consente un rapporto privilegiato con il verde antistante e, ai piani più alti, una vista panoramica sui Giardini Pubblici. L'essenzialità costruttiva e le proporzioni modulari costituiscono l'elemento unificante dell'intero fronte: i primi due piani presentano un loggiato continuo scandito da un reticolo di travi e pilastri; ai piani superiori gli elementi verticali si dimezzano e l'alternanza di pieni e vuoti dà origine a una scansione ritmica in cui tre fasce verticali di setti murari di tamponamento, posti in corrispondenza dei soggiorni, interrompono lo spazio aperto delle logge. Portefinestre alte e strette si inseriscono nell'impaginato astratto del fronte come elementi della tradizione milanese all'interno di un sistema formale caro al razionalismo italiano: ne deriva un prospetto armonico, che riesce a conciliare le esigenze funzionali ed estetiche della modernità con un sottile e colto riferimento alle proporzioni dell'edilizia storica. Dal punto di vista planivolumetrico il fabbricato è un edificio a C con un corpo doppio su via Vittorio Veneto e due corpi semplici, ortogonali tra loro, nella parte interna del lotto. Il fabbricato principale comprende nove piani fuori terra più un piano interrato; il corpo semplice ad esso parallelo è di quattro piani fuori terra, mentre il volume di collegamento presenta una serie di terrazzamenti a gradoni che consentono di raccordare le quote dei due edifici dal quarto al settimo piano. Un primo vano scala con ascensore distribuisce due appartamenti per piano; un secondo sistema di risalita posto all'angolo tra i due corpi di fabbrica interni dà accesso a un unico appartamento per piano, con un lungo corridoio che distribuisce tutti i locali, affacciati verso il cortile. Nel corpo su strada i soggiorni-pranzo e le camere da letto matrimoniali godono dell'affaccio privilegiato sul verde dei Bastioni e dei Giardini Pubblici, mentre le camere secondarie e le zone di servizio sono rivolte verso il cortile. I due accessi principali agli appartamenti avvengono tramite l'ascensore padronale; il corpo scale, affiancato da un ascensore di servizio, consente l'ingresso direttamente ai locali cucina da un ballatoio esterno. Uno dei due appartamenti serviti dal vano scala principale si estende in una parte del corpo di fabbrica perpendicolare, dando origine dal settimo al quarto piano a una serie di terrazzi a gradoni che contribuiscono a dare agli alloggi una straordinaria qualità ambientale. Il primo piano è destinato a uffici, mentre al piano terreno un grande ambiente utilizzato come negozio o locale per esposizioni si attesta sulla strada. Il basamento è scandito da una sequenza regolare di pilastri rivestiti in granito rosa di Baveno, posti in continuità con il reticolo di facciata del blocco loggiato soprastante. Alle due estremità del fronte sono situati gli ingressi: quello carrabile, sul lato sinistro, e quello pedonale sul lato destro. Per il raffinato accostamento dei materiali (legno, alluminio, vetro, pietra) e per la sua particolare forma ad L - che sembra rievocare il sistema funzionale degli androni dei palazzi storici milanesi - l'atrio può essere considerato come un prototipo delle sperimentazioni spaziali degli anni Cinquanta.
Notizie storiche
Il condominio di viale Vittorio Veneto 16 fronteggia i Bastioni di Porta Venezia, uno dei pochi tratti delle mura spagnole di Milano - costruite tra il 1548 e il 1562 per ordine del governatore mantovano Ferrante Gonzaga - risparmiati dalle demolizioni iniziate alla fine dell'Ottocento. Nella seconda metà del Settecento le mura erano state trasformate in pubblica passeggiata su progetto di Giuseppe Piermarini: divennero viali panoramici sopraelevati da cui era possibile osservare il panorama sulle campagne circostanti e sulle Alpi. Fino alla fine del XIX secolo a Milano esisteva la cosiddetta "Servitù del Resegone", che imponeva che gli edifici a nord della città non superassero l'altezza dei Bastioni, in modo da consentire la visione del paesaggio e in particolare del Resegone. Questo vincolo normativo comunale venne a decadere con la lottizzazione dell'antico Lazzaretto, il grande edificio quadrato porticato e circondato da un fossato costruito a partire dal 1488 per ospitare i malati di peste della città. Nel 1880 questo monumentale recinto - che aveva come lati le attuali via Lazzaretto, via San Gregorio, corso Buenos Aires e viale Vittorio Veneto - era ancora esistente, sebbene scempiato dal passaggio al suo interno di un viadotto ferroviario costruito pochi anni prima. Nel 1881 la Banca di Credito Italiano ne acquistò l'area per dar luogo a un'operazione immobiliare senza precedenti: l'edificio quattrocentesco veniva incredibilmente demolito, e i lotti ricavati all'interno del suo perimetro venivano rivenduti come aree edificabili, con una conseguente densificazione della zona interessata dalla speculazione. Oggi il Lazzaretto, per via del reticolo ortogonale di strade che lo caratterizza, è ancora leggibile nella morfologia urbana: l'edificio di viale Vittorio Veneto 16 sorge sul limite sud-ovest della sua lottizzazione. Gli unici resti fisici dell'antico complesso sono un tratto di sei campate del grande recinto in via San Gregorio e la chiesa di San Carlo al Lazzaretto, ricostruita nel 1585 su progetto di Pellegrino Tibaldi e in origine dedicata a Santa Maria della Sanità, che sorgeva esattamente al centro del grande spazio monumentale.
Documentazione allegata
- Pianta piano terra. Scala 1:100, 16 gennaio 1951. (Archivio Civico, Milano)
- Pianta piano secondo. Scala 1:100, 16 gennaio 1951. (Archivio Civico, Milano)
- Pianta piano terzo. Scala 1:100, 16 gennaio 1951. (Archivio Civico, Milano)
- Pianta piano quarto e quinto. Scala 1:100, 18 gennaio 1951. (Archivio Civico, Milano)
- Pianta piano settimo. Scala 1:100, 18 gennaio 1951. (Archivio Civico, Milano)
- Prospetto su viale Vittorio Veneto. Scala 1:100, 28 dicembre 1950. (Archivio Civico, Milano)
- Sezione. Scala 1:100, 18 gennaio 1951. (Archivio Civico, Milano)
Fonti archivistiche
Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »
Bibliografia
Bottoni P., Antologia di edifici moderni in Milano, Milano 1954, pp. 91-93
Ponti G., Milano oggi, Milano 1958, p. 93
Scacchetti L., Guglielmo Ulrich, Milano 2009
Credits
Compilatore: Suriano, Stefano (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea